Politiche agricole

20 marzo 2025

Crisi nocciola Piemonte: fondi per miglioramento genetico

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L'assessorato regionale all'Agricoltura del Piemonte ha affidato alla Fondazione Agrion un progetto triennale di ricerca del valore di 250mila euro l'anno per il miglioramento genetico della nocciola piemontese tonda gentile trilobata.

Un capitale da preservare

"Con i suoi 28mila ettari dedicati e altri 7mila per i quali è stata presentata richiesta - osserva l’assessore Paolo Bongioanni - è una delle eccellenze assolute a livello mondiale della nostra filiera agroalimentare. Per affrontare la crisi climatica e produttiva che ha subito negli ultimi anni la strada maestra è quella del miglioramento genetico. Per questo ho affidato alla Fondazione Agrion uno specifico programma triennale. Solo così quella che molti riconoscono come la miglior nocciola del mondo potrà tornare alla piena produttività che il Piemonte è in grado di offrire".

Il tavolo di lavoro su diminuzione resa

La decisione è stata assunta dopo il tavolo di lavoro che si è tenuto a Torino e che ha visto la partecipazione dei vertici regionali delle associazioni datoriali agricole Cia, Coldiretti e Confagricoltura, di Confcooperative e LegaCoop, delle associazioni di corilicoltori (Asprocor, Ascopiemonte, Consorzio Tutela e Valorizzazione della Nocciola Tonda Gentile, Coricoop) e della Fondazione Agrion con il suo presidente Giacomo Ballari

Nell'incontro è stato evidenziato il problema della riduzione della produttività dei noccioleti piemontesi, con un calo negli ultimi anni attorno al 40% con punte del 70%.

Per poter intervenire in maniera tempestiva già durante quest'annata il settore fitosanitario regionale, in base all'andamento meteorologico, alle manifestazioni iniziali dell'avversità e in stretta collaborazione con l'assistenza tecnica, provvederà a rilasciare deroghe territoriali ai disciplinari di produzione integrata 2025 per l'impiego dei fungicidi che potrebbero rendersi utili.

I danni del cambiamento climatico 

Nell’incontro è stato evidenziato che la riduzione della produttività dei noccioleti è dovuta a molteplici cause di natura fisiologica, ambientale e parassitaria favorite dal cambiamento climatico

La nocciola piemontese, più pregiata, è più delicata e sensibile di altre varietà nei confronti di avversità biotiche come insetti, marciumi e funghi o abiotiche come stress del terreno

Si è così avuta una crescente percentuale di prodotto avariato, che riduce la qualità organolettica del frutto, e di fenomeni di cascola precoce, che incidono fortemente sul quantitativo di produzione che arriva a maturazione.


Fonte: Regione Piemonte

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