È ancora presto per valutare gli impatti sul trasporto merci in generale, e quelli ortofrutticoli in particolare, che il crollo del Ponte Morandi di Genova provocherà da qui ai prossimi giorni, soprattutto quando la viabilità tornerà al suo normale ritmo una volta terminate le vacanze di agosto . Il tema è sicuramente fondamentale e non procrastinabile in questo momento di tragica emergenza, perché ha un impatto non solo a livello locale, ma anche nazionale ed internazionale.
A sottolinearlo la rivista on line Trasporto Europa, dedicata al mondo dei trasporti e della logistica, che evidenzia come sul Ponte Morandi “transitavano ben tre flussi distinti di veicoli industriali, che ora sono interrotti”. Tra questi il primo “riguarda il transito attraverso Genova del traffico merci tra la Penisola Iberica e la Francia e l'Italia, che è molto importante per alcune tipologie di merce, come i prodotti ortofrutticoli”.
“Il secondo flusso – continua la rivista – è quello tra il sistema portuale genovese e l'entroterra (soprattutto verso il nord e il centro Italia), con una preminenza di container e di rotabili delle autostrade del mare. Infine, il viadotto serviva anche al trasporto locale, per collegare due parti di Genova e della Liguria. Le conseguenze della sua distruzione sono ancora oggi imprevedibili e si dispiegheranno completamente dalla ripresa delle attività dopo le vacanze estive”.
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