12 dicembre 2018

Dai Mercati all’ingrosso un progetto contro lo spreco di frutta e verdura

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A Roma ne vengono recuperate 1000 tonnellate l'anno, mentre nei 10 Mercati della rete Italmercati circa 6000. Tanta frutta e verdura ancora buona da mangiare, anche se non più da distribuire. Sono alcuni dei numeri emersi durante la presentazione  del progetto “Frutta che frutta non spreca” che si è svolta al Car di Roma, promosso dalla rete presieduta da Fabio Massimo Pallottini e finanziato dal Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo.

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Alla presentazione del progetto “Frutta che frutta non spreca” sono intervenuti Fabio Massimo Pallottini, direttore del Car e presidente di Italmercati, Felice Assenza, Direttore generale delle politiche internazionali e dell'Unione europea del MIPAAFT e presidente del tavolo nazionale per la lotta agli sprechi e all'assistenza alimentare, Matteo Guidi, amministratore delegato di Last Minute Market impresa sociale, Lidia Borzì, presidente delle Acli di Roma e provincia, Alessandro Pinna, presidente Associazione Isola Solidale, Andrea Segré, presidente del del CAAB di Bologna e presidente di Last Minute Market impresa sociale.  

Tra gli obiettivi del progetto la sperimentazione di un nuovo modo di trasformare le eccedenze ortofrutticole delle strutture che fanno parte di Italmercati “attraverso la realizzazione, all'interno del mercato stesso, di un laboratorio di trasformazione e confezionamento gestito da un'organizzazione no profit del terzo settore (Isola Solidale)  e con la supervisione e il coordinamento di Last Minute Market Impresa Sociale. “Frutta che frutta non spreca” inoltre in linea con l'obiettivo SDG2 della FAO “in quanto nasce non solo con l'obiettivo di ridurre gli sprechi, ma si propone anche di aiutare gli indigenti e garantire loro una sana e corretta alimentazione”.

Spetterà alle Acli monitorare frutta e verdura in eccedenza presente nei Mercati attraverso “un sistema digitalizzato, selezionati, in parte destinati freschi ad organizzazioni non lucrative, in parte trasformati presso il mercato, attraverso un laboratorio di nuova concezione.

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