C'è un buco produttivo, manca prodotto e rispetto a due settimane fa sono cresciuti i prezzi degli ortaggi nei mercati all'ingrosso italiani.
Le zucchine, per esempio, da circa un euro il kg sono passate a quasi 2 euro. Alti sono soprattutto i prezzi dei finocchi che raggiungono anche i 3,50 euro il chilo.
Si sono ridotte le quantità di frutta estiva, dalle pesche alle angurie, ma continua la domanda e i prezzi restano buoni. Siamo nel pieno della campagna delle uve con prezzi buoni, per il buon prodotto, e la conferma dell'attenzione dei consumatori verso le varietà senza semi.
Un buco produttivo che ha fatto alzare i prezzi
L'imprenditore Aurelio Baccini, presidente Fedagro Firenze e vice nazionale dell'associazione, descrive a myfruit.it le dinamiche di mercato di questo passaggio di stagione.
"Assistiamo a un buco produttivo. In alcune zone mancano le zucchine con fiore o quelle scure. Ma la il discorso vale anche per il cavolfiore, c'è prodotto estero e del Trentino ma non è ancora partito Avezzano. Si registrano diverse problematiche e si stanno sommando creando diversi un problema".
Alcuni esempi: "Le zucchine sono passate da 1 a 2 euro nel giro di due settimane, finocchi mancano e il prodotto disponibile quota intorno ai 3,50 euro il chilo. Hanno visto una bella impennata i pomodori, sul Grappolo c'è soprattutto prodotto olandese e quota intorno a 1,80 euro".
Quantità ridotte per la frutta estiva, ma tengono i prezzi di pesche, meloni e angurie
Vediamo il capitolo frutta estiva: "C'è stato un po' di tiraggio sulle pesche fino a una settimana fa, ora i ritmi sono più tranquilli. Va bene il prodotto siciliano di qualità con varietà di nicchia come le pesche di Leonforte che possono raggiungere i 3,50 euro il chilo. Tengono le altre pesche che stanno sopra 1,50 e si superano anche i 2 euro il chilo".
Meloni e angurie si stanno vendendo: "Il mercato si è ripulito dal prodotto a basso prezzo e di qualità inferiore, ora si vende il melone tradizionale standard da 1,50 a 2 euro il kg e quello extra che supera i 3 euro. C'è molto giallino, siamo nel pieno della campagna e nel picco della produzione, che si vende anche a 0,80 euro il kg. SI sono ridotti i quantitativi della angurie con prodotto che supere l'euro il chilo".
I prezzi di patate e cipolle: "Meglio dell'anno scorso"
Situazione più tranquilla per queste due referenze rispetto alla campagna precedente. "Sulle patate registriamo un aumento di circa 10/20 cent rispetto allo scorso anno. Le quotazioni, influenzate dal prezzo francese, incorporano le conseguenze del freddo di maggio e giugno e sono intorno a 0,80/1 euro. Con il prodotto di importazione i prezzi calano".
Le quotazioni della frutta a Milano, bene le prugne sui 2 euro
Il quadro della situazione di Milano è offerta a myfruit.it dall'imprenditore Salvatore Musso dell'azienda Masterfruit e rappresentante di Fedagro Milano.
"Siamo in piena ripresa post ferie, stanno rientrando tutti e il prossimo step è l' apertura delle scuole che segna l'apertura della campagna autunno inverno". Già si vedono i primi segni: "In questo momento stanno andando bene gli agrumi con arance e limoni, la vitamina C è sempre gettonata durante questo cambio di stagione. Poi è tempo di mele e pere, mentre iniziano a essere trascurate le albicocche, ormai alla fine, pesche e nettarine ma sono molto richieste le prugne. Tutte le varietà.
A iniziare dalle nostre eccellenze come le venete di Vignola. La media di prezzo è sui 2 euro il kg, ma si può arrivare ai 3 euro e superarli con varietà pregiate come la Regina Claudia, la Stanley classica, scelta anche per i suoi effetti salutari, quota intorno a 1,50 euro. Infine la varietà Angeleno classiche, ci lavoreremo per tutto l'inverno, si vendono intorno ai 2 euro. Richiesta in questo periodo - spiega Musso- la Settembrina da Vignola che quota intorno ai 3,50 euro il kg".
Pere: non solo Abate: "Non è più richiesta come un tempo"
Il mercato delle pere registra delle variazioni rispetto al passato.
"L'Abate non è più richiesta come un tempo. Ci sono altre varietà che stanno prendendo piede. La varietà Santa Maria è buona e quota intorno a 1,50 euro, bene anche la William sui 2 euro il chilo. Tiene la richiesta della Coscia, pera estiva tra le più richieste. Le partite più grosse quotano da 1,50 euro a salire, a scendere quelle con calibro minore".
Buona domanda di uve: dai 2 euro con i semi e oltre 4 le seedless
Capitolo uve. "Siamo messi abbastanza bene e nel vivo della stagione. Sempre più richiesta la senza semi, bene la Pizzutella e le varietà rosé. Prodotto da Sicilia e Puglia più alcune nicchie da Calabria e Basilicata. Le varietà più venduta è l'Italia e quota sui 2 euro, si scende intorno a 1 euro con le partite meno dolci - spiega l'imprenditore del mercato di Milano - Ma si sale anche sopra i 3 euro quando si ha acinatura grossa, grandi grappoli e un buon colore. Le senza semi sono sui i 4 euro e oltre se hanno lavorazione e selezione accurata. C'è forte richiesta anche per l'esportazione".
Forte balzo di prezzo per le zucchine
Il tempo incide sul prezzi. "Questo cambio di temperatura ha causato buchi nelle zone di produzione delle zucchine. A Fondi e in Veneto si è registrato l'incremento dei prezzi. Si era sotto l'euro fino a inizio settembre ora si superano i 2 euro per arrivare ai 2,50 euro per le più pregiate questo inizio settimana".
Sale anche lo zuccone: da 0,50 a 1/1,10 euro il kg".
Attenzione al limone Verdello, non è ancora pronto
Abbiamo detto che cresce l'attenzione verso i limoni e l'operatore ortofrutticolo ci rappresenta una mappa in divenire del prodotto: "In questo periodo c'è prodotto da Argentina, Uruguay oltre Sudafrica e non superano i 2,50 euro il kg. In media si è appena sotto i due euro. Qualche settimana fa quotavano molto meno poi è aumentata la domanda e diminuita l'offerta".
"Con questi prezzi ora i consumi sono rallentati. I nostri del Mediterraneo iniziano a fine settembre con il prodotto turco, poi dai primi giorni di ottobre è il turno del Sud della Spagna e del Sud Italia. Hanno già mandato dei limoni definiti Verdello dalla Sicilia. ma non sono ancora pronti devono rimanere in pianta ancora un mese. Non trovano riscontro nei consumi perché con zero succo e acidità improponibile". Utili indicazioni da Milano.
Il listino esotico: avocado dai 4,50 ai 5,50 euro, zenzero cinese e brasiliano
Ricco il listino esotico con prodotto soprattutto dal Sudamerica e qualche quota dalla Spagna. L'avocado Hass di origine peruviana quota dai 4,50 ai 5,5 euro il kg. Quotazioni minori per l'avocado sudafricano che parte anche dai 3 euro il chilo. Sul mango c'è l'origine brasiliana che registra valori dai 2 ai 3 euro il kg, con l'origine messicana via aerea si sale dai 4 fino agli 8 euro il kg per le piazze più care. Il prodotto spagnolo oscilla dai 2 ai 3 euro il chilo.
Il frutto della passione arriva sempre dalla Colombia e presenta quotazioni sostenute: dai 7 fino ai 9 euro il kg. Il lime brasiliano si compra dai 3 ai 3,50 euro il chilo. La papaia dal Brasile quota dai 4 ai 5 euro il chilo. Lo zenzero è sia brasiliano, dai 2 ai 3,50 euro il kg, che cinese con quotazioni simili.