11 luglio 2023

Dai mercati: cala il prezzo (ma non troppo) di angurie e meloni

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Frutta estiva ancora con prezzi sostenuti ma in discesa nei mercati all’ingrosso italiani. Prezzi stabili per gli ortaggi vista la produzione in tutti gli areali italiani. C’è tanto prodotto locale. E’ tempo di ciliegie e fragole trentine. Meloni e angurie conservano ancora delle quotazioni rilevanti ma siamo lontani da 3/4 euro dei giorni scorsi. Le quotazioni dai mercati di Torino, Trieste e Verona.

A Torino su meloni, angurie e ciliegie del Trentino. Quotazioni basse per il Cuore di Bue

Stefano Cavaglià, presidente  Fedagro Torino, offre a myfrui.it l’andamento delle dinamiche locali. “Questa settimana, in particolare da oggi,  si registra una rilevante  riduzione di presenze e di acquisti”. La città che si svuota. “Finora, visto il meteo ballerino, si è lavorato bene. Gli ortaggi  sono stabili, ma mancano le zucchine con fiore a causa del ricambio produttivo e delle grandinate  che toccano  1,50/1,80 euro il kg“. Il pomodoro locale “Cuore di Bue vede una riduzione della domanda, la produzione piemontese quota 1 euro. I meloni sono abbastanza in alto soprattutto il liscio mantovano da 2 a 3 euro, retato  decisamente meno da 0,80 a 2 euro a seconda della provenienza. C’è prodotto da Campania e Lazio  ma è il retato mantovano quello con maggior valore”.

Sempre sulla frutta estiva: “La quotazione dell’anguria è sostenuta  e vi è una buona richiesta. Il prezzo è a 0,70/1 euro il kg. Entra nel vivo la campagna delle ciliegie del Trentino con la Melinda dopo la fine delle produzioni locali, resta un po’ di prodotto veneto, con prezzi sostenuti da 3,50 euro il kg per il  calibro 25  a 8/8,50 euro per il calibro 30. Si vendono ancora le mele”.

A Trieste le pesche locali a poco prezzo

“Non si vendevano i meloni oltre i 3 euro, ma neanche le zucchine a 0,50 euro“. Parole di Massimo Vitale, presidente Fedagro Trieste, sull’estate al mercato ortofrutticolo. “Questa settimana è scoppiato il gran caldo che dovrebbe trainare meloni, angurie e tutta la frutta estiva”.

Vediamo le quotazioni: “Le angurie del sud 0,60/0,80 euro il kg, il prodotto mantovano intorno a 1 euro. Il melone quota 1,50 /2 euro il kg con il retato e 2,50 il liscio per il prodotto di buona qualità. Le albicocche si vendono a 1,50/2,20 euro ma senza picchi, le pesche mantengono il prezzo le pezzature importanti. Si vende il prodotto locale da diverse piccole aziende, la durata è inferiore e ha un prezzo minore rispetto alla merce nazionale”.

A Verona tanto prodotto locale: da ciliegie a pesche e albicocche

Nel mercato più importante del Veneto Andrea Bonizzi, agronomo e responsabile qualità e prezzi, offre il quadro della situazione: “Le quotazioni delle verdure sono stabili, altalenanti quelle della frutta estiva con i prezzi che salgono e scendono anche velocemente”. In questo periodo c’è tanto prodotto locale sia gli ortaggi che la frutta.

Al capolinea le ciliegie locali di pianura, nel mercato si trova  “prodotto di collina e montagna da  Lessinia  e Valpolicella.  Ampia la forbice di prezzo con il  calibro 24 a 3,50 euro il kg,  si arriva a 6,50 con il  calibro 32 con le varietà  durone  e Cordia. Quotazioni un po’ più alte per il prodotto del Trentino dai 6 ai 7,50 euro per il calibro  32. Sempre dalla Lessina o Trentino le fragole che quotano dai 4  ai 6 euro il kg”.

In discesa ma non troppo le angurie e i meloni

In discesa le angurie ma sempre con una buona quotazione: “C’è origine laziale  (in bins 0,55 euro il kg), poi Campania e Basilicata (0,53 euro)  e  Mantova (in bins 0,65/0,75 dai 9 ai 12 kg) che con il prodotto extra  quota anche 0,80/0,85 euro, infine in cartone si tocca l’euro mentre la baby si ferma  0,80 euro euro il kg”. Meloni in discesa.”Il retato locale varietà  Macigno quota 1 euro per  il 7/8 pezzi  e 1,50 per il  5/6 pezzi. Infine retato Mantova  1,20 euro per 8 pezzi e fino a 1,80 e punte di 2 euro per prodotto extra, il liscio mantovano da 2,30 ai 2,80/3 euro  mentre il liscio da altri areali dai 2 ai 2,50 euro il kg.  Il giallo in cartone arriva a  1,50 euro euro il kg”.

Ricco assortimento per le pesche da Campania, Basilicata, Spagna ma anche locale. “C’è una riscoperta da parte del territorio, sottolinea Andrea, in particolare da Bussolengo e Pescantina. In doppio la varietà gialla parte da 0,80 euro. La doppia A si vende a 1,30 e la tripla tocca 1,70 euro più 0,20  in media per la nettarina. Le albicocche da 1 euro a 1,70 il kg con la tripla A e l’extra  a 2 euro.  Sungiant, Orange Ruby e Porticci alcune varietà presenti.

Poco interesse per l’uva ma prezzi sostenuti. La Vittoria siciliana a 1,70 con la secondina  mentre la prima categoria quota sa 2,30 fino ai 3 euro per l’ extra . Quotazioni simili per la Black Magic.

Buoni prezzi per patate e cipolle

“Prezzi stabili per i cetrioli locali (0,80 in doppia) e 0,90 euro in padella monostrato, zucchine calibro medio 14/21 a 0,80 euro. Si sale a 1,10/1,40 per i calibri piccoli, poi con lo zuccone siamo a 0,45 euro. Le melanzane spuntano anche 0,40 euro in più per quotare 1,20/1,40 per la tonda mentre viola, striata e lunga quotano 1,50/2 euro il kg”.

Locali anche i peperoni: “Si sta intensificando la raccolta: giallo e rosso a 1,20 e 1,40/150 in padella monostrato mentre il verde siamo a circa 0,20 euro in meno. Il pomodoro peretto insalataro oblungo a 0,80/0,90 euro in cassa. Arrivano le prime patate novelle di Cologna Veneto a 0,85/0,95 euro il kg. Quotazioni in linea con prodotto mantovano a 0,85 euro,  olandese 0,78 (sfuso da 10 kg), poi l’ areale di Bologna e prodotto pugliese. Non manca la Spagna”.

“Le cipolle sono in raccolta in alcune areali in attesa del nuovo prodotto: bianca 1,50 euro e fino a 1,70 con i calibri più grandi, dorata 1,20/1,40 euro così come la rossa. Infine i fagiolini locali a 2,50/3.50 a macchina o a mano, finocchi 1,60/1,80 euro mentre il prodotto extra spunta ancora 2 euro il kg.

Per Italmercati cresce il consumo di frutta

“Il caldo record di questi giorni modifica le diete degli italiani: negli ultimi giorni si stima che sia cresciuta infatti di circa il 15% la domanda di frutta e verdura”. Lo scrive  l’osservatorio di Italmercati.

Più nel dettaglio: “L’incremento improvviso della domanda di frutta e verdura sta impattando sui costi senza particolare criticità. Rispetto al mese precedente, infatti, si registra una flessione di circa il 10% dei prezzi all’ingrosso di prodotti come la lattuga romana (da 1,70 euro a giugno a 1,60 euro a luglio), il melone varietà Cantalupo (da 2,45 euro a giugno a 2,30 nel mese di luglio), il pomodoro (da 1,60 euro a giugno a 1,45 a luglio) e le zucchine (da 1 euro a giugno a circa 0,80 euro a luglio)”.

“Dopo mesi difficili, con l’arrivo del caldo gli italiani tornano finalmente ad acquistare prodotti freschi e di qualità” – commenta Fabio Massimo Pallottini, presidente di Italmercati – “In queste settimane calde non dobbiamo però rinunciare ad acquistare nei luoghi che più ci garantiscono qualità e freschezza dei prodotti come i mercati rionali di città e più in generale nei negozi di vicinato. Tuteliamo e supportiamo i piccoli operatori, sostenendo così la filiera corta e sostenibile”

Fedagro al convegno Fimaa con il presidente Valentino Di Pisa

“Al convegno nazionale di Fimaa dedicato a “Mediatore merceologico. Valore aggiunto e tuteli delle parti”, nel centro congressi di Fico, è intervenuto il presidente nazionale Fedagro Valentino Di Pisa: “Sottolineo la grande utilità ed importanza di organizzare questi momenti di incontro, prima a Bari e Fondi, ora nella mia città, per riconoscere e valorizzare la figura del mediatore merceologico che in passato è forse stata sottovalutata e sottostimata. Sono momenti formativi che possono favorire ulteriormente la loro crescita professionale”.

“Nei mercati all’ingrosso il mediatore di ortofrutta è realmente un valore aggiunto, è anello di congiunzione tra il venditore da un lato ed il compratore dall’alto, conosce l’andamento del mercato e dei prodotti, ne cura la logistica, contribuisce alla determinazione del giusto prezzo. Credo fermamente che in futuro dovremmo cercare di lavorare ancor di più insieme, operatori e mediatori, con l’obiettivo di migliorare il servizio alla clientela. L’evento – conclude Di Pisa – ha toccato anche tante interessanti tematiche, in particolare vorrei sottolineare quella relativa al decreto legislativo 198/2021 per la cessione di prodotti agricoli e agroalimentari, esposta dall’avvocato Claudia Bellani, la cui applicazione ci sta creando non poche difficoltà in quanto cucita ad hoc per la Gdo ma difficilmente applicabile al mondo dei mercati ove, per natura, le transazioni sono rapide e d’impulso e quindi difficilmente inquadrabili in un contratto o in accordo quadro”.

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