23 aprile 2024

Dai mercati: ciliegie a 17 euro, +30% le fragole e +25% gli asparagi

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Il tempo non aiuta il consumo delle primizie che per le alte temperature quest’anno sono arrivate anche con settimane d’anticipo, in particolare pesche e nettarine dalla Spagna. Il calo è naturalmente generalizzato.

Le temperature di questi giorni hanno fatto riaccendere i termosifoni e aumentare il prezzo di alcuni articoli: fragole al +30% e sul fronte quotazioni si sono rianimati fino al +25% gli asparagi in caduta libera dopo la Pasqua. In controtendenza nei consumi le località turistiche come Rimini che hanno già aperto le porte ai villeggianti. Buon finale del kiwi italiano con quotazioni sostenute. Sui pomodori tanto prodotto estero: tondi dal Marocco, a grappolo da Spagna e Olanda.

A Rimini lo slancio del turismo, ciliegie extra a 17 euro

Nella Riviera romagnola nonostante il tempo si lavora bene grazie ai turisti già ben presenti e con previsioni in aumento per i due ponti primaverili del 25 aprile e del 1 maggio. Analisi di Alessandro Marchese, imprenditore e presidente Fedagro Rimini, che scatta una foto sugli andamenti di mercato: “Stiamo lavorando bene, anche con le primizie grazie al turismo che anima Rimini e la Riviera Adriatica. Pur nel contesto di prezzo si vendono bene le ciliegie pugliesi. Il calibro 32+ quota 17 euro, mentre con i calibri minori si scende a 14 euro il chilo. Restiamo in Italia col le tabacchiere molto bene di Eleuteri che si vendono a 5/5,50 euro il chilo. Bene anche le nettarine spagnole  a 5/5,30 mentre le albicocche molto buone a  6,50 euro il kg. Le angurie origine Italia quotano 1,80/1,90 euro mentre origine Marocco a 1,50 euro”.

Capitolo ortaggi? “Visto il tempo sono in salita. Le zucchine scure a 1,70/180  euro, le chiare a 1,50 e con  fiore 1,70/180. In ripresa gli asparagi: asparagina 2,50 euro il kg, calibro medio 3 euro e l’extra sui 4 euro il chilo”.

Le quotazioni di Vittoria: Zucchine 1,50 il kg, melanzane 0,80

Al mercato di Vittoria  il presidente di Fedagro  Giuseppe Zorba offre prezzi e analisi: “Mercato pesante , sta incidendo tanto il clima e che la festività. Pomodori grappolo 1 euro,  Ciliegino 1,30 euro, Piccadilly 1,10 euro,  Datterino rosso 1,80 euro, Datterino giallo 4 euro, Ovetto verde 1,30, melanzane  tonde 0,80 e viola 1 euro. Zucchine chiare 1,50, peperoni 2 euro”. Infine i meloni: “Proteo 1,60, Red Falcon 1,50 e Mundial 1,30”.

Un trimestre di calo per l’ortofrutta, si spera nei ponti del 25 aprile e 1 maggio

Interessante la lettura  dell’ultimo report trimestrale del Car – il mercato di Roma guidato dal direttore Massimo Pallottini – firmato dall’osservatorio dedicato. Questa l’analisi: “Roma continua a registrare un calo dei consumi dei prodotti ortofrutticoli, ma in vista del grande afflusso turistico previsto per i ponti del 25 aprile e del 1 maggio, i produttori si aspettano un aumento dei consumi“.

Clima ballerino, saltano i prezzi: “Fragole più 30%, asparagi più 25%”

Il mese di aprile sottolineano dall’osservaotorio: “E’ stato un periodo di transizione tra la stagione invernale e quella estiva ma soprattutto un mese caratterizzato da instabilità climatica: prima il forte caldo dei giorni passati e poi il calo improvviso delle temperature di questi giorni stanno quindi rallentato notevolmente la produzione di asparagi e fragole che subiscono quindi un aumento di prezzo: +25% per gli asparagi e oltre il 30% per le fragole“.

Meloni e arance tra estate e inverno

La stagione estiva è rappresentata  dai meloni dalla Sicilia, già di buona qualità, ma non mancano prodotti ancora tipicamente invernali come le arance, che si prevede rimarranno sul mercato per tutto il mese di maggio, con prezzi in calo. In controtendenza rispetto al trend generale, si registrano lievi aumenti per zucchine, anch’esse sensibili agli sbalzi di temperatura, e per peperoni e melanzane ma i prezzi all’ingrosso risultano comunque contenuti”.

Buon finale per i kiwi, nel Lazio le fragole Favetta e tanta Basilicata

C’è anche prodotto greco nei mercati per i kiwi che con la varietà verde quota sui 2,20 euro il kg per il 120/130 grammi, l’italiano oscilla da 2,50 ai 3 euro. Il marchio Zespri italiano tocca e supera i 4 euro. Poca presenza del kiwi gold che arriva ai 5 euro il chilo.

Il capitolo fragole vede una diversa presenza di varietà. Le quotazioni più alte la Basilicata che arriva anche ai 6 euro con il prodotto extra.  Nel mercato laziale e romano c’è mercato per la varietà Favette di Terracina che si vende sopra i 4 euro il kg. A Firenze le fragole di bosco a 18/20 euro il chilo.

Sui piccoli frutti è tempo di prodotto italiano nonostante il tempo. Iniziamo dai lamponi, c’è anche prodotto dal Marocco e Portogallo, che quotano dai 21 fino ai 25 euro il kg. Sui mirtilli resiste l’origine peruviana dai 13 ai 19 euro secondo le varietà. Al mercato il prodotto italiano quota 19/20. Le more vedono la presenza di origine messicana e prodotto italiano dai 18 ai 22 euro. Sul ribes c’è ancora prodotto italiano sui 26 euro, l’olandese sui 20 euro e quello cileno secondo la qualità raggiunge anche i 28 euro.

E’ tempo di nespole. Quelle italiane nel mercato di Siracusa quotano 2,50 euro il kg, Le spagnole calibro G1 possono arrivare a 3,50 euro il kg con il marchio Ruchey e 4,40 per il calibro GG 1.

Meloni da Marocco e Sicilia dai 2 ai 3 euro il kg

C’è anche prodotto dal Marocco, siamo sui 2 euro il kg, e soprattutto sui 3 euro per il retato dalla Sicilia. Resistono ancora i gialli invernali dal Costa Rica che quotano intorno a 1,50 euro il chilo.

Nettarine e pesche  per lo più spagnole

Le nettarine a polpa gialla calibro A con origine Spagna quotano dai 5 ai 6,50 euro il kg, con il calibro B il prezzo oscilla dai 3 ai 4,80 euro il kg. Ancora Spagna per le pesche a polpa gialla che hanno quotazioni inferiori. Il calibro A quota dai 3 ai 5 euro. Con il B si scende sotto i 3 euro ma si arriva anche ai 4 euro il chilo.

Uve senza semi  dal Sudafrica, Red Globe dal Perù

Continua la vendita delle uve d’importazione. Soprattutto di origine sudafricana. La bianca senza semi oscilla dai 4 ai 5 euro il chilo. Dal Perù la rosata Red Globe che quota dai 4 ai 5 euro il chilo.

Le zucchine intorno all’euro, pomodoro tondo dal Marocco

Le zucchine scure medie (calibro 14/21) quotano in media intorno all’euro: da 70 cent a 1,10 euro il kg. Si sale con il calibro piccolo (7/14) che quota da 1,40 a 1,80 euro il chilo. Lo zuccone destinato soprattutto all’esportazione si vende spesso sotto l’euro.

Sui pomodori domina l’origine Marocco sui tondi rossi che quotano da 1 a 1,50 euro il kg. Per il pomodoro a grappolo c’è una forbice molto ampia ma si registra un prezzo medio da 1,50 euro il kg con punte fino a 2 euro, quotazioni simili per l’origine olandese e un po’ meno per la spagnola. Il Ciliegino da 2,30 ai 3 euro il kg, con il datterino si può salire fino ai 4 euro il kg mentre il Piccadilly in media si vendono sui 2 euro il chilo.

Da Seafood Expo a Macfrut. Italmercati rilancia

A Barcellona, da oggi fino al 25 aprile, alla fiera mondiale per i prodotti ittici, che riunisce compratori e venditori da tutte le parte del mondo, per i mercati ittici italiani l’opportunità di mettersi in mostra sul mercato internazionale.  Dopo SeafoodExpo sarà la volta di Macfrut dove Italmercati si presenterà con una novità espositiva assoluta.

“Daremo un’ulteriore segnale della capacità della nostra rete di presentarsi in modo coordinato e flessibile a seconda delle manifestazioni – conclude Pallottini -. Il nostro stand sarà formato da due isole di 128 metri quadrati ciascuna: una composta dai mercati dell’Emilia Romagna che ovviamente hanno un ruolo di primo piano nella fiera a Rimini, l’altra suddivisa tra Mof e Italmercati con la presenza specifica di alcuni mercati come Padova, Genova e Roma che arricchiranno l’area comune di ospitalità e lo spazio eventi. Macfrut cresce ogni anno, Italmercati ha ampliato ulteriormente la sua rete: Rimini, dove peraltro torneremo con l’appuntamento del congresso mondiale dei mercati a fine ottobre, sarà l’occasione per dimostrare il peso crescente della filiera ortofrutticola italiana sia a livello fieristico che infrastrutturale”.

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