Clementine a pochi cent. Al mercato di Verona i calibri minori non vanno oltre i 0,40 euro e le pezzature più grandi non superano l'euro. Quest' anno non è una questione di calibro. I mercati registrano ancora prezzi alti per le zucchine siciliane che sfiorano, per alcuni calibri, i tre euro, in ascesa le melanzane mentre hanno perso valore pomodori e peperoni. Sempre più alte le fragole con il prodotto extra che tocca il picco dei 9 euro.
In generale, l'andamento è lento come sottolinea Aurelio Baccini vicepresidente nazionale di Fedagro, con base a Firenze: “Si registrano meno contrattazioni e vivacità negli acquisti, si riprenderà, si spera, nel mese di dicembre. C'è anche da monitorare l'andamento del Covid, i miei fornitori olandesi, per esempio, mi parlano di aziende quasi chiuse”.
A Milano prezzi bassi: “C'è poca domanda, anche per le clementine”
Un'analisi sulle dinamiche di prezzo delle clementine viene offerta dall'imprenditore Bruno Barcella, rappresentante di Fedagro Milano, che sottolinea la debolezza della domanda come fattore determinante sulla scarsa valorizzazione di un buon prodotto: “Il problema non sono i 0,40 euro dei calibri minori, ma i più grossi che non superano l'euro. Eppure non c'è una super offerta di prodotto, rispetto a campagne precedenti, anzi mancano volumi, tonnellate, quintali“.
Non è un problema di qualità: “Siamo nel momento migliore, la clementina oggi esprime una grande freschezza, il massimo della bontà“. Va meglio per le arance, qualche decina di centesimi in più, ma attenzione: “Non siamo nel momento di maggiore consumo, si deve aspettare a dicembre con il Tarocco. Non ci sono grandi quantità. Oggi assistiamo soprattutto alla sostituzione del prodotto sudafricano con arance bionde da spremere“.
Le zucchine sopra i 2 euro? “Un sussulto”
Nel mondo ortaggi si nota qualche prezzo sostenuto: “Un sussulto – così lo definisce l'imprenditore – non rappresenta una forza di mercato. Per le zucchine a 2/2,30 euro si prende un buon prodotto, ma le quantità non sono certo esagerate. Anche le melanzane hanno buone quotazioni con il prodotto spagnolo a 1,40/1,50 euro e quello italiano che presenta dei valori maggiori, ma c'è dietro un costo di produzione più elevato”.
Capitolo pomodoro a grappolo? ” C'è la concorrenza del prodotto marocchino (1/1,20 euro) e spagnolo (1,30/1,40) mentre l'italiano quota un po' meno; incide una qualità non brillante“. Milano città di aperitivi, eventi, convegni, sfilate e tanti servizi? “Un mondo che si è ripreso un pochino, ma mancano alcune manifestazioni. Sono movimenti che non danno quella scossa necessaria alla ripresa. E' un brutto novembre sul fronte delle dinamiche di mercato”.
Verona e gli opposti: clementine da 0,40 e fragole con picco da 9 euro
Al mercato della città veneta si leggono quotazioni basse per le clementine calabresi, che partono da 0,40 euro per non superare nei calibri più grossi l'euro. C'è anche prodotto spagnolo che si ferma a 0,80/0,90 euro il chilo. Prezzi sostenuti, al contrario, per le fragole sia locali, sia campane che quotano in media 6/6,50 euro, ma il prodotto extra raggiunge perfino i 9 euro. Questi alcuni dei prezzi offerti dall'osservatorio privilegiato di Andrea Bonizzi, agronomo e responsabile qualità e listino prezzi, che parla di “una situazione con poco consumo”. Evidente il caso delle clementine.
Prezzi sostenuti, per mancanza di prodotto, per le zucchine siciliane: “Il calibro 7/14 quota 2,90 euro, il 14/21 è un po' calato a 1,60/2 euro”. Ma si compra cara pure la merce in arrivo dal Marocco che tocca 1,50 euro. In ascesa anche le melanzane siciliane a 1,80 euro in padella, mentre le spagnole si fermano a 1,60. L'insalata Gentile quota 0,55 euro mentre la Cappuccia guadagna 0,10 euro rispetto alla settimana scorsa ovvero 0,65 euro. Contenuti i valori dei peperoni che si fermano a 1,20 euro il chilo, sia la varietà gialla sia la rossa in padella dalla Sicilia, un po' più caro il prodotto spagnolo a 1,40/1,50 euro.
In calo i pomodori, stabile il radicchio
Rispetto ai circa 2 euro delle settimane scorse il pomodoro grappolo siciliano si ferma a 1,20 euro e parliamo del prodotto extra, l'olandese, invece, arriva a 1,40 euro. In frenata anche il ciliegino a 2 euro e il datterino che con l'extra raggiunge i 2,50 euro. Stabile il prezzo dei carciofi: il capolino del Violetto pugliese oscilla tra 0,45 e 0,60 euro, mentre il Tema dalla Sardegna non supera i 0,50 euro. Poi il cavolfiore (0,60 euro), la varietà romanesco (1 euro), i cetrioli in leggero aumento (in padella a 1 euro). Stazionaria la dinamica del radicchio con il tardivo extra in padella a 6 euro, la prima categoria 4,50/5 euro mentre il rosso tondo Chioggia quota 0,80 euro e il rosso lungo precoce Treviso è intorno a 1 euro. Da Avezzano arriva un bel prodotto: finocchi a 0,60/1 euro. Infine, destinato soprattutto alle comunità cinesi, il cavolo Pak Choi a 1,20/1,40 euro.
Uve: meno quantità e prezzo più alto, senza semi fino a 2,80 euro
Sono ai titoli di coda alcuni prodotti come i fichidindia dove sono spariti i calibri grossi, si trova il 18 pezzi a 1,80 euro e il cestino a 1,60. Inizia il kiwi locale, vediamo i prezzi con le diverse pezzature: 140/160 grammi (2,20 euro); 130 grammi (2 euro); 110 grammi (1,90 euro) e infine gli 80 grammi a 1,50 euro. Sul finire anche il cachi emiliano-romagnolo che quota 1/1,80 secondo calibro e qualità. Ci sono anche meno castagne che oscillano dai 3 ai 5 euro, stesso discorso per le uve che vede i prezzi in aumento: bianca italiana 1,70 euro, la senza semi a 2/2,80 euro e la Red Globe dalla Sicilia a 1,50 euro. Infine i limoni, con il Primo fiore siciliano e il prodotto spagnolo 1,30 euro. Chiudiamo con cipolle dorate (sacchi da 10 chili) che quotano a 0,45 euro (Italia) e 0,36 (Olanda), poi la bianca (0,75) e la rossa (0,80) Italia. Infine le patate arrivano da Olanda (0,45), Germania (0,30) e Italia (0,40).