C’è tanta merce e i prezzi scendono. Nei mercati all’ingrosso italiani si registra abbondanza soprattutto di orticole anche a causa delle condizioni climatiche. Tarda pure il tradizionale cambio di stagione con la persistenza di consumi di frutta estiva come le pesche, un pochino anche di meloni, anche se grazie alla buona qualità del prodotto si vendono le castagne.
A Verona il clima permette il pieno di prodotti locali: zucchine, cetrioli, radicchi
Al mercato di Verona Andrea Bonizzi, agronomo e responsabile qualità e listino prezzi, scatta la fotografia delle dinamiche commerciali: “Non c’è particolare dinamismo, assistiamo a un’offerta elevata, una domanda media ma quotazioni stabili. Alcuni articoli sono in ribasso. Le orticole registrano l’allungamento del ciclo di produzione per via delle buone temperature medie, anche se alcuni articoli soffrono dell’escursione termica notturna”.
Vediamo le referenze: “C’è disponibilità di zucchine con prodotto di calibro medio a 0,70/0,80 euro il kg mentre lo zuccone destinato all’esportazione si ferma a 0,50 euro e il calibro più piccolo (7/14) raggiunge 1,50/180 euro il kg”. Capitolo insalate: ” La Gentile sotto l’euro (0,80 euro) con prodotto di prima categoria, la Cappuccia intorno all”euro per la prima categoria. Le melanzane locali con varietà ovale quotano 0,90 euro, peperoni rossi e gialli a 1,20 euro il kg mentre la padella arriva fino a 1,50 euro. Siamo nel pieno della produzione di radicchio, i prezzi sono scesi. Il tondo quota 1,80 euro il kg, il rosso lungo Treviso 2,20/2,30 euro mentre il verde da campo da 1,50 è sceso a 1,10 euro il kg, il cetriolo locale stabile a 0,90. Infine cavoli cappucci tondi e appuntiti si vendono intorno a 0,80″. La produzione locale aiutata dal clima aiuta la riduzione dei prezzi
Non calano ma al contrario aumentano le quotazioni del pomodoro a grappolo: “Il prodotto olandese è salito a 1,50/1,60 euro il kg, il peretto insalataro locale sia verde sia rosso si ferma 0,85 euro, il ciliegino a 2,50 nella confezione da 3 kg e il datterino da 3,50/4 euro ma è in discesa”.
Arrivano i cachi, ottima qualità delle castagne, fragole a 4/5 euro
Passiamo alla frutta e si resta sul locale: “Ci sono i primi cachi del veronesi con questi prezzi: 18 pezzi a 2,30 euro, 15 pezzi 2,60/2,80 e infine il 24 pezzi a 1,30/1,40 euro il kg. E’ iniziata la campagna delle fragole di pianura a 3/4 euro il kg con la padella di 2 kg, il prodotto extra può andare sopra i 5 euro mentre le giuggiole locali sono in cerca di quotazione”.
Bene le castagne piemontesi: “Quotano dai 4 ai 6 euro il kg conforme ai calibri e questi sono buoni, pezzature interessante e ottima qualità. Siamo in attesa del prodotto locale”. Siamo ad ottobre ma si vendono ancora i meloni: “Anche se siamo al termine, il retato e il liscio si vendono intorno all’euro. Fine corsa per le angurie, c’è solo qualche piccola quota della varietà mini”. Pesche? “C’è disponibilità di prodotto siciliano con una buona media di calibri grossi, la tripla A da 1,80 euro e le piccole intorno all’euro, le nettarina pesano per 0,20 euro in più ma non registriamo più i livelli delle settimane scorse”.
Bene le uve, costose le cipolle, in calo le patate
Tengono il prezzo le uve. “L’Italia con prima categoria quota 1,80 euro, con l’extra si sale a 2,40. La Pizzutella a 1,40 ma fino a 2 euro. Sul fronte agrumi si afferma il Miyagawa venduto in cestini con calibro 2/3 e quotazione da 1/1,10 euro. Si vede il limone verdello in cerca di quotazione, le clementine arrivano da Israele e Spagna e quotano sopra i 2 euro”.
Il listino delle cipolle cipolle registra quotazioni elevate: “Le bianche quotano 1/1,30 le dorate sono a 1/1,10 euro come le rosse”, informa Bonizzi. Dai mercuriali emerge le buone quotazioni della rossa di Tropea Igp che quota abbondantemente sopra i 2 euro e in mercati supera i 3 euro il kg.
Capitolo patate: “Sono in discesa. Il prodotto di Cologna Veneta si vende a 0,70/0,80 , dipende da confezionamento. L’origine Olanda 0,70 euro, Francia 0,80, Germania a 0,50/0,55 euro. Sforano l’euro, a 0,90 euro, le patate di Val Posturia e Val di Gresta a 0,90 euro”.
Listino agrumi: arance, limoni e clementine
Le arance sudafricane Navel quotano da 1,30 a 1,70 euro il kg. Dalla Spagna le clementine Clemenruby oscillano da 2,50 a 2,80 euro il kg. Dalla Sicilia il Miyagawa che sta ottenendo buone quotazioni e registrando una buona domanda. Sul fronte limoni c’è la varietà Eureka con prodotto da Sudafrica e Argentina che quota da 1,30 a 1,80 euro il kg. In alcuni mercati c’è del verdello siciliano da 1,20 a 1,80 euro il kg. Dai 2 ai 4 euro il kg i limoni dalla Campania: Costa D’Amalfi Igp, infine i pompelmi rosa dal Sudafrica da 1,20 a 1,70 euro il kg.
Fichidindia, melagrane cachi e susine
Sui fichidindia è tempo di Bastardoni con i calibri più piccoli intorno a 1,50 euro, Quelli più grandi possono arrivare fino a 3 euro il kg. i fichi neri turchesi arrivano dalla Spagna e quotano oltre i 4 euro. Sulle melagrane c’è prodotto italiano e spagnolo intorno ai euro e si possono sfiorare i 3 euro il kg. I cachi dell’Emilia Romagna sono abbondantemente sopra i euro e possono raggiungere i 3 euro il kg. il cachi mela Persimon quota intorno ai 3 euro il kg.
Restano sostenuti i prezzi delle susine: la varietà di Angelano quota intorno ai 2 euro il kg, la settembrina è sopra i 2 euro, Si scende a poco più di un 1,50 con la varietà Stanley con prodotto anche da Slovenia e Moldavia. Infine le melagrane arrivano da Spagna e Sicilia e quotano in media sopra i 2 euro il kg.
Italmercati e Fedagro a Madrid
“A Fruit Attraction saranno presenti i vertici e molti operatori della gran parte dei mercati aderenti al nostro network – sottolinea Fabio Massimo Pallottini, presidente di Italmercati -. Sia negli stand singoli sia all’interno dello spazio Ice, dove saremo presenti con il nostro network, abbiamo messo in agenda numerosi incontri con espositori e stakeholders del settore. Già negli anni scorsi il nostro modello ha catturato l’attenzione internazionale”.
Pallottini poi propone: “Il lancio di una grande alleanza a livello internazionale sui fondi europei della Pac. Come abbiamo ribadito poche settimane fa a Bruxelles, in occasione dell’incontro con gli eurodeputati, è paradossale che i mercati all’ingrosso non rientrino tra i soggetti che possono accedere a questi fondi a fronte del fatto che sia evidente il fondamentale ruolo che ricoprono all’interno del settore agroalimentare, anello centrale della filiera che collega i produttori ai consumatori”.
Presenti anche gli operatori commerciali dei mercati con lo stand di Fedagro che rappresenta i grossisti. Presenza significativa anche dopo la proposta del presidente Valentino Di Pisa della necessità di un marchio europeo per valorizzare prodotti e servizi del nostro continente. A Madrid tanti gli operatori presenti per valorizzare l’import export dei prodotti ortofrutticoli.
Tra i mercati presenti il Centro agroalimentare Roma: “Insieme ai suoi operatori. Il padiglione 3 del Car ospiterà le venti aziende del mercato ortofrutticolo ed i loro ospiti e permetterà agli addetti ai lavori di avere una completa panoramica delle novità, dei prodotti e dei servizi dell’intera catena logistica del commercio ortofrutticolo internazionale”. Con il direttore del Car Massimo Pallottini il presidente Valter Giammaria: “Siamo un punto di riferimento per il settore agroalimentare nazionale oltre che per la filiera del Centro Italia e consente di valorizzare l’eccellenza dei nostri operatori e del made in Italy”.