26 settembre 2023

Dai mercati: pere costose, tengono uve e pesche

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Continuano i consumi estivi con pesche e nettarine, ma arrivano sui mercati castagne, cachi, melagrane e  sul fronte agrumi le clementine spagnole, il mandarino Satsuma Miyagawa coltivato in Sicilia e si vedono le prime quote di kiwi greco e le fragole di pianura che aprono la campagna veronese dei frutti rossi. Non mancano le mele e  le pere che presentano quotazioni sostenute. Da non perdere il listino esotico e le quotazioni dei funghi.

A Bergamo pesche e nettarine oltre 2 euro, bene le uve

Carlo Garletti, presidente Fedagro Bergamo, offre la sua analisi sulle dinamiche di mercato. “Le nettarine e le pesche stanno tenendo, c’è un buon consumo. I prezzi vanno da 1,80 euro il kg fino a 2/2,50 euro per il buon prodotto, poi scendendo di pezzatura il valore cala”. Insomma buone quotazioni come per “le uve dove c’è una buona richiesta per il prodotto buono, sostenuti i prezzi, la peronospora ha fatto la selezione ed evitato la sovrabbondanza di mercato. E lavorano bene le cantine”.

Novità? “Si sono affacciati i cachi emiliano-romagnoli con quotazioni buone: da 2 a 3 euro il chilo. Anche se la produzione è stata schiaffeggiata dalle anomalie climatiche che hanno reso tutto schizofrenico. Ci sono aziende che non hanno prodotto”. Passiamo agli ortaggi con i “pomodori sotto scacco in un’annata anomala, c’è un nervo scoperto con un continuo saliscendi dei prezzi ma che non calano mai sotto una certa soglia”.

Nei mercati si tocca con mano la situazione economica generale: “Un autunno a cui alle solite spese si associa  il caro carburante e il caro mutui che incidono anche sulle nostre dinamiche di mercato”.

In Sardegna pesche siciliane e anche locali

“Rallentato parecchio” questa la fotografia del periodo nel mercato all’ingrosso della Sardegna dopo il maggior lavoro del periodo estivo scattata da Cenzo Pisano, imprenditore e presidente Fedagro Sardegna.

Sul fronte degli articoli? “Si vende un po’ di tutto, vanno ancora le pesche siciliane, sia pasta gialla che nettarine, un buon prodotto. La pezzatura calibro 25 quota 1,20/1,30 euro mentre il 18/22 si vende intorno ai 2 euro il chilo. Le nettarine presentano gli stessi prezzi con 1,80/2 euro per il calibro 16/18. C’è anche un po’ di prodotto locale”. Sono le pesche del Campidano, la pianura più grande dell’isola.

I primi cachi a 2,50 euro, la riscoperta del ficodindia sardo

Ci sono anche le novità. “I cachi italiani a 2,30/2,50, il 24 frutti da 2 a 2,20 euro il kg, le pere Coscia a 1,90/2 euro. Vanno bene i fichidindia isolani. “Sono intorno a 3,50 euro il kg, quelli di importazione siciliani a 2,80/3 euro. In Sardegna sta aumentando la produzione con nuovi impianti. Il prodotto è valido, resistente e saporito se si lavora bene. in questo modo si vende”. Un’interessante valorizzazione.

Fragole a 10 euro, uve sopra i 2 euro

“Vanno anche le fragole italiane che si vendono a 10 euro il kg, sottolinea Pisano, poi le uve dove c’è anche prodotto locale con la Red Globe intorno ai 2 euro e l’Italia fino a 2,40. Stesse quotazioni del prodotto nazionale”. Gli ortaggi? “Melanzane viola 1,40 con extra a 1,80, le nere a 1/1,40 euro il kg. Il pomodoro Cherry fino a 2,50 euro, il grappolo 2,20/2.50, ovaletto 1,80/1,90“.

I prodotti locali di Verona con le prime fragole, lattughe e radicchio

Il quadro del mercato di Verona è disegnato da Andrea Bonizzi, agronomo e responsabile qualità e listino prezzi. “Un mercato stabile. Ci sono articoli locali verso la fine, siamo al cambio di stagione. Sul finire il melone sia liscio e retato di Mantova che quota intorno a 1/1,20 euro il kg. Sul fronte locale vediamo l’inizio della stagione delle fragole di pianura che affiancano quelle di montagna del Trentino e ancora poche quote dalla Lessinia mentre i prezzi vanno da 3 a 4 euro fino a 5 euro per il prodotto extra”.

Ma non finisce qui: “Locale è anche la lattuga Gentile che quota intorno a 1 euro rispetto a 1,30/1,50 di 10 giorni fa. Verso la fine anche le melanzane locali che si vendono da 0,80 a 1 euro mentre le striate, le tonde e le viola fino a 2 euro. Il radicchio locale tondo è sui 2 euro, il semi lungo precoce tocca i 3 euro mentre il verde locale in mazzi quota intorno a 1,30 e il variegato di Castelfranco 1,50/2,50 conforme alla qualità”.

Capitolo pomodori: “Il grappolo con disponibilità olandese quota intorno a 1,20 euro, le stesse quotazioni per Fondi mentre il ciliegino sfuso da 3 kg intorno a 2,50 e il datterino 3,50/4,50 euro per prodotto extra. Le zucchine locali calibro 14/21 sono a 0,70 euro il kg, lo zuccone vale 0,50 euro e le piccole (calibro 7/14) anche se con poco quantitativi quotano 1,50 euro il chilo.

I primi kiwi dalla Grecia

Sono finiti i fichidindia ed è tempo di bastardoni: “Queste le quotazioni 2,50 euro (calibro 12), 2,30 (calibro 14), 1,80 (calibro 16), 1,50 (calibro 18 pezzi). E’ anche tempo dei primi cachi con prodotto spagnolo da 2,50 a 3,50 con varietà come il Rojo Brillante e piccole quote da Emilia Romagna. Ci sono anche le prime castagne che oscillano da 4 a 6 euro il kg con origine Piemonte, Campania e poi c’è qualche quota locale. Si vedono anche i primi kiwi dalla Grecia in cerca di quotazione, ricordiamo che per essere commercializzati devono rispettare i 9,5 gradi Brix”. E dalla Sicilia le prime melagrane a 2 euro il chilo.

Le pere  sfiorano e  superano i 3 euro

Abbastanza sostenuti i prezzi delle pere. L‘Abate Fetel, origine anche spagnola, con calibro 65/70 quotano 2,50/2,80 euro il kg. Il calibro 60/65 quota 2 euro nel mercato di Bergamo. Può toccare e superare i 3 euro il calibro 70/75: Padova (2,80/3,20 euro), Bergamo (2,70/3 euro). Al mercato primario di Lusia quotano intorno a 1 euro.

Listino agrumi: clementine spagnole e Miyagawa siciliano

Sul finire le arance sudafricane, quotano anche sopra 1,50 euro mentre arrivano le prime clementine spagnole. Al mercato di Roma la varietà Clemenruby alla rinfusa quotano 2,80/3 euro il kg mentre a Cagliari si fermano a 2,80/2,90 euro. Dalla Sicilia arriva la Miyagawa. Queste le quotazioni a Verona: 1,50 (calibro 12), 1,20 (calibro 3) e 1 euro per il calibro 4. Anche al mercato Bergamo: “Prodotto discreto da 1,30 ai 2 euro il kg conforme alla qualità”.

I limoni della varietà Eureka da Argentina e Sudafrica quotano in media da 1,20 a 1,50 euro il kg. C’è dello sfusato Costa d’Amalfi Igp che si vende dai 2 e soprattutto dai 3 euro il kg per arrivare a superare i 4 euro il kg. Infine il pompelmo rosa dal Sudafrica da 1,20 a 1,50 euro il kg di media.

Tempo di funghi con i porcini a 28 euro il kg

In autunno non mancano i funghi. Al mercato di Verona i porcini quotano fino a 28 euro il kg, sono di origine italiana ma c’è stata anche disponibilità di prodotto dalla Polonia a prezzi più bassi. Nel mercato di Cagliari non mancano i funghi: “Le quotazioni del prataiolo dal Veneto a 2,70/2,80 euro, il cardoncello da Cosenza quota 12/13 euro il chilo“. Negli altri mercati funghi spesso di provenienza dall’Est Europa. A partire dalla Romania.

Listino Esotico: avocado Hass e Pinkerton

L’avocado Hass è soprattutto di origine peruviana e quota dai 2,60 ai 5 euro il chilo. Quotazioni minori per il Pinkerton sudafricano dai 2,80 ai 3,30 euro il chilo. A Cagliari c’è prodotto israeliano sui 4 euro. Per il mango c’è il Kent spagnolo a Roma che quota 2,50/2,80 euro il chilo. Negli altri mercati origine brasiliana, messicana e anche spagnola con prezzi che oscillano dai 2,50 ai 5 euro il kg conforme alla qualità. La papaia brasiliana supera di media i 4 euro il kg e il frutto della passione dalla Colombia un media supera i 6 euro il chilo.

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