Il tempo variabile non aiuta le vendite di frutta e verdura di stagione. Almeno nei mercati all’ingrosso del Nord, come sostengono i grossisti. Ancora basse le quotazioni dei pomodori, incide la concorrenza straniera, con l’origine olandese e belga poco sopra i 0,50 euro il chilo. Sempre al nord gli imprenditori registrano oscillazioni di prezzo frequenti nella frutta estiva: dalle ciliegie alle albicocche, dalle pesche alle angurie e ai meloni. Colpa dell’incertezza climatica.
Musso da Milano: “Perso un terzo delle vendite rispetto all’anno scorso”
Salvatore Musso, imprenditore storico del mercato ortofrutticolo di Milano con la ditta Masterfruit, offre a myfruit.it la sua lettura delle dinamiche commerciali. “C’è un dato europeo di un forte calo dei consumi come confermano i colleghi di Francia Spagna e Germania. Noi rispetto all’anno scorso, nella stagione delle primizie, siamo a circa un terzo di riduzione nelle vendite. Incide anche il tempo che rende molto confuse le quotazioni. Piove di mattina e c’è un caldo esagerato il pomeriggio. Le quotazioni cambiano di ora in ora”.
Pomodori olandesi e belgi a 60 cent
Musso conferma il perdurare della crisi del prezzo del pomodoro a causa di due fattori: abbondanza di prodotto in tutta Italia e prezzi bassi da Olanda e Belgio. “I pomodori sono in crisi sparata. C’è abbondanza in tutta Italia e non manca il prodotto d’importazione che accentua questa crisi. L’origine Olanda e Belgio per il grappolo quota 0,60/0,70 euro il kg con oscillazione dalla mattina alla sera. Sono prezzi che non coprono i costi di produzione. Si tratta di due paesi che sono a coltura idroponica rispetto a noi che produciamo in terra. Sono pomodori tutti uguali e di qualità inferiore nel gusto rispetto all’italiano, ma sono più resistenti. Un prodotto che si presenta meglio del nostro“.
Frutta fresca con prezzi oscillanti
L’imprenditore milanese sottolinea che “i mercati sono confusionari per la frutta fresca di stagione. Si sta vivendo un’alternanza continua di prezzi alti e bassi da un’ora all’altra a causa dei cambiamenti repentini del clima. La stessa partita di ciliegie da 5/6 euro a inizio contrattazione cala a 2/3 a fine mattinata e viceversa. Navighiamo a vista”.
Agrumi, verso fine Egitto per far posto a Sudafrica e Centro America
Gli agrumi oggi si vendono tutto l’anno anche per l’espansione dell’uso spremuta. “Come ogni anno in questo periodo si registra il passaggio dal prodotto Nord Africa al Sudafrica e Centro America. Ora i prezzi sono al ribasso per le arance egiziane, nel mese di giugno sono scese in modo significativo da 0,80 a 0,50/0,60 euro il kg, hanno perso un terzo del valore e la qualità della varietà Valencia è meno resistente, il prodotto si deteriora perché matura più velocemente. Al momento i magazzini sono pieni – sottolinea Musso – Si intravede il prodotto nuovo con la varietà Navel dal Sudafrica con dei prezzi più alti: 0,80/0,90 euro il chilo”.
Limoni a fine stagione italiani e greci, primi da Sudafrica e Argentina
Capitolo limoni: “Siamo a fine stagione per il Meditterraeo con le ultime quote di prodotto italiano e greco e le prime da Sudafrica e Centro America, in particolare Argentina ma la qualità del Sudafrica è superiore. I prezzi: Argentina con qualità sotto tono intorno a 1,10 /1,20, origine Sudafrica da 1,30 fino a 1,50 euro il chilo”.
A Vittoria, in Sicilia, si spera nei nuovi pomodori
Cresce la richiesta della varietà di pomodoro Piccadilly (0,70/80 euro il kg) come spiega a myfruit.it Giuseppe Zarba, imprenditore e presidente Fedagro del mercato di Vittoria, che sottolinea il buon andamento del datterino rosso: “Quota 1,30/1,40. Stabile ma molto lento il ciliegino con il prodotto di buona qualità che non supera 0,60 euro il kg. Il Grappolo si ferma a 0,80 euro. Si aspetta il nuovo prodotto che si stima arrivi entro una settimana, al momento la qualità non è delle migliori”. Si è a fine corsa.
“Con il caldo molto intenso non ci aspettiamo grandi quantità ma sicuramente una qualità superiore. Altri prodotti? “Le melanzane viola a 1,80/1,90 euro il kg, le tonde a 0,40 mentre le zucchine scure a 0,70 euro il kg e i peperoni a 1,30”. I meloni? “Siamo a fine campagna con il Cantalupo, le quote resistenti a 0,80 euro il chilo”.
Le uve dai 2 ai 5 euro il kg
Iniziamo con le quotazioni delle uve da Vittoria: “Siamo a 2,80 euro il kg per l’uva bianca e 1,80 per la nera”. Parole di Zarba. Vediamo nei mercati di sbocco del nord per la Vittoria: Torino (3 euro il kg), Firenze (3), Bologna (4,50/5 euro), Rimini (3,30), Napoli (3,10). Quotazioni un po’ più basse per la Black Magic. Con le varietà senza semi è facile raggiungere e superare i 5 euro il chilo.
Ciliegie spagnole sopra i 7 euro
Sulle ciliegie si registra una certa stabilità con i calibri più piccoli (26/28) dai 3 a massimo 5 euro con prodotto sia italiano che spagnolo. Con il 30 si può arrivare in alcuni casi e in alcune piazze ai 6 euro il chilo. La Spagna è ben presente con il calibro 32 + che quota intorno ai 7 euro il kg: Firenze (7/7,50) Bologna (5/7), Padova (7/7,50). Prezzi che raggiungono anche le migliori ciliegie pugliesi varietà Ferrovia.
Le quotazioni di angurie e meloni
Sulle angurie ampia forbice di prezzo per il prodotto in bins che oscilla, secondo la qualità, da 0,40 a 1 euro il chilo. Può superare l’euro la varietà baby dalla Sicilia. Tengono il prezzo i meloni retati che quotano in media intorno a 1,50 euro il chilo. Il liscio può raggiungere e superare i 2 euro il chilo.
Derby Italia Spagna per le nettarine
Per le nettarine a polpa gialla si parte un poco sopra l’euro per arriva a superare i 2 per il prodotto di qualità e di calibro tripla A. C’è prodotto da Italia che Spagna così come per le pesche dove i prezzi sono leggermente più bassi nei calibri minori mentre in quelli maggiori si arriva a superare anche i 2,50 euro il chilo.