Dopo l'estate torrida, autunno e inverno miti ecco la primavera gelata che non spinge gli acquisti di frutta primaverile. Anche se si trovano le prime pesche, nettarine e ciliegie dalla Spagna, poi le angurie siciliane e marocchine come i meloni. Continua la discesa delle zucchine fino a 60 cent il chilo.
Le angurie baby siciliane a 1,60/2 euro, meloni anche sopra i 3 euro
Non è il tempo migliore per le angurie ma arrivano sui mercati. Le baby siciliane hanno toccato i 2 euro il kg a Cagliari, 1,60 euro a Bologna e 1,45 a Padova. In discesa le angurie marocchine ora quotate un euro il kg, a Rimini c'è prodotto dal Costa Rica a 1,20 euro di media. I meloni vedono quotazioni più alte con il retato siciliano (1000/1250 grammi) a 3,50 euro il kg a Firenze, 3,40 a Bologna, in calo a 2,70 euro il kg a Rimini. Con la pezzatura da 750/1000 grammi quota 2,50 euro a Verona, ma fino a 4 euro a Bologna. L'origine Marocco quota 2,60 euro il kg a Bergamo dove c'è anche il Philibon dalla Guadalupa a 3,3,0 euro.
Zucchine anche a 60 cent, carciofi a 30 il capolino
Continua la discesa delle zucchine. A Torino le chiare lunghe perdono 20 cent e quotano 0,90 euro. Quotazioni simili nelle altre piazze italiane all'ingrosso. Le scure hanno quotazioni minori e a Torino si fermano a 0,65 euro il kg, a Bologna e Verona a 0,60 euro. Il carciofo violetto quota 0,30 euro a capolino. L'asparago bianco dal Veneto in mazzi da 4 a 6 euro il kg mentre quello verde può scendere sotto i 3 euro, quota 2,80 a Verona, ma in media vale dai 3 ai 4 euro.
Pomodori sostenuti: grappolo oltre i 2 euro, decisamente sopra i 3 il ciliegino
Leggermente in calo il grappolo ma siamo sempre sopra i 2 euro con 2,30 a Padova e Verona. A Bologna l'olandese è in calo ma si vende a 2,20 euro. I ciliegini medi sono intorno ai 3 euro il kg, mentre quelli piccoli hanno una quotazione più alta: 3,70 a Bergamo, 3,80 Firenze, 5 euro con rialzo di un euro a Bologna, 3,75 Padova. Infine i datterini sopra i 4 euro.
Agrumi, sempre Spagna ed Egitto con Lane Late e Valencia
E' periodo spagnolo ed egiziano nei mercati per le arance. Parliamo della varietà Lane Late che oggi oggi nei siti di Bergamo, Firenze, Padova, Rimini ha quotato 1,30/1,40 euro il kg, a Bologna in calo di 0,30 euro ha toccato un euro per il calibro 6. Il calibro qualche cent in meno. Con la varietà Valencia si ha prodotto soprattutto egiziano anche sotto l'euro a Bergamo (0.90 euro il kg), Bologna (0,70), Torino (0,80).
Buona campagna per le clementine Orri da Israele e Spagna
Stagione lunga per le clementine Orri da Israele e Spagna che quotano abbondantemente sopra i 2 euro: Rimini (2,50), Bologna (2,50), Bergamo (1,90), Firenze (2,50), Torino (2 euro il kg). I limoni hanno sempre prezzi abbastanza stabili con origine Sicilia e Spagna. Siamo a 1,30 euro il kg (Verona, Bologna, Bergamo, Torino) e fino a 1,60 a Rimini.
Le prime ciliegie spagnole a 14,50 euro, spagnole anche le nettarine a 7 euro
Arriva la prima frutta primaverile. A Bergamo le ciliegie spagnole alla rinfusa quotano 14,50 euro il kg. Le nettarine, sempre dalla Spagna, a polpa bianca arrivano a sfiorare gli 8 euro il kg a Bologna, costano circa la metà a Bergamo, Padova e Verona. Valori simili per la varietà a polpa gialla. Spagnole anche le pesche a polpa bianca che vedono il calibro 61/67 quotano sui 4 euro il kg a Padova, Verona, Bergamo, Firenze.
Uve sudafricane e peruviane, nespole spagnole a 2 euro
Dal Sudafrica l'uva bianca varietà Timpson che si vede dai 3,80 ai 4,50 euro il kg, valori simili per la nera sempre sudafricana Dan Ben Hanna. Quotazioni minori per la rosata Red Globe che a Verona si vende a 2 euro il kg, siamo a 0,60 euro in più a Torino e 3 euro a Bologna. Al ribasso le nespole giapponesi di origine spagnola che a Bergamo vedono un calo da 1,10 euro il kg e quotano 2,20 euro per il calibro G-I mentre le GG-I si vendono a 2,50 euro mentre quelle a marchio Ruchey sfiorano i 4 euro. Le fragole vanno dai 2 euro fino ai 4,50 per il prodotto extra. Quotazioni in medio superiore per la Basilicata ma non si superano i 5 euro il kg.
Il mercato di Fondi a Macfrut
Sarà presente a Macfrut con uno stand anche il mercato di Fondi (padiglione B3 stand 113) con tre giorni di incontro, confronto e dibattito sui temi dell’economia della filiera dell’ortofrutta. “Il Mof di Fondi è il più grande grande e moderno centro italiano di concentrazione, condizionamento e smistamento di prodotti ortofrutticoli freschi, che rappresenta un hub di riferimento per tutto il settore ortofrutticolo paragonabile per merci movimentate al mercato di Parigi. Movimenta 10 milioni di quintali di merce ogni anno e si divide in due macroaree: una interna, di cui fanno parte oltre 100 aziende concessionarie, di cui 7 cooperative che raggruppano circa 2500 produttori agricoli locali ed una esterna, costituita da 80 aziende ortofrutticole con unità produttive specializzate per la lavorazione e il confezionamento dei prodotti. La partecipazione di Mof a Macfrut è resa possibile anche grazie all’adesione delle aziende Eureka, Magliozzi, Royal Fruit e Vaccaro“.
I giovani grossisti domani a Rimini
Rafforzare il rapporto fra produzione e commercio all’ingrosso per una filiera più competitiva ed efficiente, rilanciare gli ortomercati italiani come punto di riferimento fondamentale per la produzione, dando così valore al prodotto lungo tutta la filiera, creare nuove strategie per il futuro del comparto e dei giovani imprenditori. Sono questi i temi, ma pure gli obiettivi, della giornata organizzata per domani, a partire dalle 10 nelal sala Tulipano nel padiglione B5 a Macfrut. Un dialogo che vede insieme i giovani operatori dei mercati di Fedagro con i giovani di Confagricoltura.
All’incontro parteciperanno Giovanni Gioia, presidente giovani di Confagricoltura-Anga, e Gianpaolo Forcina, presidente gruppo giovani Fedagro, con la partecipazione del parlamentare Jacopo Morrone (Lega Salvini Premier). Interverranno anche Valentino Di Pisa, presidente di Fedagromercati-Confcommercio, Nicola Cilento, componente giunta Confagricoltura, Roberta Tardera, rappresentante comparto orticolo per giovani di Confagricoltura, Edoardo Rovetta, referente Nord Italia Fedagro Giovani, Luigi Bosi, rappresentante comparto frutticolo giovani di Confagricoltura, e Riccardo Di Pisa, referente Centro Italia Fedagro giovani.
A Verona grande festa per i primi 20 anni
Tutto ha inizio, ha raccontato durante la festa di sabato scorso il direttore Paolo Merci, con l’approvazione della legge finanziaria n.41/86 con ingenti risorse stanziate dallo Stato per ristrutturare il settore dei mercati all’ingrosso: da mercati ortofrutticoli a centri agroalimentari. Questa l'origine: Il Comune di Verona costituisce la Mercato agroalimentare di Verona Spa assieme alla Camera di commercio, a quattro istituti di credito presenti sul territorio, agli operatori concessionari di vendita e servizi e al mondo della produzione (capitale sociale 600 milioni delle vecchie lire). Nella graduatoria dei mercati ammessi ai finanziamenti Verona fu la prima degli esclusi, ma subentrò a Milano che non riuscì ad accedere per problematiche amministrative.
In soli cinque anni il mercato fu realizzato e negli anni al mercato ortofrutticolo che ancor oggi rimane l’attività prevalente, si sono affiancati il settore l’ittico, i fiori e una strategica attività di logistica.
Un nuovo passaggio circolare e sostenibile con il Pnrr
Nel novembre del 2022 la società ha partecipato al bando per l’assegnazione di fondi Pnrr con un progetto di ammodernamento che prevede due interventi importanti: coibentazione e raffrescamento dei piazzali di carico a nord e a sud dell’edificio con evidenti vantaggi per la conservazione dei prodotti (catena del freddo) e le condizioni di lavoro degli addetti coinvolti; il tutto col supporto del digitale per il controllo delle temperature e la logistica di magazzino. Infine la realizzazione di coperture con pannelli fotovoltaici per oltre 600 posti auto e fornitura di energia per l’alimentazione delle celle nei piazzali. Un progetto bene fatto: primo posto in graduatoria con 100 punti.
Veronamercato però non è solo business, ha sottolineato Marco Dallamano, presidente di Veronamercato; una parte importante della sua attività è infatti rivolta all’ambito sociale. Come un programma di educazione alimentare rivolto ai ragazzi delle scuole primarie di Verona e provincia. Segue la lotta allo spreco alimentare, da 14 anni, in collaborazione con Acli Provinciali di Verona, è attivo nel Centro agroalimentare il progetto Rebus che prevede il recupero quotidiano di prodotti ortofrutticoli invenduti dai diversi operatori del Mercato ortofrutticolo che vengono donati a enti e famiglie bisognose grazie a circa 30 Onlus accreditate. Un bilancio denso di attività come le prospettive future.