13 dicembre 2022

Dai mercati: prezzi non alti, ma l’uva seedless tocca i 6 euro

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Prevale la calma nei mercati all’ingrosso dove non sono ancora partiti gli acquisti per le feste. In questo periodo si vendono gli agrumi, seppure senza quotazioni esaltanti con la gran parte della merce sotto e intorno all’euro: arance e clementine. Con il primo vero freddo cresce il movimento anche sulle verdure da cuocere a iniziare dai carciofi che si trovano a buon prezzo. L'inflazione corre, ma c'è chi ama la qualità e può spendere fino a 6 euro il kg per l’uva senza semi.

A Pescara vanno cachi mela, arance, clementine

Al mercato di Pescara incontriamo Angelo Palestini, imprenditore della ditta  Palestini e membro del gruppo giovani di Fedagro, che conferma la “calma piatta negli scambi nelle prime due settimane di dicembre, intensità simile a novembre,  non si è ancora innescato il cambiamento per i consumi delle feste di Natale”.

Un articolo che si vende più degli altri? “Manca qualcuno che spicca più degli altri. Si vende il caco mela spagnolo che quota sui 2,50 euro il kg, poi si vendicchiano le clementine calabresi e pugliesi che con un calibro medio quotano 1/1,20 il kg. C’è mercato anche per le arance Navelina con calibro 4/6 che si vendono intorno all’euro”. Il calo delle temperature spinge alcuni articoli finora quasi in sonno: “Si inizia a muovere la richiesta dei carciofi grazie al primo vero freddo. Finora non erano di ottima qualità e il clima non favoriva il consumo. Noi trattiamo violetto pugliese, molisano e l’Opal brindisino e in media siamo a 0,70 euro il capolino”.

Ancora richiesta d'uva, ma senza semi che quota fino a 6 euro il kg

C’è ancora richiesta di uva: “Va bene la varietà seedless Autumn Crisp, l’unica che tira rispetto alle altre. E’ sana, buona e arriva quotare 6 euro il kg. Sarà probabilmente l’uva delle feste. In crisi invece l'uva Italia”.

Le arance: il Tarocco supera i 2 euro con i calibri più importanti

Si vendono le arance e c'è ampia varietà di prezzo. I calibri più piccoli si trovano sotto l'euro mentre quelli più grandi, in particolare del Tarocco,  superano i 2 euro il chilo.

 

La varietà Navelina quota secondo questi prezzi: Bergamo (da 0,90 a 1,70), Bologna (da 0,80  con i calibri piccoli a 1,80 per quelli più grandi), Cesena (0,90/1,60), Firenze (0,90/1,50), Torino (0,85/1,40), Verona (0,85/1,40). Vediamo il Tarocco: Bologna (1/2,20), Roma (0,70/1,80), Verona (1/1,60).

Clementine calabresi, nei limoni sfida Italia/Spagna, i prezzi del bergamotto

Siamo in pieno periodo per le clementine calabresi, ma c'è anche prodotto pugliese. Queste le quotazioni: Bologna (1,20/1,90 euro), Roma (Italia 0,60/1,30), Firenze (0,70/1,80); Padova (0,70/1,80), Cesena (1/2), Treviso (0,40). Sui limoni c’è la sfida Italia Spagna: Bergamo (Spagna 1,30; Sicilia 1,50), Bologna (Spagna 1,70; Sicilia 1,50), Cesena (Sicilia 2), Firenze (Sicilia 1,70; Spagna 1,50), Torino (Sicilia 1,40; Spagna 1,30), Verona (Sicilia 1,20; Spagna 1,20). Sul fronte agrumi c'è spazio per il bergamotto, questi i prezzi il kg del prodotto calabrese: Bologna (2,20), Cesena (2,60), Firenze (2,40), Torino (2,65), Verona (2,30), Reggio Emilia (2,50), Napoli (2,70 euro).

Uve: arriva l'Aledo, in alto le senza semi. Kiwi c’è concorrenza greca

Nel mondo uve  è tempo della varietà invernale spagnola Aledo che registra  quotazioni sopra i 2 euro: Bologna (3,60), Torino (2,50), Bergamo (2,70), Verona (2,20), Cesena (2,80),Rimini (2,80).

La Bianca Italia a Cesena (2,50 euro), Napoli (1,50), Rimini (2,50), Genova (1,80), Bergamo (1,20), Torino (1,80), Bologna (1,50), Roma (1,20). Buone le quotazioni della bianca senza semi: sempre alto il dato di Bologna (5,50), poi Cesena (2/4,50), Torino (2,30), Rimini (2,70). La Black Pearl Padova (1,65), Firenze (1,80), Bolzano (1,95), Bologna (2 euro).

Vediamo i prezzi dei kiwi Hayward a Bologna (Grecia 2 euro, grammi 110/120; Italia 3 euro, 120/130 grammi), Napoli (Grecia 1,30 euro, grammi 110/120; Italia 120/130 grammi 1,60 euro), Cesena (Grecia 2 euro, grammi 110/120; Italia 1,80, 120/130 grammi), Roma (Grecia 1,40 110/120 grammi), Torino (Grecia 1,25 euro, grammi 110/120 grammi; Italia 1,60 euro 120/130 grammi), Verona (Grecia 1,25 euro 110/120 grammi; Italia 1,30 euro 120/130 grammi). Il prodotto Zespri dai 3,50 ai 4 euro.

Cachi da Emilia Romagna e Campania, il Persimon dalla Spagna

I cachi comuni  arrivano dall’Emilia Romagna, ma c'è anche prodotto campano. Queste le  quotazioni per 1 kg: Bologna (1/1,80), Cesena (1/1,80), Roma (Emilia Romagna 1/2 euro; Campania 0,80/1,50), Verona (Emilia Romagna 1/1,60), Napoli (Emilia Romagna 0,90/1,60). Il cachi mela Persimon è tutto spagnolo: Bologna (2,20), Genova (1,90), Cesena (2), Roma (2,30), Verona (1,80), Napoli (1,70), Torino (1,90).

Le melagrane non spuntano grandi quotazioni: Bologna (1,30 euro), Firenze (1,60), Padova (1,80), Napoli (1,30), Verona (1,10), Rimini (2), Roma (1,80), Cesena (1,80 euro).

Castagne dai 3 ai 4 euro, c'è anche prodotto turco

Non ci sono grandi oscillazioni dei prezzi delle castagne rispetto alla settimana scorsa. Questi i prezzi: Bologna (3/4,50 euro), Cesena (2,80/4,40), Padova (2,50/4,20) a Genova prodotto turco a 2,50 euro il kg. I marroni invece a Bologna (4/4,50), Bolzano (6,20), Padova (3,80/6 euro), Rimini (5,50 euro).

Le quotazioni dei funghi prataioli bianchi

Nei mercati non mancano i funghi. Il Pleurotus Ostreatus è presente in diversi mercati. A Bologna (3,50 euro), Cesena (3,50), Firenze (3,30), Torino (3,40), Verona (3,20). Le quotazioni dei prataioli bianchi Bologna (2,30), Cesena (2,50), Firenze (2,50), Milano (2,40), Torino (2,50), Verona (3,30 euro).

Zucchine sotto e sopra i 2 euro

Le  zucchine scure lunghe di calibro medio a Bergamo (1,60 euro), Bologna (1,90), Cesena (1,70), Firenze (1,90), Milano (1,60), Torino (1,30), Verona (1,10). Il calibro più piccolo 7/14 cm è abbondantemente sopra i 2 euro con 2,40 a Napoli, 2,90 a Torino e 2,70 a Verona. Vediamo le zucchine chiare con 2,80 a Cesena, 2,50 a Rimini e Cagliari dove c’è anche prodotto locale a 2,10 euro il chilo. Con il  fiore si arriva a 4,80 a Firenze e 4 a Genova con origine Fondi.

Il freddo fa aumentare il prezzo dei carciofi

Calano le temperature, crescono le vendite dei carciofi. Iniziamo dal carciofo spinoso sardo al mercato di Bergamo dove quota 0,50/0,80 euro il capolino, poi Bologna (0,70), Napoli (0,80/0,90), Torino (0,75), Reggio Emilia (0,90) mentre a Cagliari il prodotto extra può arrivare a 1,10 ma c’è anche prodotto di seconda sotto i 0,50 euro il capolino.

Vediamo le quotazioni del violetto pugliese: Bologna (0,60 euro), Roma (Italia 0,60; Tunisia 0,65), Firenze (0,45); Padova (0,40/0,50), Cesena (0,50). Il Tema a Roma (0,50), Padova (0,45), Treviso (0,40) infine la varietà Terom a Firenze fino a 1,20 euro il capolino.

Le cipolle: dalle bianche alle rosse e fino alle dorate

Le tonde bianche sono quotate da 0,60 a 0,90 euro il kg. Vediamo i prezzi nei diversi mercati: Rimini (0,90 euro), Roma (0,80), Cesena (0,75), Treviso (0,60), Verona (0,67). La varietà rossa: Verona (Germania 0,50; Italia 0,70), Padova (0,85), Torino (0,80). Infine le dorate: Bologna (Germania 0,55); Italia 0,55), Roma (0,70), Cesena (0,70), Firenze (0,60), Verona (Italia 0,70; Germania 0,40 euro).

Festa per i 50 anni dell'Ortomercato di Brondolo

E’ andata ben al di là della  commemorazione storica la serata che Chioggia Ortomercato del Veneto ha dedicato ai 50 anni dell’Ortomercato di Brondolo. Una data così importante non poteva non costituire anche l’occasione per una riflessione sul futuro dei mercati, vista la stagione di grandi incertezze che attanaglia l’intero settore primario, soprattutto negli aspetti che riguardano la formazione di un giusto prezzo per chi produce.

Numerose le presenze e gli interventi. Interessante quello dell’amministratore unico di Chioggia Ortomercato del Veneto, Giuseppe Boscolo Palo: “Noi crediamo  che per affrontare le problematiche che attanagliano il comparto orticolo si deve partire dal principio della giusta remunerazione del produttore e per farlo bisogna avere chiare quali azioni sviluppare. La nostra visione strategica è quella di creare una filiera sostenibile, virtuosa e coesa in grado di produrre e commercializzare prodotti di qualità in territori di qualità quale reale valore aggiunto per uscire dalla logica delle commodity ed andare verso le speciality in grado di consentire una adeguata remunerazione delle produzioni come condizione per dare una giusta reddittività ai produttori”.

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