Calano i consumi, aumentano i prezzi. Non può essere diversamente viste bollette stratosferiche e rincari di ogni tipo. Sulle quotazioni incide anche il clima e non tutti gli articoli volano verso l'alto: la frutta per esempio. Al contrario le insalate superano abbondantemente i due euro, come per i calibri più piccoli delle zucchine mentre il pomodoro a grappolo sale oltre i 2,50 euro e fino ai 3. Tentenna l'uva che si acquista in media a 1,30 euro. Arrivano le prime castagne, cachi e melagrane italiane e dalla Calabria il mandarino miyagawa.
Milano prezzi sostenuti per verdure a foglia e ortaggi
Myfruy.it inizia il tour dei mercati a Milano con Bruno Barcella, imprenditore dell'azienda Salvi Milano e rappresentante di Fedagro Milano, che conferma il calo dei consumi e “un settembre molto complicato a livello di prezzi“. Vietato brindare anche per via “della qualità dei frutti che nascono in una situazione forzata e sofferta“. Vediamo i prodotti: “La frutta è in una fase di stasi in attesa del cambio di stagione che arriverà a metà ottobre. Stanno terminando le pesche, il frutto principale degli ultimi mesi, con attese inferiori alle attese. La campagna era iniziata molto bene, proseguita bene fino a ferragosto e si doveva mantenere su questi livelli ma non è andata così. Si aspettavano valori più alti”. Male anche le susine “a parte qualche varietà per tutto il resto del prodotto è stato un massacro, così come per le albicocche non è stata una stagione granché buona”. Le uve? “Non si vedono grandi corse a parte qualche piccola nicchia, quelle con marchio e lavorate in un certo modo. Ma questo prodotto non si può unire a quello di massa”.
Prezzi alti per verdure ed ortaggi: “Pure la verza”
Va meglio con le mele: “Si stanno terminando quelle di vecchia conservazione con i prezzi della stagione che si sta chiudendo. Ora si riparte con le nuove Royal Gala e altre varietà e siamo su valori nella media. Per le pere si distinguono le pezzature grosse, ma anche qui non c'è una grande corsa”. Le verdure presentano prezzi sostenuti: “Dagli ortaggi alla verdura a foglia si registrano prezzi completamente diversi rispetto a quelli attesi. Anche la verza è sopra la media, un dato non atteso. Con le uve situazione statica a parte qualche piccola nicchia, prodotto con marchio e lavorato in un certo modo che non si può associare a quello di massa. Il differenziale va valutato in un sistema di costi più alto”.
A Verona il peperone olandese tocca anche i 3,30 euro il kg
“Calo dei consumi e aumento dei prezzi, il prodotto è disponibile ma non c'è eccesso. A iniziare dai primi prodotti autunnali come cavolfiore e bietola“. Analisi di Andrea Bonizzi, agronomo e responsabile qualità e listino prezzi del mercato di Verona. Vediamo le quotazioni a iniziare dagli ortaggi: “Zucchine (calibro 14/21) a 1,60 euro, lo zuccone intorno a 1 euro mentre il calibro più piccolo (7/14) sale a 2/2.50 euro. Le melanzane sono a 1,60 euro il kg per quella tonda locale”. Sono sostenuti i prezzi delle insalate: “La Gentile quota sopra i 2 euro, l'extra arriva anche a 2,30 euro, la Cappuccia si vende a 2/2,50 mentre la varietà Iceberg con origine da Olanda, Germania e Danimarca a 1,80/2 euro il kg. I peperoni locali sono stabili, la varietà giallo/rosso tocca 1,50/1,60 euro il kg. L'Olanda offre un prodotto caro ma con una forbice ampia: 2,30/3.30 euro il kg, competitiva la Polonia con prodotto a 1,70/1,80 euro il kg”.
Il pomodoro a grappolo sale a 2,60 euro il kg
Sempre dall'Olanda il pomodoro a grappolo con prezzo sostenuto: 2,50/2,60 quello extra, la prima categoria si ferma a 2,30/2,40 euro. Le altre varietà? “C'è prodotto siciliano, il grappolo si ferma a 2,20 euro, con il ciliegino e 2,50/3 euro il kg e il datterino tocca 3,50/4 euro. I cetrioli locali sono l'unico articolo con prezzo stabile o in calo a 0,70 euro il kg”. I prodotti autunnali scarseggiano: “Carente il cavolfiore, il coronato bianco quota 1,20/1,30 euro, quello della Val Venosta tocca 1,70 euro. Infine i finocchi raggiungono 1,50/2 euro“.
Le novità: castagne, cachi e il miyagawa calabrese
Ci sono novità dettate anche dal clima come: “I primi cachi locali, c'è anche prodotto spagnolo, in cerca di quotazione. Dal Piemonte arrivano le castagne con prezzi medio alti: il calibro 50/55 da 4,50 euro, ci si ferma a 3,50 euro il calibro 80/85 3,54. Sempre veronesi le giuggiole a 3,50 euro. Ci sono i primi agrumi con il mandarino miyagawa dalla Calabria, queste le quotazioni per calibro: 3 X 1,60 euro; 2X 1,40 euro e il prodotto sfuso vale 1 euro.
Sul fronte della frutta è venuta meno la sovrapposizione tra pesche locali, spagnole e siciliane. “Le veronesi sono al termine, mentre le tardive siciliane presentano questi prezzi: tripla A 1,50 euro il kg, doppia A 1,30 e infine 1,10 euro per il calibro più piccolo. Le uve non sfondano. La bianca Italia si ferma a 1,30 euro il kg, la Pizzutella poco più alta a 1,40 euro, la fragola nera 1,20 e si vende in cestini, infine la nera Michel Pallieri a 1,50. L' extra senza semi al massimo tocca i 2 euro. Sui fichidindia Bastardoni si registra un consumo altalenante: il 12 pezzi è sopra i 2 euro, 14 pezzi si ferma ai 2 euro, 16 pezzi 1,80 e chiude il 18 pezzi a 1,30 euro”.
A Fondi con l'inflazione si sale in media di 20/30 cent, carenza di cavolfiore
Ci si prepara alla campagna d'autunno nazionale e internazionale al Mof di Fondi con tutti gli impatti geopolitici e climatici. Ne parla con myfruit.it Gianpaolo Forcina membro gruppo giovani Fedagro e consigliere vice presidente Fedagro Fondi. “Le temperature non ci fanno capire bene i tempi dei prodotti autunnali, c'è una notevole mancanza di alcune referenze, come i cavolfiore, a causa degli sbalzi di temperatura che incidono su crescita e maturazione. I prezzi in media sono più alti di 0,20/0,30 euro il kg, per esempio la verza riccia per esportazione è passata da 0,90 a 1,20 euro. Nel fine settimana inizia la nostra campagna nazionale e internazionale delle zucchine, a 1,80 euro il kg. Un prezzo importante”.
Gli articoli con più domanda di mercato? “C'è una forte richiesta di fogliame con insalata Trocadero, lattuga romana, poi cicoria e bietola che ha successo soprattutto nei mercati del Nord Italia”.