Mercato che vai prodotto che trovi. Se nelle piazze del nord cala la vendita della frutta estiva a Rimini, complice la bella stagione, si vendono tanti meloni, abbastanza pesche e riscuote successo il mango siciliano. Si vendono meno le mele e le pere. Quest'ultime per la terza settima con la varietà Abate superano i tre euro. Si aspetta l'assestamento, anche se manca il prodotto. E' stagione di castagne che arrivano da Cuneo e Viterbo. Il pomodoro tiene il prezzo sia il grappolo, quello olandese spunta quotazioni maggiori, sia pomodorino e datterino. Sempre buoni prezzi per le fragole: 5 euro il chilo
A Rimini si vendono tanti meloni e ancora pesche
Alessandro Marchese, presidente di Fedagro Rimini, sottolinea a myfruit.it: “Qui siamo in controtendenza, stiamo andando bene con consumi lineari. Si vendono bene anche le pesche, le emiliano-romagnole da 1,40 a 1,50, in sofferenza le verdure per il caldo. La stagione continua, anche se siamo ai titoli finali”. Resiste l'aria estiva e quindi si vendono tanti meloni: “Si va al mare fino a ottobre e per questo ora vendiamo poche mele e pere e tanti meloni. Vanno forte quelli della famiglia Nadalini per la qualità del prodotto e vendiamo a 1,50 il retato e a 1,70 il liscio. Si vendono meno le angurie che sono intorno a 0,40 euro. Le susine stanno andando meno bene, abbiamo prodotto locale a 1,80 euro“. Le uve? “Si apre un mondo. C'è anche l'uva da 1 euro, ma io vendo soprattutto quella di altissima qualità che arriva fino ai tre euro. La clientela di Rimini è sensibile alla qualità, compra un po' meno ma è disposta a spendere. Un elemento importante sono i negozi di prossimità che garantiscono un ottimo servizio: puliscono il prodotto e fanno le consegne a domicilio”. In questo modo si valorizza la merce.
Va forte PapaMango
Un prodotto che sta conquistando i riminesi è il mango siciliano. “Io vendo il PapaMango di altissima qualità e i clienti sono sempre più fidelizzati perché riconoscono il valore del prodotto. Un riscontro incredibile. Lo vendo, a seconda della pezzatura 6/6,50 euro”. Estate continua. Soffrono un po' verdure e ortaggi: “I pomodori tirano ancora: ciliegino a 2,50/2,80 euro, datterino 3,50, un buon pixel da Fondi quota 2,50 euro e il grappolo 1,50 euro”. Le zucchine locali, la varietà striata, intorno a 1 euro, quella scura da Verona 0,60/070 euro e la tonda 0,70/0,80 euro. Infine le castagne a 4,50/5 euro.
A Verona le pere sono ancora sui tre euro
Al mercato della città veneta la fotografia sui prezzi all'ingrosso viene scattata per myfruit.it da Andrea Bonizzi, agronomo e responsabile qualità e listino prezzi, che sottolinea: “Prezzi stabili o al ribasso”. Poco movimento sul listino, ma purtroppo anche sui volumi della frutta. Ci sono le pesche siciliane a 1,30/1,80 euro, continua il prezzo sostenuto di alcune varietà di pere, in particolare l'Abate che sta sempre intorno e sopra i 3 euro. Uve in abbondanza: “La Vittoria quota 1,10/1,30, la Bianca Itali e la Pizzutella 1,30/1,50 euro mentre le senza semi toccano i 2 euro. Mele stabili con quotazioni sopra l'euro”. Sul fronte agrumi dalla Sicilia arriva il Miyagawa, in leggero ribasso a 1/1,20 euro (calibro 1 X)” I limoni sono di origine estera (Sudafrica e America Latina) e quotano intorno a 1 euro mentre il Verdello siciliano vale 1,80/2 euro. Le fragole? “Non c'è la corsa, ma i prezzi tengono: 2,50/3 la locale e 4/4,50 le trentine. Aumentano i quantitativi delle castagne che arrivano da Cuneo e Viterbo a 4/5,50 euro secondo il calibro“.
Prezzi in calo per gli ortaggi, brillano i finocchi a 1,5 euro
Passiamo alle verdure dove Bonizzi conferma: “Prezzi in calo, sale il finocchio che con il prodotto extra tocca 1,50 euro. Lattuga a 0,60 euro, Gentile a 0,50, la Iceberg è calata da 2 a 1,50 euro (prodotto extra), zucchine e cetrioli da 0,50 a 0,60 (locali e da Fondi), melanzane (locale sta per finire, primi arrivi da Fondi e Sicilia) a 0,60/0,70 euro. I broccoli stabili a 2 euro”. Sul fronte pomodoro tiene il grappolo a 1,50 (sia Olanda sia Italia) mentre quota 2,80 il ciliegino e 3,50/4 euro il datterino. Patate e cipolle stabili. Questi i prezzi delle prime: origine Trentino 0,50 euro, locale da 0,35/04,0, Germania intorno a 0,30 euro. Le cipolle italiane: per il sacco da dieci chili dorata a 0,45 euro e la bianca intorno a 0,70 euro.
A Torino è tempo di castagne: da 3 a 5 euro il chilo
A Torino incontriamo Giancarlo Gianusso agronomo dell’ufficio qualità e logistica del Caat. “Al mercato viviamo una situazione di calma, siamo in cambio stagione con diversi prodotti”. Vediamo i prezzi e iniziamo dalle pere dove le gelate causano prezzi sostenuti: “La varietà Abate (calibro 14) supera i tre euro, la Williams (calibro 18) è sopra i 2 euro mentre la Coscia in vaschetta quota 1,70/1,80. Stabili i prezzi delle mele. Le fragole del Trentino quotano 5 euro il chilo mentre i fichidindia bastardoni con una bella pezzatura (calibro 14) quotano 1,60/1,80 euro”. E' stagione di castagne: “Partono da 3,50 euro i calibri piccoli fino a 5 euro per quelli più grandi“.
Abbondante l'offerta di uve: da 1,20 a 1,60
Non mancano le uve a Torino: “La Vittoria prima categoria quota 1,20/1,40, Pizzutella 1,40/1,60, Italia 1,30/1,50 euro“. Dalla Sicilia le pesche che con calibro grande quotano 1,30/1,70 mente alle nettarine bisogna aggiungere 0,20 euro. Chiudiamo con gli ortaggi: “Nei pomodori è calato il prezzo del cuore di bue prima categoria quotato intorno a 1/1,20 mentre un extra dal Piemonte si vende a 1,50/1,80. Il grappolo Olanda quota 140/1,50 mentre l'italiano 1,20/1,40. Il ciliegino, in particolare quelli più piccoli, quotano 2,80/3 euro” Infine i fagiolini raccolti a macchina sono a 0,80/1,20 e le melanzane nere in padella 0,90/1 euro mentre sono a 1,30/1,50 le zucchine chiare con fiore e le scure 0,60/0,70″.
Campagna elettorale al mercato: i candidati in visita
Nelle ultime settimane i tre candidati sindaco di Torino, Paolo Damilano (lista civica Torino Bellissima, sostenuta dal centro destra), Valentina Sganga (Movimento 5 Stelle) e Stefano Lo Russo (Partito Democratico), hanno visitato il Caat per incontrare l’ente gestore e gli operatori. I candidati, accompagnati dal presidente di Apgo Fedagromercati Torino Stefano Cavaglià e dal presidente di Caat Marco Lazzarino, hanno visitato il centro ed hanno affrontato alcuni dei temi più rilevanti per la categoria. In particolare il passaggio all’orario diurno con l’introduzione di un vero e proprio piano mercati nell’ottica di ripensare e riorganizzare gli spazi dei mercati rionali cittadini, in termini di orari e di servizi, di rivalutazione della presenza su vecchie e nuove aree di insediamento urbane.
Si è parlato anche della necessità di dotare il centro di infrastrutture per i servizi (logistici, di refrigerazione, stoccaggio, lavorazione, ecc.) da finanziare con il Pnrr. Progetti da discutere con gli operatori. Il presidente Stefano Cavaglià ha ringraziato i candidati e sottolineato che il mercato è importante non solo per il “fatturato complessivamente sviluppato dalle nostre aziende (oltre mezzo miliardo) e dell’ingente numero di lavoratori occupati (un indotto di oltre 4000 persone), ma del servizio che le aziende insediate in Caat forniscono quotidianamente alla comunità torinese e piemontese tramite l’approvvigionamento di ortofrutta fresca. Queste tematiche richiedono cambiamenti importanti sia per chi opera all’interno del centro agroalimentare, sia per le attività commerciali a questo collegate”.