17 febbraio 2021

Dai mercati: tir fermi, troppa merce e poca domanda

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I tir fermi alle frontiere, causa tamponi, hanno contribuito ad aumentare l'eccesso di offerta nei mercati all'ingrosso, già piegati dal calo dei consumi. Nello specifico il mondo agrumi non decolla, ma vanno bene le fragole che per San Valentino si sono vendute bene. In crescita, ma parliamo di pochi punti percentuali, il prezzo delle mele. Il siberiano Burian ha prodotto un rialzo veloce sugli ortaggi, una fiammata. Presto spenta. Si vendono i kiwi, andamento lento per i carciofi e arrivano le primizie: fave e piselli.

Tir fermi e l'export va a rilento, si piange nei mercati

rimini

Una veduta del mercato di Rimini

Alessandro Cosimo Marchese, presidente di Fedagro Rimini, descrive una situazione di squilibrio: troppa merce, poca domanda. “Con i problemi che si sono riscontrati nei giorni scorsi alle frontiere l'estero sta ritirando meno e questo si ripercuote sul mercato interno che non assorbe l'offerta“. L'export dovrebbe essere una della leve maggiori dell'associazione dei quattro mercati dell'Emilia-Romagna. Gli effetti del Burian sui prezzi: “Ci sono stati, ma lo scenario si è subito modificato. Sono rientrati i picchi del fine settimana quando il prezzemolo è andato sopra i 2 euro come le zucchine“.

Disastro agrumi, kiwi in stanca, le prime fave

Alessandro Marchese

Il rappresentante dei grossisti sugli agrumi è molto chiaro: “Un disastro”. Il suo pensiero va soprattutto alle clementine, è titolare di una grossa azienda in Calabria, che hanno visto un anno terribile: “Si sono buttate. Ci aspettavamo di più da alcune varietà tardive come la Tango, non si sono rispettate le previsioni. Avevamo previsto volumi più importanti. Il prezzo oscilla da 1,50 a 2 euro con una media tra 1,60 e 1,70″. Le arance? “Si vendicchiano, ma sempre a rilento. Un calibro 9 oscilla da 0,60 a 0,80 per arrivare al massimo a 1,50“.

Kiwi? “Una situazione di stanca. C'è tanto prodotto, la richiesta però non è il massimo. Stava andando bene le settimane scorse poi è caduto giù. Siamo in media su 1,50 euro con  dei picchi secondo la qualità, il giallo è sui 3,50 euro“. Mele e pere? “Per le prime  è aumentata la richiesta e  il prezzo, sulle seconde c'è poca attenzione”. E poi le primizie: “Sono arrivate le prime fave dalla Basilicata a 1,60/1,70 e i piselli da 2 a 2,50 euro“.

A Milano: “Calo delle vendite strutturale”

Bruno Barcella di Fedagro Milano nel nostro incontro sottolinea la persistenza della crisi dei consumi nella città lombarda: “Un fenomeno che si sta accentuando e sta mettendo in seria difficoltà le imprese. Oltre tutto il mondo che ruota intorno al mondo della ristorazione, dei bar e dei consumi fuori casa. Lo sviluppo di Milano gli ultimi anni ha visto il crescere delle fiere e oggi è un settore chiuso”. In questo contesto poco si salva. “Per l'ortofrutta ci sono tutta una serie di articoli, dai limoni ai pomodori, per citarne due, che risentono dei problemi dei settori che vanno a rilento”.

Arance da 0,40 euro. Bene le fragole a San Valentino

Vediamo alcuni prodotti: “Per le arance viene difficile la collocazione visto che non è semplice recuperare tutti i costi che non sono solo quelli della produzione. Si va da 0,40 ai 0,80 euro per quanto riguarda la gran parte del prodotto“. Prezzi bassi. Sulle clementine? “C'è del prodotto spagnolo, poi poco dal Marocco e da Israele e sui prezzi possiamo individuare una media sui 1,40 /1,50 euro”.
Le mele si vendono e sono lievitati  i prezzi? “Si ma parliamo di un ritocco, al massimo 0,7 euro al chilo, in percentuale dal 3 al massimo 5%. I kiwi tengono il prezzo ma perché si sono avuti problemi nella produzione che è stata minore di quella attesa”. L'aumento degli ortaggi di fine settimana scorsa? “Un'illusione, i prezzi si sono subito riallineati al ribasso. Siamo sotto la media di stagione”. Vanno bene le fragole: “Si sono vendute a San Valentino. E' mancato del prodotto dalla Spagna“.

A Bari calma piatta

Pino Lucatorto, presidente di Fedagro Bari, conferma l'andamento lento con due parole: “Calma piatta”. Non va bene per gli agrumi: “La vendita delle arance  continua a essere molto lenta e il mercato non si riprende”. Si vendono bene le mele: “Le prime Golden oscillano da 1,30 a 1,40 euro, le Marlene da 1,20 a 1,30 euro e le mele colorate qualcosa in più. Le seconde scelte vanno da 0,50 a 0,60. Sul fronte pere le Abate vanno da 1,50 a 2 euro; le Conference da 1,60 a 180 euro e la Decana sui 2 euro. I prezzi degli ortaggi sono poi scesi”. I carciofi? “Andamento molto lento”.

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