Ottime le arance del sud e le clementine calabresi ma la qualità non viene pagata con una quotazione corrispondente, crolla della metà il radicchio tardivo visto come un lusso, bene le mele mentre mancano le zucchine e il loro prezzo vola fino a quasi 2 euro il kg per arrivare ai 5 di quella con il fiore. Le quotazioni dal mercato di Vicenza e da quello di Vittoria con gli operatori Zanon e Zarba e quelli dai mercati di tutta Italia. Sul fronte istituzionale i grossisti di Napoli aderiscono a Fedagro.
A Vicenza bene le mele, alle stelle le zucchine
La situazione del mercato viene illustrata a myfruit.it dall'imprenditore Luca Zanon, presidente della federazione Vicenza di Fedagro, a iniziare dalle dinamiche: ” Le vendite non sono entusiasmanti. A novembre è andata bene la prima metà, poi dal 15 sono calate siamo andati a calare”.
I prodotti? “Si vendono bene le mele, quelle club quando c'è pubblicità. Si mantengono su buoni livelli Envy, Pink Lady e Kanzi che si è costruita una sua nicchia”. Buone le quotazioni dei pomodori: “Ciliegino e datterino sui 3,50/4 euro il kg e intorno ai 2 euro il ramato”. Per restare in quota ortaggi passiamo alle zucchine: “In questo momento mancano e le quotazioni stanno salendo molto velocemente fino a 1,80 euro il kg per toccare i 5 per la varietà con il fiore di Fondi, ma nel Lazio c'è un buco produttivo, al nord fa troppo freddo e c'è quasi solo origine Sicilia”. Gran tonfo per il radicchio tardivo sottolinea Zanon: “Quota 2/2,50 il kg ma in periodi normali vale il doppio, un chiaro segnale che la gente non spende per un capriccio”.
Crisi di prezzo ma non di qualità per gli agrumi siciliani, calabresi e dalla Basilicata
Tempo di agrumi ma vanno a passo lento: “Il prodotto è buono, ma gli agrumi sono un po' in crisi nonostante la qualità alta. Questo è il momento giusto per le clementine, merita e sono buono le Navel, il primo Tarocco. Buon giudizio per i prodotti da Sicilia, Calabria, Basilicata. Ma i consumi non decollano e il prezzo oscilla da 1 a 2 euro il kg a seconda del calibro. Si fai fatica a valorizzare il prodotto”.
Uve all'ultimo debole rush
Non c'è la corsa all'uva: “Le trattiamo tutte, con qualsiasi quotazione da 1 euro a 4 euro il kg. C'è Italia e senza semi ma non è più periodo”. La frutta di stagione è la pera. “Mancano i calibri grossi, ma non si vende più come un tempo”.
Gli ortaggi siciliani a Vittoria
Dai mercati caratterizzati verso la distribuzione, fruttivendoli e ambulanti passiamo a quello più importante per la produzione: a Vittoria, in provincia di Ragusa. Illustra l'andamento Giuseppe Zarba, presidente Fedagro, che conferma l'andamento lento: “Abbiamo una dinamica migliore i primi dieci giorni del mese quando gli acquisti sono trainati da una maggiore liquidità dei consumatori. Poi il calo”.
E anche quando si vende le quotazioni non soddisfano: “C'è poca quantità di merce, si dovrebbe raggiungere il pieno tra due settimane, e le quotazioni non rispecchiano questi volumi. Si vendono le zucchine ma intorno a 1/1,10 euro il kg, la melanzana tonda è salita a 1,40 euro il kg. Il ciliegino non va oltre 1,40, siamo a 1,20 per il grappolo ma le partite extra in caso contrario si scende a 0,60/1 euro. Il Picadilly non va oltre l'euro mentre resiste il datterino sui 2,2/2,30 euro il kg. Infine i peperoni a 1,20 euro il kg”.
Le quotazioni nei mercati italiani di arance, clementine e limoni
Clementine in piena stagione, vediamo nei mercati: Bologna (1,20/2), Firenze (0,50/1,80), Verona (0,90/1,30), Rimini (1,10/2), Padova (0,60/1,50), Milano (0,80/1,60 euro). In Sardegna c’è prodotto sardo da 1 a 1,50 euro il kg. Sulle arance c’è la varietà Navel con prodotto siciliano da 1 a 2 euro il kg. Più alto il Tarocco che in versione extra supera i 2 euro.
Passiamo ai limoni dove è presente sia il primofiore spagnolo sia quello siciliano: Bologna ( Spagna 1,60/1,80. Sicilia 1,50), Firenze ( Spagna 1,20/1,60: Sicilia 1,30/2 euro), Padova (Spagna 1,50/1,60; Sicilia 1,40/1,70). Poi Milano (Sicilia 1,40/2 ; Spagna 1,40/1,60), Torino (Spagna 1,40/1,50; Sicilia 1,40/1,50).
I carciofi: violetto a 0,50, spinoso da sotto l'euro a 1,50 il capolino
Iniziamo dal carciofo spinoso sardo al mercato di Bergamo dove quota 0,90/1,10 euro il capolino. Gli altri mercati a iniziare dalla Sardegna (0,70/1,50), Genova (0,50/1,50), Milano (0,80/1,20), Napoli (0,80/0,95),
Vediamo le quotazioni del violetto pugliese: Roma (0,60), Firenze (0,40); Padova (0,40), Cesena (0,50). Infine il Tema a Roma (0,55), Milano (0,50), Padova (0,45), Treviso (0,40), Reggio Emilia (0,85).
Zucchine intorno e sopra i 2 euro, con fiore di Fondi a 4 euro
Sono sostenute le quotazioni delle zucchine che spesso sfiorano e superano i 2 euro il kg. Iniziamo dalle scure a Bergamo dove il calibro medio (14/21) quota 1,50 e quello piccolo (7/14) 2,50 euro che a Bologna quota 2,20 il kg mentre il medio si vende a 1,90. A Padova piccolo a 2,50, medio 1,75. le chiare lunghe quotano con il calibro medio 2 euro a Cesena come a Genova dove con fiore ed origine Fondi arriva ai 4 euro cosi come a Firenze.
Le uve in alto le senza semi, kiwi c'è concorrenza greca
La Bianca Italia a Cesena (2,20), Genova (1,40/2), Bergamo (1,20/2), Torino (1,50/1,90), Bologna (1,50), Roma (1,20). Buone le quotazioni della bianca senza semi: emerge il dato di Bologna (5,50), poi Cesena (2,50), Genova (1,90), Milano (2,50), Torino (2), Rimini (2,70). Al mercato di Vittoria in Sicilia oscilla tra 0,90/1 euro. Vediamo i prezzi dei kiwi Hayward a Bologna (Grecia 2 euro, grammi 110/120), Cesena (Grecia 2 euro, grammi 110/120), Roma (Grecia 1,40 110/120 grammi), Torino (Grecia 1,25 euro, grammi 119/120 grammi; Italia 1,60 euro 120/130 grammi), Verona (Grecia 1,25 euro 110/120 grammi; Italia 1,30 euro 120/130 grammi). Il prodotto Zespri dalla Nuova Zelanda dai 3,50 ai 4 euro.
E' ancora tempo di cachi, in particolare dell'Emilia Romagna, ma c'è anche prodotto campano, con queste quotazioni per 1 kg: Bologna (1,80/2,40), Cesena (1,20/1,50), Milano (0,80/1,25), Roma (Emilia Romagna 1,10; Campania 1), Verona (1/1,40). Le melagrane non spuntano grandi quotazioni: Bologna (1,30), Firenze (1,50), Milano (1,30), Padova (1,80), Napoli (1,30), Treviso (2), Verona (1,20).
I grossisti di Napoli aderiscono a Fedagro
Aderisce a Fedagromercati l'associazione Aican che rappresenta gli imprenditori del centro agroalimentare di Napoli, in qualità di Fedagro Campania sotto la guida di Ilaria Renna. Aican, a cui aderiscono 51 aziende grossiste dell’ortofrutta, ma anche dell’ittico, si posiziona come un punto di riferimento non solo nazionale ma anche territoriale in Campania.
La neo presidente Ilaria Renna: “Entrare in Fedagromercati per noi significa entrare a far parte di una grande famiglia che rappresenta le aziende che operano nei mercati agroalimentari. Abbiamo intrapreso un percorso per le istituzioni e per i nostri associati con l’obiettivo di valorizzare il sistema agroalimentare e rilanciare il centro di Napoli, rafforzando un’eccellenza della nostra regione.”
Per il presidente di Fedagromercati-Confcommercio, Valentino Di Pisa: “Grande soddisfazione per l’adesione dei nostri colleghi sia per il sistema nazionale, ma soprattutto per il Sud Italia, poiché va a colmare uno spazio importante che oggi più che mai necessita della presenza dell’organizzazione per valorizzare le imprese del settore e concretizzare il processo di ampliamento della nostra Federazione. In più ritengo sia degno di nota il fatto che dopo tanto tempo una donna entra a far parte del direttivo della Federazione, dando così rilevanza anche alle figure femminili imprenditoriali del settore, che, seppur in numero minore, fanno parte del nostro mondo ed oggi più che mai necessitano di una rappresentanza.