07 novembre 2023

Dai mercati: zucchine sui 2 euro, raddoppia l’uva

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Colpite dal virus New Delhi, le zucchine volano sopra i 2 euro mentre la sovrabbondanza di prodotto fa stazionare le melanzane sotto questa soglia. Sempre più cara l’uva,  anche quella con i semi vista la stagione corta tocca i 4 euro il chilo per arrivare ai 6 euro della senza semi.  Costose anche le clementine che nei calibri più grandi veleggiano verso  3 euro il chilo.

In Sicilia zucchine colpite dalla New Delhi

A Vittoria, un mercato primario da cui si riforniscono gli altri centri alimentari italiani, ci si scontra con il clima. “Siamo ancora in maniche corte“. Parole di Giuseppe Zarba, presidente di Fedagro locale, che mostra il termometro di un autunno più che mite. “Il mercato è stazionario. Abbiamo il  ciliegino a 1,50/1,70 euro il kg, il  Grappolo quotazioni simili.  Il datterino rosso tocca i 2,30 euro e quello giallo  fino ai 3 euro il kg. Il Piccadilly  si ferma a 0,90 euro il kg mentre  il  verde ovetto insalataro quota 1 euro. I  peperoni  sia rossi sia gialli  da 1,10 a 1,30 euro”.

Capitolo   zucchine. “Presentano un buon prezzo da 1,50 a 1,70  euro euro il kg.  Colpite dal caldo umido, la New Delhi ha fatto un macello. Con poco prodotto è aumentato il prezzo”. Discorso opposto per le melanzane: “Siamo a  0,70/0,80 euro il kg per la  violetta e la  tonda, la merce sotto serra ha anticipato e si è scontrata con il prodotto di campo aperto.  Qui non ha piovuto”. All’aria la programmazione.

Uve alle stelle, la senza semi fono ai 6 euro

Stagione corta, si riduce la disponibilità e cresce il prezzo delle uve. Con rincari anche di 0,70 euro il chilo.  L’Italia extra si vende a 4 euro il kg a Padova e Bergamo. Sempre a 4 euro la prima categoria a Bologna, 3,30 a Rimini e Torino, 3,50 a Firenze.  La senza semi  in media è sui 4 euro ma a Firenze tocca pure i 6,50 euro (in aumento di 1,50 euro) e a Bologna i 5 euro.

Clementine spagnole e calabresi spesso sopra i 2 euro, sotto le arance Navel

La varietà Clemenruby registra quotazioni sui 2 euro.  A Bologna  2 euro come a Roma. Si sale a 2,40 a Rimini e si scende a 1,80 a Firenze. Il prodotto italiano  vede quotazioni interessanti a Bologna e Reggio Emilia con 2,80 euro il chilo. Siamo a 2,10 a Torino  e Napoli, 2,30 a Roma e Padova.  Anche sul fronte delle arance Navel c’è convivenza di prodotto spagnolo e italiano. Il primo  a Napoli (1,50), Bologna (1,60), Treviso (1,50) mentre il secondo dalla Sicilia spunta qualche cent in più a Padova (1,80), Bergamo (2 ),  Firenze (1,70).  A fine corsa  il prodotto sudafricano che  resiste con quotazioni sostenibili sopra 1,50 euro il chilo.

Cresce il prezzo del bergamotto calabrese che supera i 2,50 euro il chilo. Il miyakawa satsuma siciliano  quota  poco sopra l’euro, ma in alcune piazze tocca 1,50 euro il kg.  I pompelmi  gialli e rosa  da Cipro e Sudafrica quotano da 1,30 a 1,50 euro il chilo. Prezzo simile per il Mapo calabrese.

Sui limoni c’è sempre prodotto sudafricano e argentino della varietà Eureka intorno a 1,50 euro il chilo. Il primofiore spagnolo e italiano è abbondantemente sopra 1,50 euro il kg. L’italiano a  Bologna (1,80) e  Napoli (1,70), lo spagnolo a Firenze e Torino (1,60). Interdonato dalla Turchia  a 1,30/140 euro mentre quello speciale Siciliano sopra i 2 euro.

Prezzi stabili per le mele, le pere Abate sui 3 euro

Buona offerta di mele che in media quotano da 1,50 a 1,70 euro il chilo Continuano e continueranno i prezzi alti delle pere visto  un calo di produzione mai visto prima  che porta il poco prodotto rimasto a dei prezzi altissimi: da  2,50 a 3 euro il chilo.  I calibri più grandi arrivano anche 3,50 euro il chilo.

I cachi di calibro grosso emiliano-romagnoli sfiorano e in alcuni mercati superano i 3 euro il kg, si scende con la pezzatura e si arriva a 1/1,30 euro il kg mentre il prodotto campano non supera i 2 euro il chilo. Sui 2 euro il cachi mela Persimon. Con il calo delle temperature in ripresa i prezzi delle castagne dai 3 ai 5 euro secondo la pezzatura.

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