16 marzo 2016

Dalla Puglia all’Albania per coltivare fragole

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Un clima favorevole, i terreni adatti ma, soprattutto, una manodopera che costa infinitamente meno rispetto all’Italia. Sarebbero queste le motivazioni che, secondo quanto riporta il settimanale economico albanese “Monitor, stanno spingendo un gruppo di imprenditori italiani, in particolare pugliesi, a studiare la possibilità di investire in Albania nella costruzione di serre per la coltivazione di fragole destinate sia al mercato interno che all’esportazione.

Secondo quanto dichiara al settimanale albanese Astrit Mero, rappresentante del gruppo di imprenditori “in Albania un lavoratore viene pagato 150 euro al mese, mentre in Italia 70 euro al giorno”. L’unico problema per gli imprenditori italiani sarebbe quello di riuscire a trovare superfici sufficienti per far sì che l’investimento possa garantire i quantitativi necessari all’export. In Albania la superficie media di un’azienda agricola, infatti, è di solo 1,4 ettari, mentre il gruppo di investitori sarebbe interessato a coltivarne almeno 50.

L’investimento in Albania, secondo quanto afferma sempre Astrit Mero a Monitor, sarebbe sicuramente redditizio: da un ettaro di coltivazione di fragole si riescono ad ottenere dalle 25 alle 40 tonnellate con un reddito che può arrivare a 35-40 mila euro (sul mercato interno albanese in media un chilo di fragole viene venduto a 1,50 euro al chilo).

In Albania l’interesse per la coltivazione delle fragole è decisamente aumentato negli ultimi anni: dai 25 ettari del 2013 si è passati, secondo i dati del Ministero dell’Agricoltura locale, ai 90 del 2016 per una produzione che quest’anno dovrebbe arrivare a 3000-3500 tonnellate. Il principale mercato di destinazione delle fragole albanesi è al momento quello interno, ma l’export sta crescendo, soprattutto verso la Bosnia-Erzegovina, nonché verso Bulgaria, Montenegro e Kosovo.

Fonte news: Monitor.al | ICE Tirana. Credit foto: Usaid.gov

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