18 dicembre 2015

Datteri e torrone, aumenti in vista

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Il Natale 2015 è alle porte e già si fanno i primi conteggi su come sarà la spesa degli italiani. Un dato che balza all’occhio per il comparto della frutta secca è il sostanziale rincaro di alcune referenze molto in voga per le festività, a partire dai datteri (+9,1%) per arrivare alle noci (+3,7%), passando per il torrone (+5,7%).

Il calcolo arriva dall’Adoc, associazione difesa orientamento consumatori, ed è stato ripreso in questi giorni dall’agenzia giornalistica Globalpress. Roberto Tascini, presidente dell’Adoc, ha dichiarato a Globalpress: “Per i cenoni e pranzi natalizi stimiamo una crescita pari al 15% dei consumi di prodotti regionali e locali, a km zero o di produzione biologica. Riteniamo che almeno la metà dei prodotti che imbandiranno le tavole saranno di origine italiana, legati al territorio o biologici, nonostante la spesa media per l’intero cenone sia maggiore del 2% rispetto allo scorso anno, per un totale di circa 220 euro per una tavolata di 8-10 persone”.

“Per il pranzo invece la spesa scende sui 190 euro, considerando che non c’è pesce ma la carne, di solito più economica… Mentre per i prodotti alimentari tipici delle feste il rincaro massimo è registrato dai datteri (+9,1%), seguiti da torrone (+5,7%), zampone (+5,6%), pandoro (+2,8%) e noci (+3,7%). Rincaro solo dell’1% per i panettoni e i cotechini, invariati i prezzi di lenticchie e mandarini. Ad ogni modo è positivo che sulle tavole ci siano sempre più prodotti nostrani, totalmente made in Italy. La “riscoperta” dell’agricoltura italiana si contrappone alla diminuzione di prodotti esteri o esotici ed è indice anche di un crescente desiderio di risparmio e sostenibilità. Le famiglie italiane stanno riscoprendo anche i mercati rionali, scelti dal 25% delle famiglie per acquistare i prodotti da consumare durante le feste. Un dato ottimista, che fa ben sperare per il futuro”.

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