Dopo l'escalation di insulti e minacce dei giorni scorsi, dopo la risposta dell'Ue con i controdazi, ieri sera (in Italia) il coup de théâtre inatteso (ma non del tutto) di Donald Trump. Il quale, battendo in ritirata, ha annunciato sui social una pausa di 90 giorni per i Paesi che adottano tariffe reciproche. Dunque il presidente degli Stati Uniti scherzava? Forse, ma non con la Cina. Per la quale è previsto un aumento delle tariffe al 125 per cento.
Cosa succede ora?
Nonostante la sospensione dei dazi sia per tutti una buona notizia, a governare è l'incertezza del futuro prossimo, cioè quando la tregua finirà, ossia tra tre mesi. Quella di Trump è infatti una resa, precaria, provvisoria e limitata.
Ci sono però delle certezze. La prima è che, lato Usa, il dazio del 10% per tutte le merci e per tutti i Paesi resta, così come non sono eliminati i dazi settoriali, quelli su acciaio e alluminio e sulle auto, i quali restano invariati.
Va però detto che nel pomeriggio di oggi la Casa Bianca ha precisato: "Il presidente americano Donald Trump ridurrà i dazi sotto il 10% solo se gli verrà offerto in cambio un accordo straordinario". Un margine di trattativa dunque c'è.
L'altra certezza è la posizione assunta dell'Europa: dopo le prime reazioni positive, oggi in tarda mattinata è arrivata la notizia dello stop momentaneo anche dei dazi Ue sui prodotti americani decisi ieri. Ma, fa sapere Bruxelles, tutte le opzioni restano aperte.
Certa, ma non del tutto, è la reazione positiva dei mercati: dopo l’annuncio di ieri sera si è subito osservato un sollievo delle Borse, le azioni e i future - cioè i contratti con cui due parti s’impegnano a scambiare un bene a un prezzo prefissato ma con la consegna in data futura - sulle materie prime hanno registrato in generale un rialzo, ma preoccupa Wall Street, dove il recupero si è già fermato.
Infine c'è l'incontro tra la premier Giorgia Meloni e Donald Trump concordato per il 17 aprile: al momento sembra essere confermato. Il viaggio della presidente del Consiglio era stato programmato in tempi non sospetti, prima dell'inversione a U di Trump, e aveva un obiettivo ben preciso: proporre la formula zero a zero tra Usa e tutta la Ue a 27. Quest'ultima ha deciso di viaggiare compatta nella negoziazione con Trump e, come ha spiegato la presidente della Commissione europea, è pronta a rimettere in discussione tutto.
Von der Leyen: "Tutte le opzioni restano sul tavolo"
"Un passo importante verso la stabilizzazione dell'economia globale - ha dichiarato infatti la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen - Condizioni chiare e prevedibili sono essenziali affinché il commercio e le catene di approvvigionamento funzionino. L'Unione europea resta impegnata a condurre negoziati costruttivi con gli Stati Uniti".
"Se i negoziati non saranno soddisfacenti - ha però precisato - scatteranno le nostre contromisure. Il lavoro di preparazione di ulteriori controdazi continua, tutte le opzioni restano sul tavolo".