15 giugno 2021

Dazi: stop di cinque anni tra Ue e Stati Uniti

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“Lo stop di cinque anni a dazi e altre ritorsioni tariffarie tra Unione europea e Stati Uniti non solo rappresenta un'ottima notizia per le aziende e i lavoratori italiani ed europei, ma sancisce soprattutto l'avvio di una nuova stagione di relazioni diplomatiche e commerciali tra le due sponde dell'Atlantico, con riflessi consistenti anche per l'interscambio di prodotti agroalimentari”. Così Paolo De Castro, membro S&D della commissione Commercio internazionale del Parlamento Ue, commenta l'accordo raggiunto sul ‘cessate il fuoco' quinquennale della guerra commerciale durata 17 anni tra Bruxelles e Washington, per i sussidi ai produttori di aerei Airbus e Boeing.

“L'accordo raggiunto durante il vertice Ue-Usa di oggi a Bruxelles, alla presenza del presidente Usa, Joe Biden – osserva De Castro – segue di pochi giorni il proficuo confronto in Cornovaglia tra i rappresentanti del G7 e costituisce un primo importante risultato dei rinnovati rapporti diplomatici tra Unione e Stati Uniti, partiti nel gennaio scorso in occasione dell'Inauguration Day e l'insediamento alla Casa Bianca della nuova amministrazione americana”.

“A febbraio – ricorda l'europarlamentare PD – come commissione Agricoltura dell'Europarlamento abbiamo chiesto una moratoria dei dazi doganali applicati dagli Usa a ottobre 2019 su una serie di prodotti Ue, tra cui anche eccellenze dell'agroalimentare made in Italy, come formaggi e salumi. L'apertura di un vero tavolo negoziale, in cui discutere tra alleati con l'obiettivo condiviso di risolvere controversie che affliggono i cittadini su entrambe le sponde dell'Atlantico, ha portato a un primo importante segnale di distensione nei rapporti commerciali con la sospensione dei dazi di quattro mesi, annunciata a marzo”.

“L'accordo di oggi va ben oltre, eliminando per cinque anni il rischio di dazi aggiuntivi per i prodotti europei esportati Oltreoceano, dopo essere stati ingiustamente penalizzati – conclude De Castro – con danni economici enormi, che per i soli produttori italiani ammontano a oltre 500 milioni di euro, e che si vanno ad aggiungere a quelli provocati dalla pandemia”.

Cia: favorire sempre di più dialogo e multilateralismo

Si inaugura finalmente una nuova stagione di collaborazione tra le due potenze, prima di tutto sul fronte commerciale, che va verso l'obiettivo auspicato di sostenere e rilanciare le esportazioni, in particolare quelle agroalimentari, che già combattono con gli effetti della pandemia. Così Cia-Agricoltori italiani commenta l'accordo raggiunto al vertice Ue-Usa di oggi a Bruxelles, alla presenza del presidente americano Joe Biden, che mette un punto alla lunga guerra di ritorsioni tariffarie per la questione Airbus-Boeing.

“L'agroalimentare made in Italy è un settore particolarmente sensibile agli scambi commerciali, con un export che vale 46 miliardi di euro nell'ultimo anno – spiega il presidente nazionale di Cia, Dino Scanavino – E proprio gli Stati Uniti rappresentano un mercato assolutamente strategico per le esportazioni di cibo e bevande tricolori, con un valore complessivo vicino ai 5 miliardi. Per questo, siamo soddisfatti di questo ritorno al dialogo e al multilateralismo, attraverso decisioni condivise, per sorpassare definitivamente l'incubo dazi doganali e ampliare, invece, le opportunità di creare ricchezza attraverso l'export, prima di tutto quello agricolo e alimentare che ci riguarda più da vicino”.

Ancora di più in questa fase storica, segnata dal Covid e anche dalla Brexit, “è urgente favorire accordi commerciali multilaterali e bilaterali tra Paesi. Trattative – aggiunge Scanavino – che possano trasformare il valore riconosciuto dal consumatore finale in valore economico per le imprese agricole e che includano, sempre e in modo inequivocabile, il rispetto del principio di reciprocità delle regole commerciali”.

Coldiretti: un accordo che salva mezzo miliardo di made in Italy

“L'intesa tra Usa e Ue arriva – sottolinea la Coldiretti – a poco più di tre mesi dalla sospensione temporanea della tariffa aggiuntiva del 25% su una lunga lista di prodotti importati dall'Italia e dall'Unione europea entrata in vigore il 18 ottobre 2019 per iniziativa di Donald Trump. Una misura alla quale ha fatto successivamente seguito una escalation che ha portato all'entrata in vigore – il 10 novembre di quell'anno – di tariffe aggiuntive della Ue sui prodotti Usa pari al 15% per gli aerei che arrivavano al 25% su ketchup, formaggio cheddar, noccioline, cotone e patate insieme a trattori, consolle e video giochi alla quale gli Stati Uniti hanno replicato colpendo l'importazione di parti di produzione di aeromobili provenienti da Francia e Germania, i vini, il cognac e brandy francesi e tedeschi, che sono inseriti nell'elenco dei prodotti tassati a partire dal 12 gennaio 2021″.
“Con il presidente Usa Biden è importante l'avvio di un dialogo costruttivo per tornare a crescere insieme in un momento drammatico per gli effetti della pandemia – sottolinea il presidente della Coldiretti Ettore Prandini ricordando che gli Stati Uniti rappresentano nell'agroalimentare made in Italy il primo mercato di sbocco fuori dai confini comunitari per un valore record di 4,9 miliardi in cibi e bevande nel 2020, anche se in calo del 2% nel primo trimestre secondo elaborazioni su dati Istat”.

Fonte: Paolo De Castro – Alleanza Cooperative – Cia – Coldiretti

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