“È inaccettabile la proposta del Presidente del Consiglio Ue, Charles Michel, di contrastare e neutralizzare i poteri co-legislativi del Parlamento europeo in una vasta area di politiche, compresa l'agricoltura, proprio nel momento in cui due terzi dei cittadini europei, e il 78% degli italiani, chiedono che l'Ue abbia più competenze per far fronte alla crisi”. Lo ha affermato Paolo De Castro, coordinatore S&D alla commissione agricoltura del Parlamento europeo, intervenendo oggi nello scambio di opinioni tra gli eurodeputati della ComAgri e la ministra federale dell'agricoltura Julia Klöckner, sulle priorità della Presidenza tedesca della Ue.
“Non possiamo sottostare alla minaccia – precisa l'eurodeputato PD – di non poter difendere i nostri agricoltori su alcuni punti chiave della Pac, come il livello dei pagamenti diretti dei produttori italiani nel processo di convergenza progressiva dei contributi Ue tra vecchi e nuovi Stati membri, ma anche sul plafonamento degli aiuti, o ancora sulla possibilità di trasferire fondi tra gli aiuti Ue al reddito e quelli per lo sviluppo rurale”.
De Castro relatore della parte agricola del nuovo regolamento Omnibus
“Inoltre – prosegue De Castro – le risorse europee per la ripresa post-Covid, che per il solo settore agricolo ammonteranno a 15 miliardi di euro aggiuntivi, vanno anticipate al 2021, non ritardate al 2022 come cita ripetutamente nella sua proposta il presidente Michel, in chiara contraddizione con l'accordo politico tra Parlamento e Consiglio raggiunto due settimane fa sul regolamento transitorio, che proroga di due anni l'attuale Pac. Proroga che nasce da una necessità puramente tecnica: evitare che gli Stati membri e l'Esecutivo Ue abbiano solo tre, quattro mesi di tempo per varare ambiziosi piani strategici nazionali per il settore agricolo”.
Alla vigilia del vertice europeo dei capi di Stato e di Governo dedicato al Recovery fund e al bilancio Ue per i prossimi sette anni, De Castro lancia quindi un appello affinché siano resi disponibili quanto prima i 15 miliardi di euro assegnati alla Pac nell'ambito del programma sulla Next Generation. E precisa: “Rendere operativi rapidamente quei fondi Ue sarà il mio primo obiettivo in quanto relatore della parte agricola del nuovo regolamento Omnibus sulla distribuzione delle risorse del Recovery Fund”.
“Il ruolo del Parlamento europeo – conclude De Castro – come ha detto il presidente dell'Assemblea, David Sassoli, è di stare dalla parte dei nostri cittadini, sostenendoli nella loro richiesta di un'Unione sempre più forte, efficace e ambiziosa”.
Bellanova: “Visione futura Pac fuori tempo”
Intanto in Italia la ministra delle Politiche agricole, Teresa Bellanova, in video collegamento all’Assemblea nazionale di Confagricoltura, ha ribadito come “la visione del futuro della Politica agricola della Commissione Ue debba mettere a valore l’insegnamento tratto dall’epidemia, per rendere anche più intimamente coerenti gli obiettivi ambiziosi del futuro verde e le politiche per l’agricoltura e gli agricoltori”.
“E’ necessario tutelare il settore agricolo e garantire un processo produttivo costante, caratterizzato da sostenibilità, qualità, innovazione. Molti erano convinti che il tema dell’autosufficienza alimentare fosse superato con la globalizzazione e le tecnologie produttive e invece la pandemia ha dimostrato l’esatto contrario”, ha sottolineato la ministra. “Per questo ai miei colleghi europei ho chiesto ripetutamente: coraggio e visione. Consapevole della strategicità della filiera agroalimentare e avendo ben chiari i risultati che proprio sul tema della sostenibilità la nostra agricoltura italiana ha raggiunto. Certamente possiamo e dobbiamo fare di più, ma l’Italia nel campo dell’agricoltura sostenibile ha molto da insegnare e come spesso ci siamo ripetuti, a quel futuro verde che tutti abbiamo come obiettivo il nostro Paese arriva con le carte più che in regola, per il suo essere primo al mondo per la biodiversità, tra i primi al mondo per l’agricoltura biologica e l’agricoltura integrata, tra i meglio organizzati sulle attività di economia circolare quale il recupero e il riutilizzo delle eccedenze alimentari, tra i virtuosi per le politiche sulle bioenergie”.
Mettere a valore la filiera
“Credo quindi che sia opportuno – ha evidenziato la ministra – affermare la nostra voce in Europa sul tema della sostenibilità nella produzione agricola mettendo maggiormente in luce ciò che già oggi i nostri produttori fanno. E su questo sto lavorando da mesi: occorre ascoltare le esigenze di tutte le aziende dalle più piccole a quelle con grandi prospettive e soprattutto guardare all'agricoltura come parte della soluzione per la crisi climatica. E’ necessario tenere conto di ciò che di buono già oggi il settore agroalimentare garantisce e non il contrario. Abbiamo da costruire l’agricoltura del futuro, forti anche dell’esperienza vissuta in questi mesi, della strategicità della filiera agroalimentare, della sua straordinaria qualità, determinazione, forza e resilienza e di una lezione che sono sicura vada assolutamente messa a valore: l’interconnessione di tutti gli anelli della filiera. Questo comporta una responsabilità ancora più forte non solo del decisore politico, a cui evidentemente non intendo venire meno, ma proprio di tutti gli attori coinvolti: responsabilità nel saper individuare con rigore le criticità e con altrettanto rigore saper mettere a fuoco le soluzioni. E significa anche rafforzare il metodo cui non siamo mai venuti meno: ascolto e confronto, soprattutto con chi è sul campo. Un confronto – ha concluso Teresa Bellanova – che diviene addirittura imprescindibile per mettere a fuoco con più precisione e ambizione le politiche di internazionalizzazione e di sostegno all’export: lavorare insieme, e concorrere insieme alla individuazione dei tasselli necessari sarà, in qualche modo, determinante per la bontà dei risultati a cui tutti tendiamo”.