19 aprile 2021

Def: bene piano riforme, ma l’agricoltura resta grande assente

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“Apprezziamo il forte realismo e pragmatismo del Def nel definire il grado di crescita del Paese, anche se ci aspettavamo maggiori riferimenti agli obiettivi di finanza pubblica e alla strategia economica complessiva da mettere in atto per raggiungerli, per i quali attendiamo ulteriori indicazioni dai contenuti della Nota di aggiornamento”. Lo ha sottolineato il presidente della Copagri Franco Verrascina intervenendo in audizione davanti alle commissioni bilancio di Camera e Senato nell’ambito dell’attività conoscitiva preliminare all’esame del Documento di economia e finanza-Def 2021.

“Condividiamo poi la necessità di mettere mano a un serio piano di riforme, prevedendo anche un collegato agricolo alla manovra di bilancio 2022/24, che potrà rappresentare una grande possibilità di sviluppo per il settore nello scenario che farà seguito all’emergenza pandemica, oltre alle riforme della Pubblica Amministrazione e della giustizia e agli interventi in materia di semplificazione e di sburocratizzazione, da tempo richiesti e largamente attesi dal settore primario”, ha continuato Verrascina.

“Dispiace però rilevare come nel Def l’agricoltura e l’agroalimentare non abbiano il ruolo centrale che invece meriterebbero, essendo solo meramente citati in alcuni contesti. L’agricoltura, infatti, risulta essere la grande assente dal testo, nel quale viene comunque riconosciuta l’importanza del valore aggiunto del primario per il sostentamento dell’economia nazionale e del tessuto locale – ha aggiunto il presidente – Voglio a tal proposito ricordare che l’agricoltura non si è mai fermata e anzi ha continuato a lavorare con grande senso di responsabilità, assicurando il regolare rifornimento degli scaffali, e che il settore primario del Paese può, vuole e deve giocare un ruolo da protagonista nella partita della ripresa post-Covid; per questo ribadiamo l’importanza di continuare a lavorare sul versante del credito, mettendo in campo ulteriori interventi di sostegno che garantiscano una boccata di ossigeno alle imprese e ai produttori agricoli, dando loro la possibilità di guardare al futuro con maggiore serenità”.

“Ribadiamo a tal proposito la necessità di apportare dei necessari correttivi al cosiddetto DL Ristori bis, di prossima emanazione grazie al nuovo scostamento di bilancio da 40 miliardi, legando la possibilità di ottenere i ristori a parametri di bilancio che tengano in maggiore conto le peculiarità dell’agricoltura, comparto che, come noto, segue i cicli biologici della natura ed è quindi costretto a sostenere sia i costi fissi che quelli variabili”, ha concluso il presidente della Copagri.

Fonte: Copagri

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