“Quelli appena trascorsi sono stati 12 mesi ricchi di eventi e iniziative che hanno contribuito a fare aumentare la consapevolezza nel settore e hanno costituito un primo passo della lunga, ma indispensabile, marcia verso il miglioramento della competitività della filiera. Così Massimiliano Del Core, presidente della Commissione Uva da tavola (Cut), ha iniziato il suo intervento all'Assembea 2022, in collegamento web con gli associati.
“Il percorso della Cut – ha continuato Del Core – non può prescindere da fattori quali l'informazione, la promozione e l'innovazione, elementi chiave per un vincente posizionamento sui mercati della nostra uva da tavola e per il conseguente recupero della redditività delle aziende viticole italiane”.
L'uva italiana va capita (e raccontata)
Commentando i primi dati relativi alla campagna 2021, è evidente come la produzione italiana rischi di perdere ulteriormente il proprio posizionamento sul mercato europeo, a favore dei diretti competitor. Secondo gli associati alla Cut il comparto deve rendersi protagonista e l’adesione a una associazione che riunisce tutta la filiera è il primo passo per dare vita a un’azione sinergica e unitaria che valorizzi la produzione.
L'uva da tavola infatti ha bisogno di essere capita dagli operatori, dai mercati e dai consumatori. Ma, perché questo avvenga, è necessario raccontare la storia, il territorio, il lavoro delle aziende, le proprietà benefiche per la salute e i valori di cui il comparto è portatore. Quando tutto questo non viene comunicato l’unico risultato è lo svilimento del prodotto e il suo posizionamento nella nuvola delle promozioni e dei sottocosto della distribuzione.
Ed è esattamente il problema che sta vivendo il comparto. Un prodotto senza valore, senza attrattiva per il consumatore, privo di brand di qualità e/o origine non porta reddito ad alcun anello della filiera. “Non è un caso – ha osservato Del Core – che la Cut proponga azioni congiunte alle Igp di Uva da Tavola di Puglia e Sicilia. Il fine è consolidare e spingere sulla identificazione di un brand anche per le uve tradizionali e con seme”.
Ma anche la sostenibilità ambientale oggi assume un ruolo di primaria importanza. “A tal riguardo la Cut sarà sempre pronta a respingere attacchi ingiustificati circa la sostenibilità ambientale degli impianti e delle tecniche produttive, che sono tra le più sostenibili ed efficaci al mondo – ha spiegato Del Core – La nostra uva, grazie a innovazione e know-how, viene realizzata nel pieno rispetto della biodiversità e dell'ambiente. L'uva da tavola italiana è: Sana, Sicura, Sostenibile!
Il Catasto nel futuro prossimo dell'uva da tavola
L’assemblea ha confermato la volontà della Cut di continuare a lavorare in ambito istituzionale, per la promozione e l’offerta di servizi rivolti agli associati e a tutti i produttori e i commercianti di uva. Ci aspetta un calendario fitto di eventi, iniziative ed attività. Per iniziare ci concentreremo sulla raccolta dei dati per l’elaborazione del Catasto produttivo varietale nazionale dell’Uva da tavola – Conteremo in tal senso anche sull’importante collaborazione di Cso Italy, di cui la Cut è diventata socia nel 2022. Tale operazione potrà garantire al futuro sistema dell'uva da tavola di programmare le produzioni e le attività di sviluppo commerciale nazionale e internazionale con consapevolezza e collaborazione all'interno della filiera.
Il Distretto regionale dell'uva da tavola volàno dell'innovazione
“Entro giugno, poi – ha aggiunto Del Core – daremo il via alla storica costituzione del Distretto regionale dell’Uva da Tavola (Dut), che segnerà la spinta decisiva all'innovazione del comparto per il successo della nostra filiera. Infatti, l’iter per la costituzione del Distretto produttivo di qualità dell’uva da tavola è ormai in dirittura di arrivo. La creazione del Dut rappresenta la vera sfida, un grande salto di qualità per il settore, un momento strategico che segnerà in positivo il futuro del comparto, orientandone e agevolandone l'evoluzione verso l'agricoltura 4.0. La costituzione del Distretto favorirà, inoltre, l’attrazione di nuove risorse economiche importanti per l’evoluzione della filiera; da un lato, sarà lo strumento attraverso cui intercettare nuovi fondi per lo sviluppo e la sostenibilità delle produzioni, dall’altro lato rappresenterà l’unica vera soluzione utile per recuperare la competitività che dell’industria dell’uva da tavola sta purtroppo perdendo, e neanche troppo lentamente”.
Conclusi i lavori dell’Assemblea 2022, l'appuntamento è per tutti agli Stati generali dell'Uva da tavola, che dovrebbero tenersi in presenza a marzo.