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03 giugno 2024

Delegazione del Gepc in visita alle fungaie di Treviso

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In occasione della tre giorni della fungicoltura europea, che si è tenuta dal 23 al 25 maggio a Treviso, una delegazione del Gruppo europeo di produttori di funghi (Gepc) ha visitato due fungaie della Op Consorzio funghi di Treviso. Il gruppo, guidato dal presidente di Gepc Paul Wilson, proprietario della Monaghan Mushrooms irlandese, e dal presidente in carica dell’associazione italiana fungicoltori (Aif) Andrea Prando, è stato accompagnato nel tour dal presidente della Op trevigiana e vice presidente del Gepc Romeo Fuser. Un momento importante, organizzato dalla stessa Aif, che ancora una volta testimonia il ruolo centrale della Op Consorzio funghi di Treviso, ormai punto di riferimento riconosciuto del settore. Passo dopo passo nel suo primo quarto di secolo, si è conquistata credibilità e fiducia tra i produttori e i consumatori.

“Per noi è stato motivo di orgoglio ospitare questa prestigiosa delegazione, un riconoscimento della lunga strada percorsa per arrivare, oggi, a essere considerati un esempio da seguire anche per il mercato europeo – dichiara Romeo Fuser, presidente della Op Consorzio funghi di Treviso – Questo evento è stato fondamentale anche in chiave di scambio di visioni, esperienze, professionalità: questa logica di rete, che è nella nostra natura da sempre, da quando abbiamo deciso di unire le forze fino a diventare una cooperativa, per noi è una delle chiavi principali del successo e della crescita del comparto”.

La storia della Op Consorzio funghi di Treviso

L’evento cade in occasione del 25esimo compleanno della Op Consorzio funghi di Treviso, nata per volontà dei quattro soci fondatori che nel 1999 decidono di unire le proprie forze, vocazioni produttive e reti commerciali per far prosperare il comparto. All’inizio, il mercato di riferimento è limitato a quello ortofrutticolo, poi con gli anni i soci aumentano e, fra il 2006 e il 2007, i funghi della Op trevigiana arrivano nella gdo. Con il tempo, proprio il retail diventa il settore preponderante. Il 2007 vede anche il passaggio da consorzio a cooperativa, con l’ingresso di nuove realtà: da quattro  aziende e società agricole si arriva a nove, fino a raggiungere le 14 attuali, di cui due situate nel Lazio (provincia di Roma e Latina) e il resto nelle province di Treviso, Padova e Belluno. Sempre nel 2007, la cooperativa ottiene il riconoscimento da parte della Comunità europea come organizzazione di produttori, rafforzando la propria leadership grazie a nuovi finanziamenti e strategie condivise.

Per far fronte al calo di consumi della stagione estiva, nel 2012 nasce il reparto di cottura destinato a servire l’industria, che da allora segue un trend ascendente e che è tuttora in espansione. Nel 2018 un altro importante step che porta a una distribuzione più rapida, puntuale, capillare: viene rilevato uno stabilimento di lavorazione a San Cesareo, vicino a Roma. Questa nuova base operativa consente di servire tutta Italia in pochissime ore, allargando la rete distributiva e la presenza sul territorio mantenendo fede alla promessa di assoluta freschezza dei funghi.

Nel 2021 è la volta del nuovo posizionamento di marca: oggi la cooperativa trevigiana si presenta come “lo specialista italiano dei funghi”, sottolineando la sua evoluzione da leader nella coltivazione a esperto ad ampio spettro nel mondo dei miceti con focus sulla territorialità. Il pay off “coltiviamo una passione” non cambia perché la Op è animata proprio dalla passione e dall’amore incondizionato per il proprio lavoro e il mondo dei funghi. Sono questi valori che hanno permesso alla Op di risollevarsi dai due incendi, uno nel 2006 e uno del 2009: nonostante lo stabilimento di Istrana sia andato distrutto in entrambe le occasioni, ai clienti non è mai mancato nemmeno un fungo, grazie alla dedizione, alla perseveranza, al coraggio e al sacrificio dei soci, che hanno saputo risollevarsi dalla ceneri.

L’offerta

Oggi la Op Consorzio funghi di Treviso è il primo polo produttivo di funghi in Italia, con una produzione che è passata dai 20 mila quintali annui del 1999 ai 180 mila quintali attuali, e un fatturato aumentato dai cinque miliardi di lire dell’epoca ai 44 milioni di euro di oggi. Merito anche della capacità di innovarsi e rinnovarsi, adattando l’arte della coltivazione dei funghi ai tempi e alle esigenze moderne attraverso lo sviluppo di nuovi prodotti e l’adozione di tecnologie e soluzioni di ultima generazione. Accanto ai funghi coltivati e a quelli freschi spontanei di prima gamma, la Op trevigiana propone una vasta linea di prodotti freschi, in salamoia, e tal quali, affettati, mono referenza o in mix. Due anni fa ha lanciato la “zero residui”, in linea con la crescente domanda del mercato di prodotti genuini, a filiera corta e controllata e sempre più “naturali” a dimostrazione di quanto anche l’offerta di un prodotto della terra, apparentemente semplice, possa cambiare e rendersi attuale grazie alla competenza e alla capacità di sintonizzarsi sulle dinamiche esigenze del mercato di una realtà come Op Consorzio funghi di Treviso.

Da 25 anni, dunque, la Op Consorzio funghi di Treviso coltiva una passione tramandata, un mondo fatto di sacrificio e “saper fare”, per offrire funghi italiani controllati, genuini e di qualità, nel rispetto del benessere e della salute delle persone grazie a un attento controllo di tutta la filiera.

Fonte: Op Consorzio funghi di Treviso

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