29 novembre 2016

Dimmi che zucchino mangi e ti dirò da dove vieni!

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Un vecchio detto dice “dimmi che zucchino mangi e ti dirò da dove vieni!”. L’Italia non solo è il più grande produttore e consumatore di zucchino nel mondo, ma è anche la patria della diversità: la maggior parte del patrimonio genetico di questa specie, infatti, proviene dalla nostra penisola! Le tipologie romanesco e genovese, la verde scura, riconducibile all’archetipo “verde di Milano”, la bianca di Caserta, oggi meglio conosciuta come “greyzini”, la tonda chiara “fiorentina” e quella scura “piacentina” sono solo le più conosciute.

Negli ultimi anni il consumo è costantemente aumentato trainando la produzione nazionale. Oggi il trend del mercato è piuttosto stabile ma lo zucchino rimane comunque uno degli articoli più interessanti, prestandosi ad un diversificato e facile consumo ed essendo indicato nelle diete a basso contenuto calorico.

La produzione è articolata su tutto il territorio nazionale e copre l’intero arco dell’anno. Le produzioni invernali in serra sono principalmente concentrate nella Sicilia meridionale e nell’Agro Pontino. Le coltivazioni in campo aperto interessano tutto il territorio nazionale con con forti concentrazioni sia in Piemonte che nel Nord est. Anche il sud Italia, in particolar modo la Puglia, raggiunge in questo periodo produzioni di rilievo, trainate dalla domanda di prodotto proveniente dall’industria di trasformazione.

La produzione è destinata quasi integralmente al soddisfacimento della domanda interna, e solo una piccola quota (benché non indifferente in termini sia di volumi che di valori assoluti) è destinata all’export, principalmente in Germania con la tipologia verde. In particolare risulta essere abbastanza dinamico l’export di zucchino bio principalmente dalla Sicilia. Le bianche sono consumate maggiormente a livello locale in Sicilia e Calabria. Il greyzini, principalmente raccolto con fiore, è consumato su tutta la fascia tirrenica fino a raggiungere il sud della Francia. Anche la Romagna produce e consuma preferibilmente questa tipologia, mentre l’area di Bologna preferisce un’altra tipologia locale, il bolognese. I Romaneschi/Fiorentini sono invece consumati solo nel Lazio e in Toscana.

Per quanto riguarda le importazioni, Marocco e Spagna forniscono prodotto nel ciclo invernale quando è ragionevole contare su prezzi più remunerativi e solo della tipologia verde. Lo zucchino comunque soffre le lunghe distanze e la frigoconservazione e le produzioni estere sono utilizzate più come deterrente per calmierare i prezzi in caso di scarsa disponibilità di prodotto.

È tutta italiana, invece, la cultura del fiore di zucchino, che si presta a molteplici e deliziosi usi in cucina. I fiori maschili dello zucchino, ripieni con tanti ingredienti differenti, fritti o ancora come condimento della pasta – ma le preparazioni sono tantissime – riscuotono da sempre grande apprezzamento sia sulle tavole familiari che nella ristorazione. Da sottolineare come a volte la redditività della coltura è letteralmente salvata proprio da questo splendido extra! Sono da segnalare, infine, anche alcune prove per la trasformazione industriale anch’essa interessata ad un prodotto pronto di V^ gamma

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