Consumi e consumatori

21 novembre 2024

Diretta Interpoma: i consumatori e le nuove tech

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Al convegno sulle nuove tecniche genomiche (Ngt) di oggi a Interpoma (in programma fino a venerdì in fiera a Bolzano) si è parlato anche di consumatori. Meglio, della percezione e dell'accettazione delle nuove tecnologie di breeding da parte dei consumatori.

Angela Bearth, di HF Partners, ha portato le diverse sfumature di approccio alle nuove tecnologie da parte dei consumatori grazie ai risultati di due studi su scelte e decisioni d'acquisto dei cittadini svizzeri.

Al di là degli studi, ha spiegato Bearth, le persone hanno reazioni e affermazioni assolute quando si parla di Ngt: "Sono pericolose, fanno male alla salute, ecc. Se facessimo scegliere tra una mela normale e una geneticamente modificata, il 90% degli intervistati sceglierebbe la mela normale".

Sappiamo che il marketing influenza, può influenzare, il comportamento del consumatore, così come anche la società, l'ambiente fisico (l'esposizione in negozio per esempio), le stesse normative possono interagire con le sue preferenze. Ma è lungo l'elenco di aspetti che classificano l'accettazione e - ha precisato Bearth - "la percezione del rischio non equivale sempre a una bassa accettazione".

Il ruolo della conoscenza

In un recente esperimento alla Science Show Einstein 2024 sono stati messi a confronto tre tipi di mele Gala (Ip, Bio e Fiction) con simile suscettibilità fungina ma coltivate con tre differenti metodi, dando informazioni dettagliate sui diversi trattamenti. 

"La conoscenza è importante per sapere come funzionano le cose, e i consumatori spesso non sono esperti di alimentazione - ha continuato Angela Bearth - E, come non esperti, come facciamo le nostre scelte sull'innovazione? Ci basiamo su esperienze, aspettative, convinzioni, valori e l'euristica".

"Come consumatori spesso abbiamo limitatezza di informazioni, non sappiamo quale coltivazione sia migliore per noi e i nostri convincimenti. Senza dimenticare il fattore tempo; è determinante avere tempo per prendere decisioni". Ma il consumatore davanti allo scaffale spesso non ne ha.



Euristica e innovazione

Per Bearth anche l'euristica è importante quando si parla di innovazione. Si tratta di semplici ed efficienti regole che sono state proposte per spiegare come le persone risolvono, danno giudizi, prendono decisioni di fronte a problemi complessi o informazioni incomplete.

"Quando i consumatori prendono decisioni possono basarsi sull'affetto (ad esempio i sentimenti suscitati da immagini, nomi, ricordi, ecc). Esiste poi l'euristica della fiducia - ha aggiunto - In assenza di informazioni, infatti, ci fidiamo delle persone, degli esperti. Pensiamo di affidarci a qualcun altro per fare le nostre scelte". Ma in questo senso, ovviamente, ci affidiamo a chi riconosciamo rappresenti meglio le nostre convinzioni.

"Infine, c'è la naturalezza. Naturale è meglio, è sano, non è pericoloso. I segnali che indicano naturalità aumentano l'accettazione".

In un recente esperimento in cui si mettevano a confronto nuove tecniche di selezione e patate resistenti al colpo di fuoco (o scopazzi, ndr), dando informazioni su metodo, temperature, tecnologie, editing genomico e aspetti normativi, etichettatura e aspettative circa nuovi benefici, è stata chiesta ai consumatori una valutazione spontanea e le risposte sono state codificate.

Ebbene, il 50% ha risposto in modo positivo ("va bene per affrontare cambio climatico"); il 17% ha opinione controversa ("va bene ma comporta dei rischi"); il 9% dà risposta negativa ("non c'è naturalità manca sicurezza"); l'8% ha sensazioni neutre (indifferenza); il 7% fa una associazione negativa ("interferiamo con la natura"); il 7% è preoccupato delle conseguenze sul proprio corpo e il 2% si chiede "abbiamo davvero bisogno di tutto questo?".

La lista dei desideri

"Dobbiamo essere scettici quando ci dicono che si sa benissimo cosa vogliono i consumatori - ha concluso Angela Bearth - Prima di immettere sul mercato un prodotto sarebbe meglio sapere che la nostra capacità di influire sulla mentalità e sull'approccio dei consumatori non è così sicura. Ma possiamo lavorare per educare le persone e forse avranno la stessa opinione di un esperto. Dobbiamo capire che alla fine quello che cambia le prospettive si può vedere sullo scaffale".

Insomma, se ci sono diversi modi per studiare l'accettazione dei consumatori (vedi euristica) parlare in termini di benefici potenziali potrebbe cambiare il livello di accettazione e, ancora meglio, di apprezzamento.

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