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09 ottobre 2024

Diretta Madrid, Kikokà: "Il futuro è yellow"

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Per un attimo riavvolgiamo il nastro e torniamo a Fruit Attraction 2023: è a Madrid che il Gruppo Rivoira (Italia) svela il nome del nuovo marchio creato per la commercializzazione del nuovo kiwi a polpa gialla, si chiamerà Kikokà (kiwi-kool-kandy).

Il Gruppo Rivoira nel 2022 ha infatti firmato una licenza mondiale da NKP (New Kiwi Plant) per due varietà di kiwi giallo dolce di proprietà dell'Università di Udine (Italia). 

Dodici mesi dopo - e cioè oggi, sempre a Madrid - il progetto è più che concreto: a Fruit Attraction è stato presentato il management di Kikokà Europe, peraltro tutto italiano. Il presidente è infatti Andrea Peviani, l'amministratore delegato Marco Rivoira, il Ceo Fabio Zanesco.

"Lo scorso anno è stato presentato un brand e cioè quello che amo definire uno spazio nella testa del consumatore - riferisce a myfruit.it Fabio Zanesco, Ceo di Kikokà Europe - Ora dobbiamo costruire il futuro del nostro kiwi, i prossimi tre anni saranno fondamentali". 

"Oggi - aggiunge - dobbiamo concentrarci sul prodotto, il Consorzio è diventato realtà. Con l'azienda si parte ufficialmente a gennaio 2025, la sede sarà a Bologna". 

Il Consorzio Kikokà

Il Consorzio è stato fondato lo scorso aprile con la firma di 11 azionisti e cioè di Apo Scaligera, Clementi, Innatis, Kiwi Uno, Op Armonia, Peviani, RK Hellas, Savajols, Surexport, Zeolifruit e Zeus Kiwi. Le aziende consorziate fanno capo a quattro Paesi europei, Italia, Grecia, Spagna, Francia per un totale di 8mila ettari di frutta in produzione e un totale di 1.500 lavoratori.

"Insieme - precisa Zanesco - i partner di Kikokà detengono i diritti di produzione per 1.150 ettari in Italia, 400 in Grecia, 300 in Francia e mille in Spagna".

"Lavorare con tante anime può sembrare non facile - argomenta Zanesco - Ma penso che sia molto peggio presentarsi sul mercato da soli". 

Tre i pilastri su cui fonda le basi il Consorzio: la qualità del prodotto, la centralità commerciale, il marketing, dunque investimenti comuni per il brand. 

"I nostri obiettivi sono chiari - prosegue il Ceo - Intendiamo incrementare e promuovere la produzione e il consumo del nostro kiwi con un sapiente lavoro di squadra. Massima attenzione al valore dei produttori, diamo loro una prospettiva di lungo termine. Il nostro prodotto sarà supportato da tutta l’esperienza agronomica e commerciale dei soci e dello staff del Consorzio".

Il futuro è yellow 

Nessun dubbio sul prodotto, che si distingue per dolcezza, succosità, gusto: "E' straordinario", riassume Zanesco.

"Sono convinto che il mercato sia pronto per un nuovo prodotto e per un nuovo player, il futuro del kiwi è giallo - sottolinea - L'obiettivo è portare nei prossimi anni volumi significativi in grado di influenzare le scelte della Gdo".

Oltretutto, il progetto Kikokà garantisce una stagione più lunga di produzione locale europea per il kiwi giallo, la finestra commerciale è di nove mesi e va da ottobre a maggio. 

"La produzione europea sta già arrivando sugli scaffali - rileva il Ceo - Sono duemila le tonnellate disponibili nel 2024, le quali diventeranno circa 8mila nel 2025 per poi toccare quota 15mila nel 2026".

Un segmento che cresce

Le prospettive di mercato sono favorevoli affinchè Kikokà sia un successo: "Il kiwi giallo è sicuramente un segmento in crescita, tanto che l'offerta non tiene il passo dei consumi - continua Fabio Zanesco - Inoltre le nostre varietà sono resistenti alle principali patologie del kiwi e, aspetto ancora più importante, il nostro kiwi piace".

"Ora abbiamo una solida base in Europa, ma la nostra prospettiva è mondiale, siamo infatti pronti per iniziare le prime piantagioni in Cile - conclude - L'aumento della produzione in entrambi gli emisferi consentirà al progetto di raggiungere il suo vero potenziale, e cioè essere disponibile in tutto il mondo tutto l’anno".

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