A margine dell’assemblea soci e sottoscrittori a Catania, la presidente del Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia Federica Argentati ha fornito dichiarazioni in merito agli sviluppi affrontati durante l’incontro. Una vera e propria operazione verità quella portata di fronte alla partecipata assemblea, con la presidente Argentati che ha presentato una relazione minuziosamente dettagliata.
Nel corso dell’incontro sono state affrontate le recenti dimissioni di quattro amministratori, di cui tre consiglieri del Consorzio di tutela dell’Arancia Rossa di Sicilia Igp, anch’esso dimissionario dopo ben quasi 15 anni di attività e sinergie con tutti gli altri consorzi di tutela Dop e Igp siciliani. “Dimissioni – puntualizza Argentati – sopraggiunte inaspettatamente, senza aver mai chiesto un confronto interno, mai portato una ragione, mai avanzato un’idea. Sono andati via con una comunicazione tramite pec”.
La presidente Argentati ha sottolineato la gravità di questa operazione, definendola “un tentativo maldestro e mal riuscito di rallentare l’azione di uno strumento territoriale a supporto dell’intero settore, in un momento cruciale, con progetti importanti sviluppati dal Distretto già in cantiere, come il cluster in Sicilia del valore di 1,8 milioni di euro, finanziato al 90% dalla Regione, o quello del Distretto del cibo dal valore di un milione di euro, finanziato al 100% da ministero e Regione. Progetti in cui il ruolo del Consorzio di Tutela poteva essere centrale. Il cluster, in particolare, dovrà ora essere ricontrattato con l’amministrazione regionale e andrà rivisto in funzione delle nuove esigenze sopravvenute”.
“Quello che ci stiamo chiedendo – afferma la presidente del Distretto – è se proprio dal Consorzio Arancia Rossa abbiano mai consultato i produttori agrumicoli, se abbiano davvero condiviso le opportunità che stanno rischiando di perdere e, quindi, le loro responsabilità”.
Proseguendo, Argentati ha esposto con chiarezza che il Distretto è in regola dal punto di vista amministrativo, organizzativo e contabile, supportata da documenti forniti da studi professionali e da atti formali. Una realtà riconosciuta da oltre un decennio anche a livello nazionale quale modello virtuoso e apripista di aggregazione tra consorzi, associazioni, mondo scientifico, produttori e istituzioni.
“Come dichiarato in altre occasioni, – continua Argentati – continuiamo a reputare indispensabile la necessità di definire ruoli chiari tra i vari strumenti, considerata la confusione palesata nella sovrapposizione tra distretti, consorzi di tutela, Gal e altri. Dal Distretto Agrumi di Sicilia, continuiamo ad esortare alla responsabilità nei confronti del territorio e del settore agrumicolo, convinti che i protagonismi personali danneggiano il progresso collettivo. Il Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia, nonostante le sfide, rimane focalizzato sulla sua missione di promuovere l’aggregazione e il valore delle produzioni agrumicole siciliane e di tutelare l’intero comparto”.
Fonte: Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia