«A tutti è evidente l’enorme boom nel consumo dei berries presente nel mondo, però non dobbiamo fermarci qui ma incrementare questo consumo portandolo ad un livello superiore». E il livello superiore, secondo Xavier Roussel, vice presidente marketing e corporate responsability and sustainability di Dole Food Company, passa attraverso una campagna di sensibilizzazione nei confronti del consumatore studiata ad hoc, con il supporto di solide evidenze scientifiche.
È stato questo l’incipit che ha aperto l’evento organizzato da Dole Italia a Milano martedì 24 maggio per presentare la nuova campagna promozionale dal titolo “Dammi quei cinque!” in partenza in questi giorni in Italia. Sotto i riflettori, questa volta, cinque berries: lamponi, mirtilli, more, ribes e fragoline di bosco.
«Da sempre Dole è portavoce di un’alimentazione equilibrata e corretta. Vogliamo fare attività di educazione al consumatore», ha ribadito poco dopo Cristina Bambini, responsabile marketing Dole Italia, durante il suo intervento nel quale ha illustrato i punti chiave della nuova camagna promozionale. «Lo scorso anno lanciammo la campagna di comunicazione al consumatore “My Energy” che poggia su tre punti: sana alimentazione, attività fisica e passione. Campagna che poi è stata rilanciata anche quest’anno con nuovi contenuti”.
La nuova campagna “Dammi quei cinque!” dedicata ai berries si inserisce all’interno del filone di educazione alimentare che la multinazionale americana porta avanti da tempo. “Il consumo di berries è fortemente cresciuto negli ultimi tempi – ha sottolineato ancora la responsabile marketing – per merito della maggior consapevolezza delle scelte alimentari da parte del consumatore. Ma quali sono esattamente i benefici che i berries apportano alla salute?».
Per illustrare tutte le qualità dei berries Dole attiverà una campagna di comunicazione che utilizzerà svariati strumenti, a partire da un opuscolo inserito in ogni vassoio dove sono sintetizzati tutti i benefici dei berries e consigli su come sceglierli e conservarli, più alcune insolite modalità di consumo.
Dal 23 giugno, e fino al 28 luglio, partirà poi un concorso on line attraverso il sito www.dole-myenergy.it, che, previa registrazione (e senza aver necessariamente comprato una confezione di berries Dole) metterà in palio premi giornalieri e due super premi finali.
Sul blog di Dole, infine, ai Quaderni #MyEnergy già consultabili e scaricabili, se ne aggiungerà uno specificatamente dedicato ai piccoli frutti.
Oltre allo show cooking a cura dello Chef Patissier Domenico Spadafora, l’anteprima milanese della nuova campagna Dole dedicata ai berries ha visto come ospite, con un ricco e articolato intervento, Mary Ann Lila, direttore del Plants for Human Health Insitute presso il North Carolina State University di Kannapolis, uno dei più importanti scienziati ed esperti al mondo circa i benefici che i berries apportano all’organismo umano.
Molti gli studi condotti sino ad ora – alcuni dei quali mostrati durante l’intervento – frutto anche di molteplici viaggi nel mondo che hanno portato la scienziata americana, per esempio, a studiare l’alimentazione dei nativi americani del Nord Dakota o ancora quella degli abitanti dell’Alaska che vede come protagonisti proprio i piccoli frutti che crescono spontaneamente.
Dalle ricerche effettuate sino ad ora è emerso come i berries siano ricchi di fitonutrienti che svolgono un'importante azione antiossidante e contrastano l’effetto negativo dei radicali liberi. «La scienza ha dimostrato perché i berries fanno bene. Possono prevenire e curare il diabete, aiutano il funzionamento del cervello o, ancora, aiutano a combattere l’obesità: alcuni, infatti, pensano che fanno ingrassare, ma non è così. Gli zuccheri naturali li rendono dolci ma aiutano la gestione del peso se assunti un’ora prima del pasto aumentando la sensazione di sazietà. Migliorano l’attività cardiaca – ha continuata la scienziata americana – e possono prevenire la fase iniziale del cancro, bloccando la proliferazione delle cellule tumorali. Aiutano a ridurre le infezioni intestinali e altro ancora. Tutti aspetti che ormai la scienza è riuscita a dimostrare».