La cooperativa Donnalucata illumina con la luce della Sicilia il reparto ortofrutta della Grande distribuzione organizzata. Un'immagine che rimanda al clima mite dell'isola mediterranea e alle condizioni ambientali isolane che garantiscono, ai cittadini delle regioni più fredde, il consumo, anche in inverno, di prodotti come il pomodoro datterino giallo.
Donnalucata, gli ortaggi del mare
L'azienda è una cooperativa specializzata nella selezione, produzione, tutela e promozione dei prodotti ortofrutticoli coltivati nel suo territorio: Donnalucata, un borgo marino in provincia di Ragusa. L'orto sul mare che può beneficiare di tutti gli effetti positivi del clima mite e temperato del Mediterraneo. Una produzione di elevata qualità e con buoni quantitativi: 7 milioni di quintali di ortaggi con 20 referenze stagionali coltivate, anche, in 600mila metri quadrati di serra. Dai pomodori di diverse varietà alla melanzana tonda, lunga o viola; dalla zucchina striata al peperone. Una ricca e variegata offerta che, come ci racconta il presidente della cooperativa, Paolo Ficili, è destinata “il 90% alla Gdo. I nostri clienti sono quasi esclusivamente catene di supermercati: Migros. Tigros, Cadoro, Famila, Eurospin”.
La natura mediterranea in reparto
L'elemento ambientale è la grande leva di questa cooperativa che valorizza il capitale naturale, ben evidenziato nel logo aziendale: “Tutti i nostri prodotti a marchio Donnalucata da circa un mese si presentano con un nuovo logo, frutto di un restyling con le parole chiave Dipinti dalla Natura. Qui si vede la nostra ape operaia al lavoro”. Chiara metafora della simbiosi tra natura e cultura del lavoro nella cooperativa che sa ben valorizzare le opportunità offerte dalla terra siciliana. Una comunicazione giovanile, orientata alle nuove generazioni “perché la gioventù è genuina”, sottolinea il presidente. C'è la tecnologia e persiste la manualità, per raggiungere l'eccellenza, a iniziare dalla raccolta a frutto singolo dei datterini gialli.
Massima tracciabilità, massima sicurezza
Spazio ai colori e spazio alla natura nel packaging di Donnalucata che rispetta tutti gli obblighi di legge sull'etichettatura. A disposizione un codice QR che permette la massima tracciabilità. “Si risale all'operatore che ha lavorato il prodotto, identifica poi categoria, calibro, varietà, quando è entrato in produzione, il lotto e l'appezzamento di terreno di ogni singola partita”. Oltre la luce, il sole, il clima si comunica l'attenzione, la cura, il dettaglio, la precisione per portare sulle tavole degli italiani la sicurezza e la qualità.
Novità in reparto: Adelante, il costoluto resistente
E ci sono novità di prodotto per il reparto ortofrutta. Un nuovo prodotto che sta regalando grandi soddisfazioni. “Nella nostra continua ricerca delle eccellenze abbiamo scoperto un pomodoro costoluto della Meridiem Seeds: Adelante”. Le caratteristiche? “Mi ha colpito per le caratteristiche indiscutibili dal punto di vista della facilità di conduzione della pianta e della produttività. Ha una prolungata tenuta sulla pianta e post-raccolta, mantiene la turgidità del frutto anche quando raggiunge la massima intensità di colorazione e vira sul rosso”. Un altro valore trasmesso da Donnalucata in reparto, oltre la bontà del prodotto, è la facilità di conservazione che permette anche un beneficio in termini di risparmio in ottica sostenibile e anti spreco.
I rapporti con la Gdo
Il canale principale di Donnalucata è la Gdo, ma come si può definire il rapporto con le diverse insegne? “Una famiglia, sono relazioni che si sono consolidate nel tempo. anzi cementificate perché basate sulla fiducia, il rispetto e soprattutto la professionalità che contribuisce a conseguire risultati positivi per entrambi i partner. Sento delle critiche verso il sistema della Gdo, ma penso, al contrario, che rappresenti un pilastro fondamentale per poter far arrivare in sicurezza e nelle migliori condizioni possibili le nostre bontà, nelle tavole di tutti i nostri estimatori, in tutta Italia“.
Questi gli sforzi e l'impegno della cooperativa in un anno particolare dove “abbiamo registrato una produttività limitata in quantità e penalizzata nella qualità. Senza dimenticare i rincari delle materie prime, dell'energia e di tutti i fattori produttivi che portano ad un aumento dei costi”.