“Lo avevamo promesso: dal 2024 i nostri agricoltori e produttori potranno contare su un nuovo testo unico europeo sulle produzioni di qualità, con misure ambiziose, nel solo interesse delle nostre filiere produttive d’eccellenza”. Così Paolo De Castro, relatore dell’Europarlamento per il nuovo regolamento Ue sui prodotti Dop e Igp, ha commentato l’accordo raggiunto nel pomeriggio di ieri con i negoziatori di Consiglio (il ministro spagnolo Luis Planas, presidente di turno del Consiglio Agrifish) e Commissione (il commissario Janusz Wojcechowski).
Grazie al forte mandato negoziale del Parlamento, ha rivendicato De Castro, “il nuovo regolamento, che entrerà in vigore nei primi mesi del 2024 dopo i passaggi formali in Parlamento e Consiglio, farà evolvere un sistema senza eguali nel mondo, capace di generare valore senza investire alcun fondo pubblico. Come? Rafforzando il ruolo dei consorzi, la protezione di Dop e Igp, e la trasparenza verso i consumatori. In particolare, introduciamo l’obbligo di indicare sull’etichetta di qualsiasi Dop e Igp il nome del produttore, ed eliminiamo una volta per tutte quelle falle del sistema che consentono di sfruttare indebitamente la reputazione delle nostre Ig, come nel caso dell’aceto balsamico sloveno e cipriota, o del Prosek made in Croazia. Viene infatti chiarito come le richieste di registrazione di menzioni tradizionali, come quella del Prosek, non potranno più essere prese in considerazione, in quanto identiche o evocative di nomi di Dop o Igp”.
I prodotti Dop e Igp “beneficeranno di protezione ex-officio anche nel sistema dei domini internet, con un sistema di geoblocking immediato di tutti i contenuti illeciti. Nel caso in cui le Ig siano utilizzate come ingredienti, sarà necessario informare il consorzio dell’utilizzo del prodotto. Gli Stati membri che lo vorranno, potranno prevedere anche l’obbligo di autorizzazione scritta da parte dei consorzi di tutela – ha proseguito De Castro – a beneficio dei quali abbiamo inserito nuovi poteri, tra cui tra cui la lotta alle pratiche svalorizzanti, la programmazione produttiva con piani fino a sei anni e la promozione del turismo IG, esemplificato le norme per la registrazione e la modifica dei disciplinari di produzione”.
Viene messa la parola fine anche su uno dei punti più discussi del regolamento, il ruolo dell’Ufficio europeo della proprietà intellettuale, l’Euipo: “Oggi – ha dichiarato De Castro – abbiamo chiarito che l’Euipo dovrà avere un ruolo consultivo e solo su questioni amminstrative, mentre l’interlocutore dei produttori resterà la Commissione Ue, consolidando il legame tra i marchi della qualità europea e lo sviluppo delle aree rurali”.
“Il nuovo testo unico per la qualità europea sarà l’unico atto legislativo di questa legislatura a supporto di un settore agricolo e agro-alimentare più competitivo, sostenibile, integrato e in grado di creare valore aggiunto, a beneficio delle nostre aree rurali”, ha concluso De Castro.
Coldiretti: “Tutela del primato italiano”
Con la riforma del sistema europeo delle denominazioni di origine (Ig) si tutela il primato italiano nell’Unione europea con 885 prodotti riconosciuti, tra alimentari e vini, che sviluppano un valore di quasi 20 miliardi di euro con il contributo di oltre 86mila operatori. E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini in riferimento all’approvazione definitiva della riforma delle Indicazioni geografiche (Ig) dopo due anni di negoziato.
“Dalla difesa del sistema delle indicazioni geografiche europee dipende la lotta al falso made in Italy alimentare che nel mondo vale oltre 120 miliardi di euro – ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini – Il contrasto alle imitazioni aiuta la crescita di un sistema che oltre all’impatto economico ed occupazionale rappresenta un patrimonio culturale ed ambientale del Paese”.
Cia: “Mano tesa all’agricoltura”
“Da Bruxelles finalmente una mano tesa alla nostra agricoltura. Il via libera al testo unico sulle produzioni di qualità non solo è l’unico atto per il settore da parte dell’attuale legislatura Ue, ma dà prova di un’Europa capace di lavorare per un modello agroalimentare europeo più solido, orientato alla semplificazione e davvero a tutela degli agricoltori”. A dirlo, il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, soddisfatto per l’approvazione definitiva del nuovo Regolamento per le indicazioni geografiche, arrivata ieri dopo due anni di negoziato tra Parlamento Ue, Consiglio e Commissione.
Rispettata, come auspicato da Cia, l’impalcatura portante della riforma, da inizio 2024 si potrà contare su uno strumento all’altezza di un’Italia che nel panorama delle Ig resta il primo Paese al mondo con 885 denominazioni, tra cibo e vino, e un valore complessivo alla produzione di 19,1 miliardi di euro.
Nel dettaglio, Cia plaude nuovamente: allo snellimento delle procedure con tempi certi sia per la modifica dei disciplinari che per l’approvazione delle nuove Ig; al rafforzamento del ruolo riconosciuto ai gruppi di produttori nei Consorzi, con più poteri e responsabilità, e al focus sul turismo enogastronomico; alla protezione delle Ig come ingredienti e alle misure del dossier che mirano a consolidare la protezione delle Ig online e sui nomi dei domini. E ancora, l’inquadramento più chiaro della Commissione Ue e quello dell’Euipo, l’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale, che nella gestione dei marchi avrà compito solo consultivo e su questioni amministrative. Importante il no allo sfruttamento delle Ig e, quindi, all’uso di menzioni generiche come Prosek; l’attenzione al “pacchetto vino” che rimane nel regolamento Ocm, salvaguardandone la specificità e, infine, lo spazio dedicato alle pratiche sostenibili come asset da valorizzare.
“Nella salvaguardia e promozione di Dop e Igp, l’Europa è sulla buona strada e la riforma approvata può, ora, dettare la linea -conclude Fini- Siamo grati a Castro per il lavoro fatto, senza dimenticare mai la centralità di un reddito adeguato per i produttori di qualità”.
Fonte: Ufficio stampa Paolo De Castro – Coldiretti – Cia