A causa del gelo di inizio febbraio, il bilancio delle aziende frutticole piemontesi è drammatico: -70% per il kiwi, -60% per pesche e albicocche. Il gelo, infatti, ha praticamente bruciato le gemme, provocando un vero e proprio crollo della produzione locale. Le prima quantificazioni dicono che il danno economico dovrebbe aggirarsi intorno agli 80 milioni di euro di mancato incasso. Ma non è finita: secondo quanto riporta un articolo pubblicato sul quotidiano La Stampa di ieri, secondo i tecnici di Coldiretti, a causa dei danni arrecati ai vasi linfatici delle piante, gli alberi stessi, con la fioritura potrebbero morire.
Una situazione, quella piemontese, che avrà ricadute anche nel mondo del lavoro che, annualmente coinvolge circa 11mila addetti: si stima, infatti, che almeno la metà tra la provincia di Cuneo, Torino e Alessandria, potrebbe non essere chiamata. Bruno Rivarossa, Direttore generale della Coldiretti, incontrerà oggi i vertici delle banche regionali per chiedere non un classico prestito, ma “un progetto da fare insieme sul settore ortofrutticolo”.
08 marzo 2012
Dopo il gelo, crollo della produzione di frutta in Piemonte
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