Dopo aver letto e apprezzato la riflessione di Giovanni Monti, presidente di Legacoop Emilia-Romagna, sulla chiusura nei festivi e prefestivi delle attività non alimentari presenti nei centri commerciali (e sul fatto che tale decisione provoca una grave distorsione della concorrenza nel periodo antecedente al Natale) Luca Panzavolta, amministratore delegato CIA-Conad, aggiunge un ulteriore elemento di analisi.
“Premetto che, di fronte alla notizia che il numero delle vittime giornaliere ha raggiunto mille persone, non si può che chinare la testa in segno di rispetto e augurarci che la vaccinazione di massa avvenga nei tempi più rapidi possibili. Noi come impresa radicata nei territori condividiamo e sosteniamo da sempre gli sforzi i sacrifici le aspettative delle Comunità dove lavoriamo e abitiamo”, scrive in una lettera aperta.
“In tutto questo tempo siamo stati in prima linea con non pochi sacrifici per assicurare i servizi inderogabili ai nostri concittadini quali i generi di prima necessità. Abbiamo sopportato, come tutti, storture, provvedimenti di dubbia comprensibilità, interpretazioni molteplici, contraddittorie e in alcuni casi fantasiose da parte dei vari livelli istituzionali preposti al bene comune. Per rispetto e rigore non abbiamo mai detto nulla o sollevato questioni di alcun genere. Ma ora, francamente, con tutta la pazienza e la calma di questo mondo chiediamo di spiegarci per quale motivo tra negozi della stessa tipologia non si possano vendere tutti gli articoli a disposizione dei clienti a seconda che i punti vendita siano all'interno o all'esterno dei centri commerciali”.
“Non ci pare che questa disposizione francamente aiuti a difenderci meglio dalla pandemia. Anzi, genera una moltiplicazione delle presenze all'interno dei punti di vendita creando disagi, malumori, inutili discussioni e – udite udite – aumento del rischio di assembramento. Se qualcuno rispondesse a questo quesito noi saremo in grado a nostra volta di spiegarlo ai tanti clienti che già provati, come tutti, dagli eventi di questo complicatissimo periodo, vedono solo aumentare i disagi e chiedono correttamente conto, esasperati, ai nostri operatori, a loro volta esausti, che sono costretti a spiegare il Dpcm o l'ordinanza di turno che impedisce loro di acquistare insieme al pane o al latte, anche pannolini o carta igienica. Vien da dire – conclude Panzavolta – oltre al danno, la beffa. Non chiediamo altro, grazie”.