E-commerce e biologico. Sembra un binomio che sta prendendo piede, tanto che iniziative del genere, soprattutto nelle grandi città, stanno cominciano lentamente a diffondersi. Spesso insieme ai primi due fattori ce n’è un terzo, quasi indissolubilmente legato: Km zero. Non è il caso di MySmartFood.it, giovane, nel senso di recente, start-up, partita a metà luglio, ma che da settembre comincerà a scaldare realmente i motori. A raccontare la nascita di questa nuova realtà è economyup.it, sito nato da un’iniziativa del Corriere delle Comunicazioni che ha l’obiettivo di illustrare proprio la nascita delle nuove cosiddette start up in Italia.
I fondatori di questo nuovo sito di e-commerce del biologico, che vede frutta e verdura tra i prodotti più importanti in vendita (per ora solo a Milano e hinterland) sono Antonio Antonacci, 63 anni, e Nicola Casassa, 58 anni. Il primo viene da una lunga esperienza in Ibm, il secondo è un agronomo. L’offerta, come si può vedere dal sito, è abbastanza semplice: 3 diverse cassette (Frutta, Ortaggi, Mista) di diverse dimensioni (Piccola, Media e Grande), alle quali è possibile aggiungere anche altri prodotti non ortofrutticoli nella sezione Add On (per ora pane, olio, acqua, zuppe, Parmiggiano Reggiano, Pancarré, ovviamente sempre bio).
Niente improvvisazione, ma un piano di business che nasce da un’attenta analisi del settore. Prezzi lievemente più bassi rispetto ai leader di mercato del comparto biologico (Esselunga, Coop, NaturaSì) e scelta di un unico fornitore. Non uno qualsiasi: Naturitalia di Villanova di Castenaso in provincia di Bologna, vale a dire un sistema integrato di aziende agricole sparso su tutto il territorio italiano che vede tra i propri associati realtà importanti del settore ortofrutticolo italiano come Apo Conerpo e Patfrut, ma non solo.
Niente Km 0, come spiega Antonacci nell’articolo a firma Luciana Maci: «Non seguiamo il facile slogan del km zero perché riteniamo che valga per la provincia italiana, molto più vicina all’auto-consumo. Il nostro è un modello di business adatto solo per le grandi città. A fine anno intendiamo aprire a Torino, Bologna e in altri grandi centri. Inoltre Bologna è centrale come logistica per servire l’Italia e consente il collegamento con i mercati esteri confinanti. Ricordo che i mercati biologici all’estero – Germania, Austria, Svizzera – fatturano molto di più dell’italiano. A Lugano si consuma 5 volte il biologico di Milano. Noi iniziamo a lavorare con l’Italia, poi punteremo oltreconfine».
Tra le novità del sito anche la possibilità di scegliere i prodotti in base ad un personalizzato piano nutrizionale. «Fare la spesa al supermercato è uno stress, su Internet ci si stanca facilmente. Noi costruiamo un piano nutrizionale con l’aiuto di docenti universitari ed esperti del settore in modo da organizzare l’offerta non più per scansione assortimentale ma per grappoli di bisogni. Parlo dei bisogni fondamentali: colazione, pranzo, cena, snack. Quindi, per esempio, possiamo proporre una colazione differenziata per chi usa il lattè o il tè o i cereali. Aiuteremo la gente a fare la spesa. E sarà più facile anche in vista dell’utilizzo della piattaforma da smartphone».
Insomma, un progetto ambizioso che vede, come consulenti, anche la collaborazione di docenti dell’Università degli Studi di Milano come Paolo Magni (coordinatore del Corso di perfezionamento in Nutrizione e Benessere) e Massimiliano Ruscica (ricercatore e docente con compentenze nei settori della nutrizione nelle varie età della vita umana, biomarcatori di salute e corretta nutrizione).
Fonte news: www.economyup.it