L’arrivo del maltempo con freddo e gelo notturno rischia di bruciare fiori e gemme di piante e alberi, con pesanti effetti sui prossimi raccolti dopo che il caldo anomalo ha favorito il risveglio vegetativo anticipato di noccioli, pesche, ciliegie, albicocche, agrumi e mandorle. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento all’allerta meteo della protezione civile con precipitazioni temporalesche, venti forti, mareggiate e locali nevicate sino a quote collinari.
Dal caldo di dicembre ai temporali violenti
Un brusco cambiamento climatico che trova le coltivazioni impreparate dopo un mese di dicembre che aveva fatto segnare una temperatura superiore di 2,09 gradi la media storica ma l’anomalia è stata addirittura di 2,54 gradi nel centro Italia e di 2,65 gradi nel mezzogiorno secondo le elaborazioni Coldiretti sulla banca dati aggiornata Isac Cnr.
“Se pioggia e neve sono attese per ripristinare le scorte idriche in laghi, fiumi, terreni e montagne, a preoccupare sono – prosegue la Coldiretti – i forti temporali con precipitazioni violente che provocano danni diretti sui terreni secchi che non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento con frane e smottamenti”.
I danni dei cambiamenti climatici
“La pioggia per essere di sollievo – continua la Coldiretti – deve infatti durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa. Il cambiamento climatico è invece accompagnato da una evidente tendenza alla tropicalizzazione che – precisa la Coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di eventi violenti, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi. L’agricoltura – conclude la Coldiretti – è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici con i danni provocati dalla siccità e dal maltempo che hanno superato nel 2022 i 6 miliardi di euro“.
Fonte: Coldiretti Emilia Romagna