29 settembre 2014

Embargo Ue. Trovato accordo a 165 milioni per l’ortofrutta

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Ci sarebbe l’accordo per finanziare con 165 milioni di euro la seconda fase di aiuti per i produttori di ortofrutta colpiti dal blocco delle importazioni in Russia. Secondo quanto riporta l’Ansa, infatti, sebbene non vi sia certezza su dove i fondi verranno prelevati (dal margine del bilancio agricolo o dalla riserva di crisi), l’aver quanto meno fissato l’entità dei finanziamenti sembra un buon segno affinché forse si riesca a chiudere questo importantissimo dossier per molti Paesi della Comunità europea.

Il nuovo schema di aiuti dovrebbe essere più equilibrato, soprattutto nei confronti di chi ha subito più perdite dall’embargo russo e dovrebbe anche tenere conto dei volumi di ortofrutta che nel primo progetto di aiuti, quello da 125 milioni di euro, avevano già beneficiato dei contributi europei. Il nuovo progetto, infatti, presentato nei giorni scorsi prevede di stanziare “nuovi aiuti per ulteriori 399.085 tonnellate di ortofrutticoli, suddivisi tra i 12 Stati membri. La Spagna è la maggiore beneficiaria con 94.600 tonnellate, seguita dall'Italia con 77.270 tonnellate, così distribuite: pere e mele (35.805 t.); kivi, prugne e uva da tavola (38.845 t.); arance, clementine e mandarini (2.620 t.)”.

Gli altri Paesi Ue, vale a dire Belgio, Grecia, Francia, Olanda, Polonia, Cipro, Germania, Croazia, Portogallo, Ungheria, beneficeranno invece di volumi inferiori. È inoltre prevista per tutti gli Stati membri “una riserva di 3mila tonnellate per coprire i prodotti che non rientrano che non beneficiano più dei contributi Ue”.

Per quanto riguarda la tipologia di interventi sul mercato “restano quelli previsti per nel primo programma d'urgenza”. Di conseguenza la Commissione Ue “finanzierà al 100% gli aiuti alla distribuzione gratuita di cibo ai più bisognosi. Quanto alle altre misure (dalla mancata raccolta a quella verde) Bruxelles si farà carico – se le domande transitano via le organizzazioni di produttori (Op) – del 75% dei contributi e il restante 25% verrà sostenuto dalle rispettive Op. Negli altri casi i produttori riceveranno solo il 50% del contributo Ue”.

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