Con l’approvazione, prevista oggi da parte dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, del bilancio regionale passa da 100mila a 200mila euro la dotazione finanziaria sul 2024 della legge regionale n. 14 per la valorizzazione e promozione dei bio distretti approvata a fine settembre proposta dalla consigliera Silvia Zamboni, capogruppo di Europa Verde e vicepresidente dell’Assemblea legislativa.
Emilia-Romagna pioniera dei bio distretti
Prima Regione in Italia ad essersi dotata di una legge che disciplina e promuove i distretti del biologico, con il raddoppio delle risorse stanziate l’Emilia-Romagna spinge sull’acceleratore per diffonderli. L’obiettivo della legge è sostenere, nei distretti bio, sinergie e la messa in rete di agricoltori, allevatori, trasformatori, Comuni, scuole, cittadini, enti di ricerca e associazioni per favorire un modello agro-economico che tutela la biodiversità, la qualità dei suoli e degli ecosistemi, la produzione di cibo sano per l’ambiente e i consumatori senza l’impiego di pesticidi, diserbanti e fertilizzanti di sintesi chimica.
Il recente rapporto sullo stato dell’arte del biologico in regione parla di un 19% di Sau (superficie agricola utile) con oltre 7.300 aziende attive, dati che pongono l’Emilia-Romagna ai primi posti della classifica nazionale, non lontanissima dall’obiettivo europeo del 25% al 2027.
Cosa si può fare con il fondo, parla Zamboni
“L’istituzione del fondo regionale a supporto delle iniziative, previste dalla legge, di divulgazione, informazione, educazione alimentare, analisi di mercato e settore, organizzazione di corsi, mostre e fiere, e alla copertura dei costi della certificazione biologica per le piccole aziende che non riescono a farvi fronte è un importante elemento della legge per la concreta attuazione dei suoi obiettivi – afferma Silvia Zamboni – Il raddoppio delle risorse sul 2024 da centomila euro a duecentomila euro approvato con il bilancio è la conferma che per la Regione questa legge, che ho proposto e fortemente voluto, costituisce uno strumento prezioso per la promozione del settore del biologico in Emilia-Romagna e per il raggiungimento del target europeo del 25% al 2027. Il riconoscimento distretto del biologico sulla base di quanto prescritto dalla legge e dalla successiva delibera di giunta permetterà di partecipare ai bandi regionali e inoltre di accedere ai fondi che il ministero delle Politiche agricole metterà a bando”.
I bio distretti in via di costituzione
“Al momento – puntualizza Zamboni – sono in rampa di lancio per il riconoscimento l’associazione Bio-Distretto Appennino Bolognese Ets in provincia di Bologna, il Distretto Biologico Valli del Panaro e Appennino Modenese in provincia di Modena, il Romagna-Distretto Biosimbiotico in provincia di Forlì-Cesena, il Bio Reggiano Distretto Biologico ETS in provincia di Reggio Emilia, il Biodistretto delle Alte Valli in Provincia di Piacenza e di Parma, il Parma Bio Valley. Ancora in gestazione il Distretto Bio della Romagna estense e quello promosso dal Comune di Cesena. Tutte importanti realtà che – conclude – ringrazio ancora una volta perché hanno contribuito al percorso di confronto che ha portato all’approvazione della legge”.
Fonte: Gruppo Europa Verde Regione Emilia Romagna