08 marzo 2023

Emilia Romagna: regole per gli impianti fotovoltaici

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Rinnovabile, con zero emissioni e molto risparmio (energetico ed economico). La Regione Emilia-Romagna punta sempre più sul fotovoltaico e la giunta propone al vaglio dell’assemblea legislativa un atto specifico sul tema. Obiettivo: l’aggiornamento dei criteri che orientano i soggetti, pubblici e privati, nella corretta localizzazione degli impianti, tutelando al tempo stesso i terreni coltivati, il paesaggio e l’ambiente circostante.

Tutto questo alla luce della più recente legislazione statale che, con l’obiettivo di promuovere uno sviluppo più ampio e rapido di questi sistemi di produzione energetica, ha ampliato i casi di aree idonee, creando tuttavia dubbi interpretativi a causa della numerosa stratificazione normativa introdotta. Da qui la necessità di un intervento chiarificatore e di indirizzo della Regione, richiesto dagli stessi operatori.

Armonizzare i criteri di localizzazione

L’obiettivo è armonizzare i criteri per la localizzazione degli impianti fotovoltaici, definiti dalla normativa statale, con le caratteristiche dei luoghi e, in particolare, con le tutele ambientali, paesaggistiche e delle coltivazioni certificate da salvaguardare. Resta ferma l’esigenza di promuovere un maggior sviluppo di questi impianti nel territorio dell’Emilia Romagna: scopo delle politiche regionali, in questo campo, è il contenimento delle emissioni e la riduzione del fabbisogno energetico, per consentire una reale transizione ecologica dell’intero sistema produttivo. Al tempo stesso aumentare il fotovoltaico consentirà di contrastare e ridurre l’impatto dei costi dell’energia su imprese e lavoratori. L’obiettivo, in sintesi: dare impulso allo sviluppo degli impianti mantenendo ferma la tutela di agricoltura e paesaggio.

Tutelare le coltivazioni certificate con l'agrovoltaico

Per tutelare le eccellenze agricole che caratterizzano l’Emilia Romagna, il testo della Giunta stabilisce che, laddove le aree siano interessate da coltivazioni certificate, vengono ammessi esclusivamente impianti agrivoltaici. Si è deciso di dare un impulso maggiore allo sviluppo al fotovoltaico prevedendo la possibilità di inserire gli impianti nelle cave dismesse, o recuperate, salvaguardando anche in questo caso i corridoi ecologici e le produzioni di pregio. Nelle aree che hanno come destinazione finale l’invaso o il bacino è consentita l’istallazione di impianti fotovoltaici flottanti, che potranno d’ora in poi coprire il 70% della superficie (in precedenza potevano interessare solo il 50% dello specchio d’acqua) e avere una distanza minima di 10 metri dalla sponda (in precedenza la distanza minima era di 20 metri).

Fonte: Regione Emilia-Romagna

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