Come Wegmans e Traders Joe’s, due storiche insegne della grande distribuzione statunitense. Secondo l’edizione 2015 della ricerca dal titolo “What really shapes the Customer Experience” condotta da The Boston Consulting Group, nella categoria della grande distribuzione, tra le tre migliori insegne del mondo, raccomandate e consigliate dai consumatori, spicca al terzo posto anche Esselunga, peraltro distanziata di poco dalle prime due (al primo posto Trader’s Joe, al secondo Wegmans).
Un riconoscimento che in questi giorni viene esposto anche all’ingresso di molti punti vendita di Esselunga e che sull’ultimo numero, di dicembre, del mensile dell’azienda di Caprotti, “Da noi”, è stata anche l’occasione per ripercorrere un pezzo di storia dell’insegna e per “spiegare alla nostra affezionata clientela come abbiamo fatto a raggiungere questo traguardo”.
Due le tappe fondamentali. Si parte dall’inizio, dal 1957, quando la Supermarkets Italiani viene fondata da un certo Nelson Rockfeller. Negozi piccoli, tra i 600 e i 700 metri quadrati e un numero di articoli che non superava le 5000 unità. Nel progetto industriale già allora un punto fermo: la centralizzazione. Tutto doveva passare da un magazzino centrale, tanto che anche il primo punto vendita milanese di viale Regina Giovanna, benché già pronto, non aprì finché non fu pronta la warehouse.
Ma una seconda tappa risulta fondamentale. Quasi 30 anni fa, nel 1987, come ogni anno un gruppo di dirigenti di Supermarkets Italiani si reca a Chicago per la convention del Food Marketing Insitute, un appuntamento fondamentale per gli operatori del settore, una sorta di “pellegrinaggio” all'”evento più importante al mondo per la distribuzione alimentare”. Fondamentali furono poi le visite presso alcune insegne come Ralphs a Los Angeles, Dominick’s a Chicago e “sopprattutto Wegmans a Rochester (New York)”.
Wegmans venne considerato da Caprotti (non a caso una delle foto pubblicate a corredo dell'articolo sul mensile “Da noi” ritrae Bernardo Caprotti davanti ad un punto vendita di Wegmans) un punto di riferimento, tanto che sul mensile di Esselunga si legge:
Ciò che non avremmo mai pensato era di essere equiparati a Wegmans, l’accademia della Distribuzione Alimentare Americana, la cui “eccellenza” appunto ci ha sempre ispirato”.
Credit foto: “Da noi” n° 10-Dicembre