11 marzo 2015

Esselunga. Il Tribunale di Milano dà ragione a Caprotti

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“Improcedibili tutte le domande esperite da Giuseppe e Violetta Caprotti nei confronti del padre Bernardo a eccezione di quelle di usucapione e di decadenza dell’usufrutto”. È quanto dichiarato dalla sentenza del Tribunale di Milano depositata venerdì 6 marzo secondo quanto riporta il Corriere della Sera, in merito all’azione giudiziaria civile promossa dai figli Violetta e Giuseppe Caprotti per la titolarità delle azioni di Esselunga dalla quale erano stati estromessi.

Una telenovela, quella che vede contrapposti Bernardo Caprotti e i figli, che oramai va avanti dal 2011, quando il patron di Esselunga che aveva escluso i figli dalla titolarità delle azioni della Supermarkets Italiani. Il lodo arbitrale del 2012 aveva dato ragione al padre e anche dopo il ricorso in Appello da parte dei figli, la Corte, nel marzo del 2014, aveva confermato nuovamente le conclusioni del lodo arbitrale. Ora manca l’ultimo tassello a questa infinita saga, vale a dire la Cassazione, la cui udienza potrebbe essere convocata a breve. Intanto, dopo che l’azione civile è stata rigettata, i figli di Caprotti dovranno pagare le spese civili, pari a circa 200mila euro.

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