Recupero crediti sì, ma sotto forma di estorsione. E’ successo nei giorni scorsi a Catania, al mercato ortofrutticolo. Vittima un commerciante e arrestati dalla squadra mobile della Polizia due uomini in flagranza di reato. Gli agenti hanno notato uno scambio di denaro all’interno del mercato, hanno chiesto conto dell’operazione e sono riusciti a ricostruire la vicenda.
Il presidente del Maas Zapia: “Ben vengano i controlli”
La notizia degli arresti – un uomo classe 1958 e uno classe 1987 – è stata riportata da numerosi giornali locali. Myfruit.it ha chiesto al presidente del Maas (Mercati agro-alimentari Sicilia), Emanuele Zappia, che ha commentato la vicenda: “Ben vengano i controlli che ci sono sempre stati e ci saranno con maggiore frequenza”. Insomma, la vigilanza resta alta per evitare che si ripetano queste situazioni di criminalità.
La situazione economica tra inflazione a doppia cifra, calo dei consumi, aumento delle spese energetiche e dei trasporti ha fiaccato tante imprese del settore. L’aumento delle insolvenze nei primi meso del 2023 è certificato da un recente report di Allianz, quindi una fragilità dei bilanci aziendali che non aiuta a ridurre i fenomeni criminali come il recupero violento dei crediti. E si scivola nell’estorsione.
Non sembra un caso isolato
A Catania il fenomeno non sembra isolato. Nella perquisizione nell’abitazione di uno dei due arrestati hanno sequestrato una “ingente somma di danaro, nonché documenti contabili con l’indicazione di nominativi e cifre”. Un quaderno della vergogna che fa pensare ad un perimetro più ampio del fenomeno estorsivo, gli investigatori stanno portando avanti tutti gli accertamenti del caso.
Al mercato di Messina usura ed estorsioni con il clan dei barcellonesi
Le estorsioni e l’usura sono presenti in diversi mercati. A Messina a fine 2022 si è registrata un’operazione di polizia coordinata dal Gip del tribunale di Messina contro gli affiliati ad un clan mafioso, appartenente al gruppo chiamato dei barcellonesi, accusati di estorsione ed usura ed arrestati. Secondo gli investigatori il clan controllava “il mercato ortofrutticolo di Messina“.
Cronache simili anche al mercato di Firenze Mercafir dove nel 2015 un imprenditore di Bergamo creditore di 140mila euro nei confronti di un impresa fiorentina si rivolse, secondo la ricostruzione degli investigatori, alla ‘Ndrangheta per recuperare i soldi. Con modi naturalmente violenti e vessatori.