20 aprile 2021

Euro Company lancia quattro nuovi marchi

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Per portare sulle tavole dei consumatori prodotti che rappresentino concretamente l’impegno nei confronti della filiera produttiva, Euro Company, azienda di Godo (Ravenna) specializzata nella lavorazione e commercializzazione di frutta secca ed essiccata, ha recentemente lanciato quattro nuovi marchi, in linea con il protocollo aziendale di “qualità etica”: Etrusca, nocciola della Tuscia tostata e pelata; Dolcina, mandorla 100% italiana, Caruso, l'antica noce di Sorrento; Biancanoce, la noce italiana dal gheriglio bianco.

“Sosteniamo il mercato italiano e il nostro territorio – commenta Mario Zani, direttore generale di Euro Company – prediligendo fornitori locali ogni volta che ciò è possibile. Grazie al loro supporto, nell’ultimo anno abbiamo potenziato e amplificato l’impatto sulla comunità in cui operiamo, generando un indotto economico pari a oltre 26,8 milioni di euro in Emilia Romagna e a oltre 42,3 milioni di euro in Italia”.

Etrusca è l’autentica nocciola della Tuscia viterbese, nel Lazio. Quest’area, patria degli antichi Etruschi, grazie alle sue caratteristiche territoriali e climatiche, è particolarmente vocata alla coltivazione di nocciole. Pelate e tostate, sono commercializzate in busta a cuscino da 200 g. Dolcina è la mandorla naturalmente dolce, croccante, 100% italiana, coltivata nelle aree più vocate della Penisola. È disponibile in busta a cuscino da 300 grammi. Con Caruso, Euro Company ha recuperato una raffinata eccellenza campana, la noce di Sorrento; selezionata e già sgusciata, è disponibile in busta a cuscino da 200 g. Biancanoce definisce invece noci di varietà Chandler dal gheriglio bianco-dorato e guscio sottile, facile da aprire. Sono disponibili in busta a cuscino da 400 grammi.

“Il protocollo della “qualità etica” di Euro Company – spiega una nota aziendale – prevede diversi punti. Rapporti diretti con fornitori, misurati e responsabilizzati sulla base dei valori di etica e sostenibilità, senza passare attraverso intermediari, assicurando così una filiera trasparente, che sia realmente tracciabile. Accordi con i coltivatori sul prezzo di acquisto per garantire la copertura dei costi di produzione e un giusto profitto, indipendentemente dalle oscillazioni di mercato. Relazioni solide con accordi di almeno tre anni che permettano ai coltivatori di investire, di lavorare con tranquillità, in una prospettiva di più ampio respiro. Sviluppo per gli agricoltori di programmi di miglioramento della produttività, mettendo loro a disposizione attrezzature, sapere aziendale e sostegno finanziario”.

Conclude Zani: “Per seguire la nostra missione, negli ultimi anni abbiamo compiuto scelte apparentemente controverse decidendo di rinunciare a quote significative di fatturato e di interrompere i rapporti con clienti e fornitori troppo distanti dal nostro mondo valoriale, interessati solo alla logica del prezzo più basso, a discapito della qualità del prodotto da portare sulle tavole dei consumatori. Remunerare in modo equo la filiera agroalimentare è l’unica via per garantire al consumatore il miglior prodotto possibile. È per questo motivo che siamo contro le aste al ribasso – sono almeno quattro anni che non vi partecipiamo – e scegliamo solo clienti che condividano i nostri stessi valori: perché una cultura in cui conta solo il prezzo, non è una vera cultura. E di questo, sono sicuro, i consumatori sono pienamente consci”.

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