Qual è l’imballaggio perfetto per l’ortofrutta? Quello che rispetta l’ambiente e promette futuro sostenibile, che rispetta esigenze e preferenze dei consumatori, o quello che da risposta alle aspettative del settore produttivo e che, al contempo, rispetta anche le normative vigenti e nuove sugli imballaggi nei vari paesi?
Questi solo alcuni dei temi trattati durante il primo Forum sul Packaging Europeo “European Packaging Forum“, tenutosi il 4-5 giugno scorso a Düsseldorf in Germania, organizzato dalla testata tedesca dell’ortofrutta Fruchthandel Magazin.
Al centro del Forum di Düsseldorf la nuova consapevolezza ambientale, la lotta alla plastica e ai rifiuti da imballaggi, che direttamente e indirettamente genera un cambio di marcia sul fronte dei consumatori e di conseguenza della distribuzione, della produzione e della legislazione, lasciando non pochi punti interrogativi.
Ancora troppo basso il grado di conoscenza della legislazione in materia
Bettina Sunderdiek, della direzione comunicazione e stampa della tedesca Stiftung Zentrale Stelle Verpackungsregister, è intervenuta sul tema della poca chiarezza nell’ambito degli aspetti legislativi, la Sunderdiek è rappresentante infatti di un ente che si occupa tra l’altro di fornire maggiori informazioni e linee guida alle aziende.
«La conoscenza che i consumatori hanno sugli imballaggi in generale è molto incompleta, ma c’è anche una forte mancanza d’informazione sui principali doveri da parte delle aziende» sottolinea Sunderdiek. In Germania, a partire dal primo gennaio 2019, è entrata in vigore la nuova legge sugli imballaggi, che ha lo scopo di ridurre gli imballaggi, facilitando il riciclaggio e la raccolta differenziata tramite un sistema duale. A questa nuova normativa e al sistema devono adeguarsi aziende estere che immettono prodotti imballati in Germania.
«Anche se l’obbligo alla partecipazione al sistema duale esiste già dal 2009, nel 2015 si è ancora registrato un 40% di non-adesioni.» ha spiegato Sunderdiek «L’ente Stiftung Zentrale Stelle Verpackungsregister proprio per facilitare questo percorso ha creato un organo centrale per il registro degli imballaggi previsto dalla nuova legge in Germania».
Le tante sfide dello Sfuso
Nella discussione sono state trattate anche alternative al tema packaging, come ad esempio il concetto del prodotto non imballato, quindi venduto sfuso, Melanie Kröger, rappresentante del progetto Sfuso presso l’istituto superiore per sviluppo sostenibile Eberswalde, analizza potenziale e limiti di questa alternativa.
«Spesso l’imballaggio è visto come un problema e stanno diventando popolari tendenze controcorrenti, che vanno verso il multiuso e zero-waste.» Secondo Kröger, i negozi per la spesa sfusa, che stanno aumentando considerevolmente di numero in Germania, acquisiscono la funzione di “Changing Agents”, e, anche se come concetto lo sfuso è da considerarsi di nicchia, diversi distributori tradizionali ne stanno valutando le opportunità per applicarlo nella loro offerta. Punto a favore sarebbe la fidelizzazione del consumatore e il progetto sembra promettente in paesi come Francia, Lussemburgo e Australia.
Le sfide aperte ancora da vincere sono relative ad aspetti quali riduzione di imballaggi sulle forniture, il rispetto delle normative igieniche e di protezione dei prodotti sfusi.
Cosa sceglie il consumatore?
Uno studio sulle esigenze e le impostazioni del consumatore è stato presentato al EPF di Düsseldorf dall’istituto di ricerca di mercato Mayer de Groot Marketing Research in collaborazione con l’azienda di imballaggi NNZ. La domanda alla base del progetto era “Che importanza hanno gli imballaggi e cosa intende il consumatore per imballaggi sostenibili e la loro comunicazione?”
Lo studio si è focalizzato su imballaggi di fragole e mirtilli e ha coinvolto 302 interviste e 11.747 acquisti di prova. Quello che è emerso è che il consumatore richiede una buona visibilità della qualità dei frutti, una conservazione sicura nonché protezione igienica che impedisca che i frutti vengano toccati da altri consumatori. Queste esigenze sarebbero predominanti rispetto ai criteri ecologici, un dato che viene però in parte contraddetto in un secondo punto in cui il 61% degli intervistati ha dichiarato di evitare l’acquisto di prodotti con imballi eccessivi per motivi green.
Tutti questi punti sottolineano come questo primo appuntamento abbia centrato un punto molto importante per lo sviluppo e i cambiamenti che toccheranno questo settore a partire fin da subito, un tema che sicuramente continueremo a monitorare.
Ecco una gallery dell'evento.