21 ottobre 2019

Export ortofrutta, per la prima volta negativo il saldo della bilancia commerciale

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Non solo a volume, ma ora anche a valore, l'import di ortofrutta ha superato l'export. Sembrano ormai lontani i tempi nei quali si festeggiavano i record dell'export ortofrutticolo italiano a marzo del 2018. Oggi le cose sono decisamente cambiate e nei primi sette mesi del 2019 secondo l'elaborazione di Fruitimprese su dati Istat nei primi sette mesi dell’anno (luglio 2018-luglio 2019) a fronte di un aumento dei volumi esportati (4,8%) vi è stato un calo del 3,3% del loro valore. Le importazioni, invece, sono aumentate sia a volume (2,3%) che soprattutto a valore (12%) tanto che l'Associazione nella sua nota afferma  come il nostro paese si stia “lentamente avviando a diventare un paese importatore netto di ortofrutta”.

Marco Salvi, presidente Fruitimprese

Marco Salvi, presidente Fruitimprese

Per la prima volta si registra, dunque, un saldo della bilancia commerciale negativo di 12 milioni di euro. “Da un anno all’altro abbiamo perso quasi 400 milioni di euro – commenta il presidente di Fruitimprese Marco Salvi –. La situazione è davvero molto preoccupante, perché si aggiunge alle altre emergenze del settore dopo quella dei danni da cimice asiatica e delle altre problematiche fitosanitarie che stanno colpendo le nostre produzioni più tipiche”.

Saranno tutti temi che verranno affrontati oggi col ministro Teresa Bellanova lunedì in Prefettura a Ferrara in un incontro cui sono state invitate le confederazioni agricole, le associazioni delle imprese e la Regione nella persona dell’assessore Simona Caselli. “Sarà un’occasione importante per invitare la ministra a convocare con la massima urgenza il Tavolo ortofrutticolo nazionale, impegno che la ministra stessa ha preso recentemente riguardo a  tutte le filiere dell’agroalimentare. È necessario – continua Salvi – a fronte di questi ultimi dati sull’interscambio commerciale affrontare immediatamente e con risolutezza la questione annosa dell’apertura dei nuovi mercati per il nostro export. Confidiamo nel ministro Teresa Bellanova – conclude Salvi – che ha posto il tema dell’internazionalizzazione ai primi posti del suo programma, perché il nostro Governo affianchi gli sforzi delle imprese nell’azione politico-diplomatica per aprire alle nostre produzioni di qualità come mele, pere, kiwi, uva da tavola, agrumi i mercati lontani  (Cina, Asia, Sudafrica, Messico) dove i nostri prodotti sono richiesti e apprezzati ma mancano i protocolli fitosanitari e gli accordi bilaterali. Se non si invertirà la rotta, la conseguenza sarà una drastica riduzione delle superfici produttive con un impatto negativo sui bilanci delle imprese, sul sistema ortofrutta Italia e soprattutto sui livelli occupazionali in particolare al Sud, dove è prevalente la componente femminile della manodopera”.

 

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