In Italia è un segmento da tempo in salute, così come d'altronde in altri Paesi europei e del mondo. I prodotti del commercio equo certificato, Fairtrade, sono sempre più amati anche in Belgio e raggiungono una crescita a doppia cifra.
Nel 2016, secondo i primi dati forniti dalla società Gfk, il giro d'affari realizzato in in Belgio dal retail è aumentato del 23% rispetto all'anno precedente. Il 64% delle famiglie ha acquistato almeno una volta un prodotto a marchio Fairtrade in Belgio: anche in questo caso si tratta di un dato in forte crescita, +18%, rispetto al 2015.
Secondo Nicolas Lambert, direttore di Fairtrade Belgio dal maggio dell'anno scorso (con un passato in grandi multinazionali come Unilever), il 2016 è stato uno dei migliori anni per questi prodotti in Belgio e mette in evidenza, secondo Lambert, i limiti dell'attuale modello economico. “In quest'ottica il concetto di commercio equo, nato negli anni '60, non è più solo una bella idea romantica del passato ma un modello moderno che permette di rimettere l'essere umano al centro dei suoi interessi”.
In Belgio, a fronte di un'impennata così decisa dei prodotti del commercio equo e solidale fa da quella molto debole del mercato alimentare in generale nel retail, solo del 2%. La crescita del fatturato è dovuta sostanzialmente all'aumento delle referenze, e delle vendite, presenti all'interno dei punti vendita di insegne importanti sia della grande distribuzione che dell'universo discount come Lidl, Aldi e Action.
Le tipologie di prodotto più vendute a marchio fairtrade? Anche in Belgio, come in altri paesi, compresa l'Italia, i più amati sono il caffè, +13% a volume, e le banane, + 25%.
Credit news: trends.levif.be. Credit Foto: fairtradebelgium.be