Non si arresta la crescita di un segmento di mercato che rappresenta ormai un punto di riferimento per molti consumatori nel mondo così come in Italia. Parliamo dei prodotti del Commercio equo certificato Fairtrade, l'ormai noto sistema di certificazione che intende “ridurre le ingiustizie del commercio internazionale attraverso l’introduzione di pratiche scambio più eque nei confronti di contadini e dei lavoratori dei Paesi in via di sviluppo”.
Nel 2016, secondo quanto riporta l'ultimo rapporto annuale diffuso (vedi qui) da Fairtrade International, le vendite di questi prodotti nel mondo hanno raggiunto 7,88 miliardi di euro con una crescita che ha riguardato un po' tutti i principali prodotti commercializzati: caffè +3%, cacao +34%, zucchero +7%, tè, fiori e piante +5%. Le banane, le cui vendite nel 2016 sono cresciute del 5%, si confermano uno dei prodotti Fairtrade più movimentati a livello mondiale con 579 mila tonnellate, il 58% delle quali certificate biologiche.
“Dall’altra parte del mondo produttori e lavoratori del network hanno ricevuto 150 milioni di euro di Premio Fairtrade, una somma di denaro aggiuntiva rispetto al Prezzo Fairtrade assicurato dalla certificazione, per avviare in progetti sociali, ambientali, di miglioramento della produttività – si legge nel comunicato -. Parliamo di benefici per 1,6 milioni di piccoli agricoltori e lavoratori di Asia, Africa e America Latina, raggruppati in 1.141 organizzazioni di 73 Paesi”.
Scendendo nel dettaglio dei singoli paesi, l'Italia cresce dell'11% nel 2016 con vendite pari a 110 milioni di euro. Ma a livello europeo il segno più + presente un po' ovunque, a partire dall'exploit dell'Austria (+46%) con vendite pari a 270 milioni di euro. Spagna e Portogallo insieme sono un mercato da 31,5 milioni di euro (+12%), La Svizzera con 627mila franchi cresce del +21% e ancora Francia (534 milioni di euro, +21%), Germania 1,1 miliardi di euro (+18%), Irlanda, 270 milioni di euro (+9%), Olanda 268 mio di euro (+21%). Il Regno Unito si conferma il mercato che fa segnare la miglior performance a livello di vendite anche nel 2016 con 1,6 miliardi di sterline e una crescita del 4%: il governo britannico, inoltre, nonostante la Brexit, ha promesso di voler continuare a concedere ai paesi più poveri l'accesso alla franchigia doganale e questo dovrebbe continuare a far risparmiare gli agricoltori dei paesi in via di sviluppo.