Quando ti copiano e ti imitano, significa che hai centrato l’obiettivo. La notorietà, infatti, spesso si porta in dote un buon numero di “taroccatori” che cercano di sfruttare l’onda lunga del successo di un marchio altrui. Succede in tutti i campi, molto spesso anche in quello agroalimentare naturalmente. Ed è quello che sta accadendo ora anche ad uno dei marchi che più hanno portato su di sé i riflettori negli ultimi anni, non solo nel settore ortofrutticolo. Candonga® e Candonga Top Quality®, marchi registrati di proprietà di Planitalia con i quali si identificano le fragole della varietà Sabrosa, stanno riscuotendo un ottimo successo sul mercato e hanno trovato il loro habitat ideale in Italia, in particolare nel metapontino in Basilicata.
C’è ora, secondo quanto comunica Planitalia in una nota, chi sta commercializzando sul mercato fragole con questi due marchi non solo senza autorizzazione, ma anche, “cosa ancora più grave”, non della varietà Sabrosa.
È evidente che si tratta di un’attività illecita che può pregiudicare irrimediabilmente i diritti esclusivi di Planitalia, quelli dei consumatori che rischiano di essere ingannati e quelli dei produttori e dei commercianti autorizzati
commenta Carmela Suriano presidente di Candonga Top Quality® e drettore generale di Planitalia, azienda che fa parte della spagnola Planasa.
Planitalia ricorda come abbia messo a punto un sistema di controllo che le consente di verificare se vengono utilizzate piantine originali della varietà Sabrosa, se si è autorizzati all’utilizzo del marchio commerciale Candonga® per contraddistinguere le fragole della varietà Sabrosa e quello Candonga Fragola Top Quality®, che invece identifica i soli soci del Club Candonga®. Tutti contratti di licenza di marchio che, ricorda ancora Planitalia, i produttori, grossisti e GDO sono liberi di sottoscrivere.
Chiaro il messaggio finale della Suriano: “Non sarà tollerato l’uso di qualunque marchio contenente il termine Candonga seguito o preceduto da altre parole. Coloro che appongono questi marchi su imballaggi (cassette o cestini) e su tutti gli altri strumenti di comunicazione saranno perseguiti a termini di legge”.