Un anno fa ci aveva spedito un lungo commento in risposta all'attacco al biologico della senatrice Elena Cattaneo che ben ne evidenzia spirito e filosofia, da oggi è il nuovo presidente di FederBio. È Maria Grazia Mammuccini , imprenditrice toscana, acclamata dall'assemblea dei Soci che si sono riuniti a Bologna ieri. Prende il posto di Paolo Carnemolla, che invece assumerà la carica di segretario generale.
Confermati i vicepresidenti Matteo Bartolini, Andrea Bertoldi e Carlo Triarico. Insieme a Maria Grazia Mammuccini, nell'ufficio di presidenza, eletti Rossella Bartolozzi, Claudia Bastia, Michele Monetta e Enrico Casarotti. Diventa socia di FederBio Anagribios, associazione di produttori biologici di Coldiretti, mentre nel Consiglio Direttivo entrano il Presidente di Bioland Italia Toni Riegel e il Presidente di AIAB Emilia Romagna Antonio Lofiego.
“Siamo in una fase decisiva per il biologico e la priorità fondamentale che abbiamo di fronte è dare più forza ai produttori agricoli per far crescere la produzione nazionale e costruire solide filiere di Made in Italy bio; è questa la prima condizione per difendere il vero biologico italiano” afferma in una nota il nuovo presidente. “In questa fase di crescita del bio dobbiamo lavorare per affermare il principio del “giusto prezzo” per i prodotti agricoli e per costruire la “Casa comune del biologico e biodinamico italiano” con una governance di donne e uomini capaci di misurarsi con i tanti aspetti che il biologico deve affrontare, quello ambientale, climatico, della salute oltre a quello economico e sociale”.
Tra le priorità che Maria Grazia Mammuccini intende portare avanti, c'è prima di tutto l'approvazione al Senato del progetto di legge sull’agricoltura biologica, che un po' tutto il mondo del biologico italiano attende da tempo (vedi qui l'intervista sull'argomento all'ex presidente Paolo Carnemolla). Poi il “sostegno e il rafforzamento delle filiere attraverso la promozione dell’aggregazione delle aziende in progetti comuni, il riconoscimento e sostegno alla diffusione dei biodistretti, il rafforzamento in termini strategici delle politiche e degli investimenti per la ricerca e l’innovazione, la formazione ed i servizi tecnici per il biologico e biodinamico”. E ancora “il miglioramento costante del sistema dei controlli attraverso gli OdC, la vigilanza, e gli operatori, che devono essere chiamati ad assumersi in modo netto le loro responsabilità, lo sviluppo delle piattaforme informatiche per la tracciabilità e la trasparenza delle transazioni”. Tanti i temi, quindi, da perseguire, per realizzare i quali secondo la Mammuccini sarà fondamentale agire sul ciclo di programmazione della PAC e sulla revisione del Piano d’Azione Nazionale (PAN) per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari.