FederBio ritiene molto positiva la firma del decreto Rotazioni biologiche in agricoltura da parte della ministra delle Politiche agricole, Teresa Bellanova, dopo l'intesa con la Conferenza Stato-Regioni (qui il nostro approfondimento).
Si tratta di un provvedimento molto atteso e fondamentale per le oltre 79mila aziende agricole biologiche (+66% dal 2010) che serve a definire con maggior chiarezza il tema degli avvicendamenti colturali, uno degli aspetti agronomici centrali del metodo bio. “Il provvedimento ha reintrodotto il sovescio ai fini dell'avvicendamento di alcune colture seminative biologiche e ha inserito il maggese con l'avvertenza che rimanga sul terreno per un periodo non inferiore ai 6 mesi. FederBio attendeva da tempo queste modifiche, ci auguriamo che con la pubblicazione del Dm vengano a cessare le deroghe che sono state concesse ad alcune Regioni e che le nuove indicazioni uniformino i comportamenti di tutti gli agricoltori biologici italiani”, ha commentato Daniele Fichera, coordinatore del comitato tecnico e normativo di FederBio.
La Federazione nazionale, che da 28 anni tutela e promuove l'agricoltura biologica e biodinamica, esprime inoltre grande soddisfazione per l'auspicio di una veloce approvazione della legge sul bio formulato dal ministro delle Politiche agricole, Teresa Bellanova. “L'affermazione del ministro è importante, in particolare in un momento difficile come l'attuale. Il mondo del bio attende da anni l'approvazione della legge sul biologico che oggi più che mai rappresenta uno strumento concreto di sostegno e rilancio per le tante aziende che lavorano per produrre cibo sostenibile che sono fortemente penalizzate da questo periodo emergenziale legato alla diffusione di Covid-19. Per far ripartire il settore agroalimentare – ha sottolineato Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio – è strategico puntare su un modello di agricoltura biologico poiché è in grado di conciliare sostenibilità economica, sociale e ambientale, oltre che garantire un approccio efficace nel contrasto al cambiamento climatico e una opportunità di sviluppo e occupazione per i territori rurali”.